Il Pd non ha un piano B «Monti faccia l’accordo», di Simone Collini
Senza intesa «rischia di aprirsi un conflitto di tutti contro tutti. Ma l’Italia non può permetterselo, davanti a una recessione così grave» L’Idv attacca tutti, Fornero e partiti. Sel tace a tutela della Camusso. L’accordo è indispensabile». Pier Luigi Bersani lo ha ripetuto sia a Mario Monti che ai vertici delle parti sociali. Il Pd non ha giocato il ruolo di mediatore nella partita della riforma del mercato del lavoro. Ma da un lato ha chiesto al governo di mettere all’angolo spinte che pure sono arrivate dal suo interno affinché si procedesse senza preoccuparsi di raggiungere un’intesa pur di dare un segnale ai mercati (in questo senso sono apparse sospette alcune uscite del ministro Corrado Passera). Dall’altro, dal Pd è partita la sollecitazione nei confronti di leader sindacali e dirigenti di Confindustria e delle altre associazioni di imprenditori a presentarsi al tavolo con una posizione comune. «Non esiste un accordo separato è il ragionamento di Bersani questo è uno schema che poteva andar bene per il precedente governo, non oggi». Il timore del leader Pd è …