“Nelle classi più studenti e meno insegnanti”, di Lorenzo Salvia
La politica ha discusso, lo scontro fra governo e Parlamento è stato acceso. Ma alla fine le 10 mila assunzioni nella scuola non sono arrivate. Dovevano essere finanziate alzando le tasse sull’alcol e sui giochi, trasformando il vizio in virtù, o almeno in posti di lavoro. Ma l’emendamento al decreto legge sulle semplificazioni presentato dal Pd e approvato in commissione è stato cancellato, sostituito da un meccanismo pieno di curve: le assunzioni saranno possibili ma solo in caso di aumento degli studenti, da verificare ogni tre anni, e a patto che il settore abbia risparmiato qualcosa. Nessun impegno preciso, non una sorpresa visto il momento di sacrifici per tutti. Ma mentre la politica discute, nelle scuole che cosa succede? Il confronto tra l’anno in corso e quello precedente ci dice che, anche se di poco, il numero degli studenti è salito, più 0,1%. Mentre quello degli insegnanti è sceso, con una tendenza più marcata, 2,6%. Il risultato è che abbiamo meno classi, lo 0,6%. E che sono diventate un po’ più affollate: da una media …