“L’architetto della democrazia”, di Pierluigi Castagnetti
Ne sono passati trentaquattro, eppure ogni anno, il 16 marzo (uccisione dei cinque agenti della scorta e cattura dell’onorevole Moro) e il 9 maggio (ritrovamento del cadavere dello statista democristiano) sono occasione per riflettere non soltanto su una delle pagine più drammatiche della vita della repubblica, ma anche sullo straordinario magistero di uno dei suoi protagonisti più importanti. Moro non è stato infatti soltanto un dirigente di partito e uomo di governo a livelli di massima responsabilità, ma è stato “l’architetto” dell’allargamento e del compimento della democrazia e, come tale, uno dei maggiori pensatori e ideatori di processi politici nuovi. È stato l’uomo che ha respirato con i polmoni della storia, cogliendo anche i sintomi più flebili dei cambiamenti che spesso sovrastavano la “sovranità” della politica, cercando di rintracciare in ognuno di essi ragioni di speranza e fiducia. È stato uomo che ha sempre abitato serenamente il suo tempo, amato come dono della Provvidenza. Rileggendo la sua immensa produzione culturale, spirituale e politica si trovano pagine che, pur scritte in un tempo assai diverso, possono …