Fissato il “Question time” sull’interrogazione urgente degli on. Ghizzoni e Miglioli. Mentre i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni locali partecipano a una nuova manifestazione di protesta contro il progetto di un deposito interrato di gas a Rivara, il caso approda sul tavolo del Governo Monti. A metà settimana, un rappresentante del Governo è chiamato a rispondere nel corso del “Question time” alla Camera ad una interrogazione urgente presentata dai parlamentari Pd Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli.
E’ slittato a metà della prossima settimana, a causa del voto di fiducia, il “Question time” alla Camera nel corso del quale un rappresentante del Governo Monti è stato chiamato dai parlamentari modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli a rendere chiaro il pensiero dell’Esecutivo sul progetto di un deposito di gas interrato a Rivara. I deputati del Pd hanno, infatti, presentato una interrogazione a risposta immediata al ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, un documento che ricorda il lungo e tormentato iter del progetto e, soprattutto, l’assoluta contrarietà espressa dai cittadini e dalle istituzioni locali del territorio interessato dal progetto stesso. La nuova interrogazione (un testo avente il medesimo oggetto era già stato depositato in precedenza dai parlamentari modenesi) si concentra sull’ultimo atto di questa vicenda, la decisione del Ministero dell’ambiente di consentire la fase di accertamento del progetto: “Sembra all’interrogante – si legge nel testo – che la citata pronuncia sia viziata da alcune evidenti anomalie, in particolare, risulta che non siano state tenute in debito conto le forti perplessità avanzate dall’ISPRA in relazione alla adeguatezza della fase di accertamento, rispetto alla quale così si esprime: “si ritiene… che i risultati ottenuti da essa non possano in alcun modo essere presi a sostegno di una decisione tecnico-scientifica motivata circa la prosecuzione del progetto”. Tenendo conto anche di questo nuovo elemento, i deputati Ghizzoni e Miglioli chiedono al Governo se non pensa che sia il caso di “rivedere la propria decisione mettendo così fine ad una vicenda che da ormai un decennio genera preoccupazione nella popolazione interessata e con ogni probabilità non porterà alla realizzazione dello stoccaggio, considerata, giova ribadirlo, la nota e più volte affermata, ostilità della Regione Emilia Romagna”.