Giorno: 5 Marzo 2012

"Atleti e studenti allo stesso tempo? In Italia è (quasi) impossibile", di Giulia Zonca

La giornata è sempre in salita perché la sveglia suona davvero presto, le ore sono troppo piene e gli extra non ci stanno mai. Essere campione e studente insieme in Italia è difficile perché è tutto fai da te: se riesci a strizzare la tua vita nello zaino quotidiano bene, altrimenti o molli lo sport o ti fai bocciare. Lisa Fissneider ha 17 anni, un soprannome da campionessa, «Goldfisch», e non si ricorda il titolo dell’ultimo film che ha visto: «È passato troppo tempo». Alessia Polieri ha la stessa età e l’unico sfizio quotidiano che riesce a nominare è «un po’ di facebook serale purché il computer sia spento prima delle 10». Entrambe nuotano, hanno talento e questa settimana, ai campionati italiani di Riccione, cercano la qualificazione per le Olimpiadi. A scuola si accontentano di stare a galla perché faticare per una medaglia e avere buoni voti sono obiettivi incompatibili da queste parti. Lisa è una ranista, vive a Caldaro, a 15 km da Bolzano. Oro ai Mondiali juniores, elemento della staffetta mista azzurra e …

“Più poteri al capo del governo deputati e senatori tagliati del 20% e addio al bicameralismo perfetto”, di Giovanni Casadio

L´obiettivo è di rafforzare la rappresentanza e favorire la governabilità. La bozza gode di una vasta maggioranza. I neo-maggiorenni voteranno per palazzo Madama. Trovato l´accordo su regole bipartisan dopo vent´anni di scontri sulle modifiche istituzionali. Il Senato federale non c´è. È stato lasciato a decantare negli uffici dei segretari di Pdl, Pd e Udc Alfano, Bersani e Casini, a cui è stato consegnato il documento sulle riforme istituzionali da varare prima della fine del governo Monti. Saranno loro, che si incontreranno probabilmente a metà settimana, a dire l´ultima parola sulla cosiddetta Camera delle Regioni. Gli sherpa – Violante, Adornato, Quagliariello, Pisicchio, Bocchino – hanno ultimato il lavoro giovedì scorso e trovato l´intesa bipartisan sulle nuove regole per la prima volta dopo vent´anni di scontri. Le definiscono «il minimo indispensabile senza inseguire il meglio possibile». Quindi, taglio dei parlamentari (508 deputati e 254 senatori), un bicameralismo “eventuale”, più poteri al premier, sfiducia costruttiva, una forma di “potere d´agenda” del governo che potrà chiedere alcune corsie veloci senza bisogno di ricorrere a decreti o alla fiducia. Ma …

"Più poteri al capo del governo deputati e senatori tagliati del 20% e addio al bicameralismo perfetto", di Giovanni Casadio

L´obiettivo è di rafforzare la rappresentanza e favorire la governabilità. La bozza gode di una vasta maggioranza. I neo-maggiorenni voteranno per palazzo Madama. Trovato l´accordo su regole bipartisan dopo vent´anni di scontri sulle modifiche istituzionali. Il Senato federale non c´è. È stato lasciato a decantare negli uffici dei segretari di Pdl, Pd e Udc Alfano, Bersani e Casini, a cui è stato consegnato il documento sulle riforme istituzionali da varare prima della fine del governo Monti. Saranno loro, che si incontreranno probabilmente a metà settimana, a dire l´ultima parola sulla cosiddetta Camera delle Regioni. Gli sherpa – Violante, Adornato, Quagliariello, Pisicchio, Bocchino – hanno ultimato il lavoro giovedì scorso e trovato l´intesa bipartisan sulle nuove regole per la prima volta dopo vent´anni di scontri. Le definiscono «il minimo indispensabile senza inseguire il meglio possibile». Quindi, taglio dei parlamentari (508 deputati e 254 senatori), un bicameralismo “eventuale”, più poteri al premier, sfiducia costruttiva, una forma di “potere d´agenda” del governo che potrà chiedere alcune corsie veloci senza bisogno di ricorrere a decreti o alla fiducia. Ma …

“Italiani al lavoro fino a 67 anni record europeo nella previdenza”, di Roberto Mania

