“Ma la licenziabilità non crea posti di lavoro”, di Walter Passerini
Né totem né tabù, ma nemmeno la chiave magica che riuscirà ad aprire le porte della riforma del lavoro. I manager italiani sdrammatizzano il peso dell’articolo 18, indicando la strada per un nuovo patto tra aziende e lavoratori. L’articolo 18 non è un tabù, ma da solo non serve più. La maggioranza degli 850 dirigenti e quadri intervistati rivela un atteggiamento pragmatico e laico verso quello che è diventato un territorio di crociate e di battaglie spesso ideologiche e riporta i problemi con i piedi per terra. Come risulta dall’indagine realizzata dall’associazione Manageritalia, che rappresenta oltre 35 mila direttori e capi d’impresa, con la collaborazione di Astra Ricerche, due manager su tre affermano che non è l’articolo 18 a impedire alle imprese di assumere personale (concorda con questa opinione il 61,7% degli intervistati). I dirigenti indicano con chiarezza quelle che dovrebbero essere le vere tutele in un moderno sistema del lavoro. Secondo l’86,7% degli interpellati, infatti, il punto critico è la forte competizione e l’obsolescenza di alcune professionalità, che vanno sostituite rapidamente, ma ciò deve …