Giorno: 9 Marzo 2012

"Sciopero generale. Le tute blu della Fiom invadono la capitale", di Giuseppe Vespo

La Fiom torna in piazza, raccolta dietro lo slogan «La democrazia al lavoro ». Oggi dalle 9,30 il sindacato della Cgil si ritroverà in piazza Esedra a Roma per un corteo che sfilerà lungo il centro e si concluderà in piazza San Giovanni. Lo sciopero generale delle tute blu richiamerà nella capitale almeno seicento pullman e un treno speciale: migliaia di operai uniti nella rivendicazione di un nuovo contratto, di maggiori diritti nelle fabbriche Fiat – dove la Fiom nonè più presente – e di una politica più equilibrata, che si discosti dall’intervento del governo sulle pensioni o dalla strada intrapresa sull’articolo 18. Insieme agli operai sfileranno anche gli studenti, che partiranno da piazzale Aldo Moro (dove ha sede la Sapienza) e si riuniranno alla Fiom lungo le vie del centro città. Ieri fra le denunce di minacce contro chi vuole scioperare, è arrivata anche l’intervista del leader della minoranza Fiom Faustino Durante che ha contestato l’invito ai no Tav: «Un errore contaminare la manifestazione ». Il sindacato guidato da Maurizio Landini prepara questa mobilitazione …

“Sciopero generale. Le tute blu della Fiom invadono la capitale”, di Giuseppe Vespo

La Fiom torna in piazza, raccolta dietro lo slogan «La democrazia al lavoro ». Oggi dalle 9,30 il sindacato della Cgil si ritroverà in piazza Esedra a Roma per un corteo che sfilerà lungo il centro e si concluderà in piazza San Giovanni. Lo sciopero generale delle tute blu richiamerà nella capitale almeno seicento pullman e un treno speciale: migliaia di operai uniti nella rivendicazione di un nuovo contratto, di maggiori diritti nelle fabbriche Fiat – dove la Fiom nonè più presente – e di una politica più equilibrata, che si discosti dall’intervento del governo sulle pensioni o dalla strada intrapresa sull’articolo 18. Insieme agli operai sfileranno anche gli studenti, che partiranno da piazzale Aldo Moro (dove ha sede la Sapienza) e si riuniranno alla Fiom lungo le vie del centro città. Ieri fra le denunce di minacce contro chi vuole scioperare, è arrivata anche l’intervista del leader della minoranza Fiom Faustino Durante che ha contestato l’invito ai no Tav: «Un errore contaminare la manifestazione ». Il sindacato guidato da Maurizio Landini prepara questa mobilitazione …

“Il ricatto sulla Rai”, di Giovanni Valentini

Questa volta non si tratta solo di poltrone. Di lottizzazione o spartizione della Rai. La “questione televisiva”, imperniata su funzione e ruolo del servizio pubblico, assurge al rango di questione nazionale. Questione al pari della riforma delle pensioni o di quella del lavoro. Perché costituisce l´habitat naturale della politica. E perché comprende e riassume sul piano mediatico quel progetto per il Paese al cui interno s´inscrivono lo spread, la crisi economica, le prospettive e le speranze di crescita. Una grande questione di democrazia, dunque, che rappresenta un passaggio decisivo per la vita pubblica italiana e anche per il “governo di impegno nazionale” guidato da Mario Monti. Sono passati esattamente due mesi da quando, l´8 gennaio scorso, a proposito della Rai il presidente del Consiglio dichiarò in tv, durante la trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio: “Qualche settimana e vedrete”. Ne sono trascorse ormai otto di settimane e ancora non s´è visto niente. È vero che, come spiegò lui stesso, questa non è “l´urgenza numero uno”. Ma è pur vero che mancano ormai meno …

