“Il diritto di procreare”, di Michela Marzano
C´è voluta una sentenza della Corte Costituzionale perché gli italiani potessero riappropriarsi di un proprio diritto. Eppure è successo, e questa è comunque una bella notizia. Tante coppie che desideravano avere un bambino hanno potuto realizzare i propri sogni. E decisioni delicate e fondamentali, come quella di iniziare un processo di fecondazione artificiale, hanno cominciato a poter essere prese dai diretti interessati, invece di essere codificate a tavolino sulla base di criteri ideologi. Da poco più di due anni, è il medico che può finalmente stabilire quanti embrioni trasferire nell´utero di una paziente e quanti invece congelare per un utilizzo ulteriore. E non è poco, visto che la legge 40 prevedeva di trasferire sempre e comunque tre embrioni, indipendentemente dallo stato di salute di una donna. Due anni dopo i dati sono una conquista e una felicità per tante donne, per tante famiglie. Avere un figlio è un percorso possibile e non per forza un cammino doloroso. Certo, la strada da percorrere prima di poter parlare di “autodeterminazione” è ancora molto lunga. Nonostante i progressi, …