Il via libera del Tesoro, dopo quello di Palazzo Vidoni, farà partire entro giugno le prove preselettive per formare (probabilmente tra un anno) 20mila nuovi abilitati all’insegnamento a medie e superiori. Tutto questo mentre Viale Trastevere non ha ancora sciolto il nodo del reclutamento (concorso pubblico o chiamata diretta dei professori da parte delle scuole). E non ha ancora fornito il numero esatto dei pensionamenti (a settembre 2012) che – a organici bloccati dalle manovre economiche di quest’estate – dovranno essere rimpiazzati con le nuove assunzioni.
In questo quadro, ha sottolineato Domenico Pantaleo, numero uno della Flc Cgil, «l’avvio a tutti i costi dei Tfa rischia solo di aprire le porte a nuovo precariato e a una lotta tra persone per raggiungere il posto fisso, visto che i nuovi abilitandi si andranno necessariamente ad affiancare, come aspirazioni e anche diritti, agli oltre 200mila precari “storici” inseriti nelle graduatorie a esaurimento». Di qui l’urgenza di correre nel definire le nuove regole sul reclutamento «che dovranno necessariamente viaggiare di pari passo con i Tfa», ha aggiunto il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
Allo stato attuale infatti i futuri abilitati tramite i tirocini annuali potranno sperare solo in una supplenza breve (conferita direttamente dalla scuola). E se il maxi-concorso annunciato da Francesco Profumo dovesse svolgersi (come più volte ripetuto dallo stesso ministro) entro il 2012 e quindi prima dell’abilitazione di questi 20mila aspiranti professori «il rischio, per tali soggetti, è anche quello di non poter partecipare alla selezione», ha detto Francesco Scrima, leader della Cisl Scuola. Una soluzione di buon senso, ha spiegato Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals Confsal, potrebbe essere quella di «far slittare il maxi-concorso al 2013. E avere numeri certi sui posti disponibili da coprire». Mentre per quanto riguarda i costi per frequentare i Tfa (una volta vinta la preselezione) Nigi ha le idee chiare: «Dovranno essere simili (tra i 1.200-1.500 euro a seconda della materia) a quelli fatti pagare per le Ssis», chiuse nel 2008.
Il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, è critico invece sull’organizzazione dei Tfa che, nell’attuale formulazione dei decreti attuativi, affida la formazione dei futuri professori prevalentemente alle università: «E senza coinvolgere gli insegnanti di scuola che potrebbero invece riservare utili consigli ai futuri colleghi».
Il Sole 24 Ore 14.03.12