"Il ricatto sulla Rai", di Giovanni Valentini

Questa volta non si tratta solo di poltrone. Di lottizzazione o spartizione della Rai. La “questione televisiva”, imperniata su funzione e ruolo del servizio pubblico, assurge al rango di questione nazionale. Questione al pari della riforma delle pensioni o di quella del lavoro. Perché costituisce l´habitat naturale della politica. E perché comprende e riassume sul piano mediatico quel progetto per il Paese al cui interno s´inscrivono lo spread, la crisi economica, le prospettive e le speranze di crescita. Una grande questione di democrazia, dunque, che rappresenta un passaggio decisivo per la vita pubblica italiana e anche per il “governo di impegno nazionale” guidato da Mario Monti. Sono passati esattamente due mesi da quando, l´8 gennaio scorso, a proposito della Rai il presidente del Consiglio dichiarò in tv, durante la trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio: “Qualche settimana e vedrete”. Ne sono trascorse ormai otto di settimane e ancora non s´è visto niente. È vero che, come spiegò lui stesso, questa non è “l´urgenza numero uno”. Ma è pur vero che mancano ormai meno …

“Il peso che ci manca nel mondo”, di Lucia Annunziata

Il premier Monti (e noi italiani con lui) deve preoccuparsi di un imprevisto pericolo: il rischio che una delegittimazione della sua leadership arrivi proprio da quei leader, quegli ambienti, quell’Europa che finora lo hanno lodato, sostenuto, celebrato. L’Italia che sta faticosamente risalendo il pozzo della mancanza di credibilità in materie economiche, viene lasciata amaramente sola, proprio dall’Europa, in due gravissime crisi internazionali in cui si ritrovata intrappolata. Ieri l’italiano Franco Lamolinara e il britannico Christopher McManus, ostaggi sequestrati il 12 maggio 2011 a Birkin Kebin, in Nigeria, sono stai uccisi nel corso di un blitz delle teste di cuoio inglesi per liberarli. Mario Monti non era stato informato di questa operazione militare, né dai servizi segreti inglesi, ma nemmeno dal suo grande amico, in altri momenti sempre generoso di apprezzamenti nei suoi confronti, il premier Cameron. Palazzo Chigi non ha nascosto di essere stato aggirato, e nel comunicato ufficiale scrive che l’operazione per liberare i prigionieri «è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata». …

"Il peso che ci manca nel mondo", di Lucia Annunziata

Il premier Monti (e noi italiani con lui) deve preoccuparsi di un imprevisto pericolo: il rischio che una delegittimazione della sua leadership arrivi proprio da quei leader, quegli ambienti, quell’Europa che finora lo hanno lodato, sostenuto, celebrato. L’Italia che sta faticosamente risalendo il pozzo della mancanza di credibilità in materie economiche, viene lasciata amaramente sola, proprio dall’Europa, in due gravissime crisi internazionali in cui si ritrovata intrappolata. Ieri l’italiano Franco Lamolinara e il britannico Christopher McManus, ostaggi sequestrati il 12 maggio 2011 a Birkin Kebin, in Nigeria, sono stai uccisi nel corso di un blitz delle teste di cuoio inglesi per liberarli. Mario Monti non era stato informato di questa operazione militare, né dai servizi segreti inglesi, ma nemmeno dal suo grande amico, in altri momenti sempre generoso di apprezzamenti nei suoi confronti, il premier Cameron. Palazzo Chigi non ha nascosto di essere stato aggirato, e nel comunicato ufficiale scrive che l’operazione per liberare i prigionieri «è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata». …

“Quel che resta da fare”, di Tito Boeri

I mercati finanziari festeggiano e lo spread scende sotto i 300 punti. Ma l´economia reale parteciperà alla festa solo se i tecnici faranno fino in fondo le cose che sono stati chiamati a fare. Ieri le Borse hanno celebrato il successo del piano di ristrutturazione del debito greco anche perché, a ben guardare, il coinvolgimento del settore privato nelle perdite è molto meno rilevante di quanto potesse apparire prima facie. Ma non è da ieri che le Borse ci regalano segni più (chissà perché fanno notizia solo quando bruciano, solo virtualmente, miliardi). Ed è sempre più stridente il contrasto fra le notizie che vengono dai mercati finanziari e i bollettini di guerra trasmessi dall´economia reale. La Borsa americana è tornata ai livelli precedenti alla crisi subprime, quella tedesca è cresciuta di quasi il 25 per cento da fine novembre. Eppure il commercio mondiale ristagna e ha smesso di compensare il calo della domanda interna in molte economie mature, la produzione industriale in Europa è da mesi in vistoso calo e l´insieme dell´area Euro sta entrando …