Giorno: 17 Marzo 2012

“Progressisti, da Parigi parte la sfida: cambiare il volto dell’Unione”, di Simone Collini

Inizia oggi a Parigi la convention della Fondazione europea per gli studi progressisti. Democratici italiani, socialisti francesi per Hollande e socialdemocratici tedeschi, un fronte comune contro «Merkozy». Oggi a Parigi, ma la prossima primavera l’appuntamento sarà a Roma e poi in autunno a Berlino. Perché dopo le presidenziali francesi si voterà anche in Italia e in Germania. E, come dice Massimo D’Alema, qui in veste di presidente della Fondazione europea per gli studi progressisti (Feps), i prossimi 18 mesi possono «cambiare il volto dell’Europa». Questa sorta di cooperazione rafforzata tra le forze progressiste europee è alla base di un’operazione che prende il via con la firma del documento intitolato «Un nuovo Rinascimento per l’Europa» ma che non si chiude oggi, quando il candidato all’Eliseo François Hollande, il leader del Pd Pier Luigi Bersani e quello della Spd Sigmar Gabriel sigleranno sotto la volta del Cirque d’Hiver una piattaforma programmatica comune sulle politiche comunitarie. RICREARE FIDUCIA TRA CITTADINI E UE Socialisti francesi, democratici italiani e socialdemocratici tedeschi (ma l’iniziativa è aperta ad altri e non a …

“Progressisti, da Parigi parte la sfida: cambiare il volto dell’Unione”, di Simone Collini

Inizia oggi a Parigi la convention della Fondazione europea per gli studi progressisti. Democratici italiani, socialisti francesi per Hollande e socialdemocratici tedeschi, un fronte comune contro «Merkozy». Oggi a Parigi, ma la prossima primavera l’appuntamento sarà a Roma e poi in autunno a Berlino. Perché dopo le presidenziali francesi si voterà anche in Italia e in Germania. E, come dice Massimo D’Alema, qui in veste di presidente della Fondazione europea per gli studi progressisti (Feps), i prossimi 18 mesi possono «cambiare il volto dell’Europa». Questa sorta di cooperazione rafforzata tra le forze progressiste europee è alla base di un’operazione che prende il via con la firma del documento intitolato «Un nuovo Rinascimento per l’Europa» ma che non si chiude oggi, quando il candidato all’Eliseo François Hollande, il leader del Pd Pier Luigi Bersani e quello della Spd Sigmar Gabriel sigleranno sotto la volta del Cirque d’Hiver una piattaforma programmatica comune sulle politiche comunitarie. RICREARE FIDUCIA TRA CITTADINI E UE Socialisti francesi, democratici italiani e socialdemocratici tedeschi (ma l’iniziativa è aperta ad altri e non a …

"La frenata tattica della Camusso", di Gianni Del Vecchio

I tre motivi per cui il capo della Cgil ha raffreddato l’entusiasmo sull’accordo. Dopo l’accordo notturno di giovedì fra il premier Monti e i tre segretari della maggioranza che sostiene il governo (Alfano, Bersani e Casini), la riforma del mercato del lavoro sembrava ormai cosa fatta. Ma a gettare acqua fredda sui facili entusiasmi ci ha pensato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Se il governo ha fatto un accordo con i partiti la cosa ci lascia preoccupati. Le cose che abbiamo sentito finora non ci convincono». I motivi della brusca frenata della Camusso sono sostanzialmente tre, ovviamente intrecciati fra loro. Prima di tutto, il leader di corso d’Italia non ci sta a vedere calata sulla sua testa un’intesa su cui sarà poi lei, assieme agli altri partecipanti al tavolo, a dover mettere firma e faccia. Lo ha detto chiaramente: «C’è un tavolo aperto con le parti sociali e quella è la sede opportuna per parlarne». Una posizione che rivendica un certo grado di autonomia dalla politica. Il secondo motivo invece ha a che …

