"Un miliardo per i giovani. Da Erasmus all'imprenditoria le azioni per ridurre la disoccupazione" di Francesca Barbieri
Uso più efficiente dei fondi, schemi innovativi per favorire il passaggio tra scuola e lavoro, aiuti alla mobilità tra uno Stato e l’altro. L’Unione europea scende in campo per contrastare la disoccupazione giovanile, “male” che affligge oltre 5 milioni di ragazzi tra i 15 e i 24 anni, cui si sommano 7,5 milioni di Neet, che non studiano né lavorano. In aggiunta all’invito rivolto agli Stati di spendere i fondi strutturali residui – oltre 82 miliardi, di cui 8 in Italia – per sostenere l’occupazione giovanile e le Pmi, le direttrici tracciate da Bruxelles puntano a ridurre la dispersione scolastica, sostenere tirocini e contratti di apprendistato, attraverso programmi collaudati come Erasmus (anche per imprenditori, si veda l’articolo a lato) e Leonardo da Vinci. Quest’ultimo, in particolare, con un budget di 25 milioni destinato all’Italia per il 2012, promuove stage in imprese o istituti di formazione per studenti e disoccupati. Per ridurre gli abbandoni scolastici la Ue riserva 4 milioni ai giovani che hanno lasciato prima del diploma per aiutarli a riprendere gli studi o un …