“Il calderone del malaffare”, di Carlo Galli
Che il presidente della Repubblica Napolitano esorti i partiti a rinnovarsi e a prendere atto dell´indifferibilità della questione morale proprio nel giorno in cui si chiudono le celebrazioni del 150° anniversario dell´Unità d´Italia, ha un significato tristemente simbolico. Un significato che rinvia a una questione che il Paese si porta dietro da quando è nato – già nell´Italietta post-unitaria era ben nota, col nome di “faccenderia”, quella che oggi chiamiamo corruzione – ; una questione che ciclicamente si pone, e che costantemente rinvia. Che il premier Monti lo stesso giorno affermi che il primo problema sollevato dai leader stranieri non è più la messa in sicurezza dei conti pubblici ma la nostra riluttanza a varare una nuova ed efficace legge anticorruzione, e che anche da questo nostro ritardo sono frenati gli investimenti esteri in Italia, significa che tutto il mondo ci sta mandando il messaggio che la corruzione è ormai oltre il livello di guardia. E mentre il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio lanciano messaggi che si echeggiano l´uno con l´altro, le …