“La frenata tattica della Camusso”, di Gianni Del Vecchio

I tre motivi per cui il capo della Cgil ha raffreddato l’entusiasmo sull’accordo. Dopo l’accordo notturno di giovedì fra il premier Monti e i tre segretari della maggioranza che sostiene il governo (Alfano, Bersani e Casini), la riforma del mercato del lavoro sembrava ormai cosa fatta. Ma a gettare acqua fredda sui facili entusiasmi ci ha pensato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Se il governo ha fatto un accordo con i partiti la cosa ci lascia preoccupati. Le cose che abbiamo sentito finora non ci convincono». I motivi della brusca frenata della Camusso sono sostanzialmente tre, ovviamente intrecciati fra loro. Prima di tutto, il leader di corso d’Italia non ci sta a vedere calata sulla sua testa un’intesa su cui sarà poi lei, assieme agli altri partecipanti al tavolo, a dover mettere firma e faccia. Lo ha detto chiaramente: «C’è un tavolo aperto con le parti sociali e quella è la sede opportuna per parlarne». Una posizione che rivendica un certo grado di autonomia dalla politica. Il secondo motivo invece ha a che …

“La frenata tattica della Camusso”, di Gianni Del Vecchio

I tre motivi per cui il capo della Cgil ha raffreddato l’entusiasmo sull’accordo. Dopo l’accordo notturno di giovedì fra il premier Monti e i tre segretari della maggioranza che sostiene il governo (Alfano, Bersani e Casini), la riforma del mercato del lavoro sembrava ormai cosa fatta. Ma a gettare acqua fredda sui facili entusiasmi ci ha pensato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Se il governo ha fatto un accordo con i partiti la cosa ci lascia preoccupati. Le cose che abbiamo sentito finora non ci convincono». I motivi della brusca frenata della Camusso sono sostanzialmente tre, ovviamente intrecciati fra loro. Prima di tutto, il leader di corso d’Italia non ci sta a vedere calata sulla sua testa un’intesa su cui sarà poi lei, assieme agli altri partecipanti al tavolo, a dover mettere firma e faccia. Lo ha detto chiaramente: «C’è un tavolo aperto con le parti sociali e quella è la sede opportuna per parlarne». Una posizione che rivendica un certo grado di autonomia dalla politica. Il secondo motivo invece ha a che …

"Dispersi e disoccupati", di Fabrizio Dacrema

Due recenti indagini ci forniscono un quadro decisamente allarmante per il futuro del paese: aumentano contemporaneamente i giovani che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma o una qualifica e i laureati che non trovano lavoro. I dati Istat sulla dispersione scolastica attestano la crescita della dispersione scolastica e la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020. Il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea è pari al 14,1 per cento). Vanno peggio i maschi che sono il 22 per cento, il mezzogiorno e le periferie delle metropoli. Secondo i dati in possesso del Ministero dell’Istruzione con la crisi economica si è interrotto il progressivo miglioramento che dal 2004 al 2010 aveva ridotto di quattro punti la dispersione scolastica. Secondo l’agenda di Lisbona già nel 2010 avremmo dovuto ridurre a non più del 10 per cento gli abbandoni e ora viene riproposto lo stesso obiettivo per il 2020. La stessa agenda europea ci chiede di portare al …

“Dispersi e disoccupati”, di Fabrizio Dacrema

Due recenti indagini ci forniscono un quadro decisamente allarmante per il futuro del paese: aumentano contemporaneamente i giovani che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma o una qualifica e i laureati che non trovano lavoro. I dati Istat sulla dispersione scolastica attestano la crescita della dispersione scolastica e la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020. Il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea è pari al 14,1 per cento). Vanno peggio i maschi che sono il 22 per cento, il mezzogiorno e le periferie delle metropoli. Secondo i dati in possesso del Ministero dell’Istruzione con la crisi economica si è interrotto il progressivo miglioramento che dal 2004 al 2010 aveva ridotto di quattro punti la dispersione scolastica. Secondo l’agenda di Lisbona già nel 2010 avremmo dovuto ridurre a non più del 10 per cento gli abbandoni e ora viene riproposto lo stesso obiettivo per il 2020. La stessa agenda europea ci chiede di portare al …