"Tre strade per creare occupazione", di Daniele Marin
Il viaggio che La Stampa ha fatto in queste settimane in Italia sul tema del lavoro ha ben raccontato delle difficoltà e delle emergenze che attraversano il nostro Paese. Ma ha narrato anche delle sue articolazioni, di realtà sociali ed economiche molto diverse. Alcune (purtroppo) storicamente segnate da problematicità, faticano a trovare percorsi di ripresa dell’occupazione. Altre stanno vivendo una fase di trasformazione economica; altre ancora nonostante tutto mostrano segni di vivacità. Lo scenario di sfondo, però, accomuna tutti: la fase che stiamo attraversando si caratterizza per un cambiamento strutturale delle nostre economie. La crisi non è di natura congiunturale: basta attendere che passi e tutto si riaggiusterà, anche sul versante del lavoro. Non è così. I mutamenti negli assetti produttivi a livello internazionale dureranno ancora a lungo, prima di trovare un nuovo equilibrio. E, nel frattempo, i sistemi produttivi, e con essi il lavoro, devono trovare nuove modalità organizzative e di relazioni industriali, nuove regolazioni del mercato del lavoro e sistemi di tutele, nuovi profili professionali e di formazione. Sarà banale sottolinearlo, ma la …