"Dal dialogo alla violenza le tante vie di chi sfida il potere", di Carlo Galli
Con le proteste in Val di Susa contro i lavori della Tav si riapre la discussione sul confine tra le forme legittime di contestazione e le azioni inaccettabili. Attraverso lunghe lotte e aspri conflitti durante il Ventesimo secolo la democrazia è riuscita veramente a dare la voce a molti. La strategia non è rivoluzionaria, ma piuttosto fuga secessione resistenza passiva disobbedienza non collaborazione. L´antagonismo non è estremismo. Quest´ultimo, infatti, è concepibile solo all´interno di una concezione lineare della politica, appunto raffigurata, in via di metafora, come un segmento orizzontale, nella quale c´è un centro e ci sono gli estremi, oppure verticale, come la scala di un termometro, che ha temperature accettabili e altre, invece, polari o tropicali. L´estremismo è quindi un concetto statico, posizionale; e soprattutto è una posizione politica vista e interpretata dal potere, che fissa e stabilisce in piena autonomia limiti e gradazioni. Al contrario, c´è nella nozione di antagonismo una concezione agonale della politica; e c´è una idea di movimento – qualcuno, qualcosa, va contro il potere, che è sì protagonista, ma …