Stiamo diventando il paese europeo più virtuoso per le pensioni. Per la prima volta la Commissione di Bruxelles non ha più raccomandazioni destinate all´Italia. Di più: il nostro modello sta diventando un esempio per il vecchio continente. Nel 2020 gli italiani, uomini e donne, andranno in pensione con almeno 66 anni e undici mesi. Meglio della Germania di Angela Merkel (65 anni e nove mesi) che sta dettando le rigidissime regole per l´equilibrio dei conti pubblici per fronteggiare la crisi dei debiti sovrani; meglio della piccola Danimarca (66 anni), dove è nata quella flexsecurity che anche noi vorremmo adottare. Nel 2060, legando l´età per la pensione alle speranze di vita, raggiungeremo per entrambi i sessi addirittura i 70 anni e tre mesi. Un record. Tutti gli altri paesi si fermeranno prima. Sta scritto nel Libro Bianco della Commissione europea (“Un´agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili”) appena pubblicato. L´EFFETTO “RIFORMA FORNERO” Le nostre performance sono dovute all´ultima riforma pensionistica, firmata dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha deciso di accelerare senza più tentennamenti …

"Italiani al lavoro fino a 67 anni record europeo nella previdenza", di Roberto Mania

Stiamo diventando il paese europeo più virtuoso per le pensioni. Per la prima volta la Commissione di Bruxelles non ha più raccomandazioni destinate all´Italia. Di più: il nostro modello sta diventando un esempio per il vecchio continente. Nel 2020 gli italiani, uomini e donne, andranno in pensione con almeno 66 anni e undici mesi. Meglio della Germania di Angela Merkel (65 anni e nove mesi) che sta dettando le rigidissime regole per l´equilibrio dei conti pubblici per fronteggiare la crisi dei debiti sovrani; meglio della piccola Danimarca (66 anni), dove è nata quella flexsecurity che anche noi vorremmo adottare. Nel 2060, legando l´età per la pensione alle speranze di vita, raggiungeremo per entrambi i sessi addirittura i 70 anni e tre mesi. Un record. Tutti gli altri paesi si fermeranno prima. Sta scritto nel Libro Bianco della Commissione europea (“Un´agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili”) appena pubblicato. L´EFFETTO “RIFORMA FORNERO” Le nostre performance sono dovute all´ultima riforma pensionistica, firmata dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha deciso di accelerare senza più tentennamenti …

“Catricalà: “Gli ammortizzatori? Dobbiamo trovare i soldi”, di Luigi Grassia

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sulla proposta del ministro Elsa Fornero: «Non c’è nessun tesoretto» Elsa Fornero in una lettera alla Stampa invocava ieri una riforma profonda (ma anche veloce) del mercato del lavoro. Ma c’è un problema di soldi. «I fondi per i nuovi ammortizzatori vanno trovati», dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà: «Non abbiamo un’idea precisa di come finanziarli. Non ci sono tesoretti, non ci sono grandi disponibilità di bilancio». Circolano varie ipotesi: sull’idea di usare i risparmi derivanti dalla riforma delle pensioni, Catricalà osserva che «quei risparmi hanno già parecchie destinazioni». Si può sperare nei «buoni risultati da una lotta all’evasione fiscale, che ci consentirà di creare quel cosiddetto tesoretto che attualmente non c’è. Questo è bene che si sappia: la nostra è una politica di ristrettezze economiche». Un’altra reazione alla lettera della Fornero è arrivata in giornata da Susanna Camusso: secondo il segretario della Cgil, la riforma degli ammortizzatori sociali «deve allargare le tutele per tutti, non togliere a qualcuno per non dare quasi nulla agli altri. …

"Catricalà: "Gli ammortizzatori? Dobbiamo trovare i soldi", di Luigi Grassia

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sulla proposta del ministro Elsa Fornero: «Non c’è nessun tesoretto» Elsa Fornero in una lettera alla Stampa invocava ieri una riforma profonda (ma anche veloce) del mercato del lavoro. Ma c’è un problema di soldi. «I fondi per i nuovi ammortizzatori vanno trovati», dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà: «Non abbiamo un’idea precisa di come finanziarli. Non ci sono tesoretti, non ci sono grandi disponibilità di bilancio». Circolano varie ipotesi: sull’idea di usare i risparmi derivanti dalla riforma delle pensioni, Catricalà osserva che «quei risparmi hanno già parecchie destinazioni». Si può sperare nei «buoni risultati da una lotta all’evasione fiscale, che ci consentirà di creare quel cosiddetto tesoretto che attualmente non c’è. Questo è bene che si sappia: la nostra è una politica di ristrettezze economiche». Un’altra reazione alla lettera della Fornero è arrivata in giornata da Susanna Camusso: secondo il segretario della Cgil, la riforma degli ammortizzatori sociali «deve allargare le tutele per tutti, non togliere a qualcuno per non dare quasi nulla agli altri. …