“Il Cavaliere tra sondaggi e tribunali”, di Marcello Sorgi
Saranno delusi nel Pdl quelli che fino a due giorni fa volevano far ripartire la campagna antimagistrati, per sensibilizzare l’elettorato di centrodestra sul fatto che il loro leader è ancora al centro di un imponente assedio giudiziario. Silvio Berlusconi, al contrario, ha scelto il basso profilo e la prudenza, non solo in tema di processi. E ieri ha ribadito che non ha nessuna intenzione di far cadere il governo Monti. Non si tratta solo di un atteggiamento pubblico. Le valutazioni che il Cavaliere insieme ai suoi più stretti collaboratori ha fatto riservatamente nei giorni scorsi non sono diverse. Berlusconi sa di dover attraversare un passaggio assai delicato del suo percorso giudiziario: secondo come gli andrà nei processi Mills e Ruby la sua personale agibilità politica potrebbe risentirne notevolmente. Se la corte d’appello di Milano il 18 febbraio dovesse accogliere l’istanza di ricusazione, l’accelerata impressa dai giudici del Tribunale per arrivare a sentenza diverrebbe inutile e difficilmente il processo Mills potrebbe sfuggire alla prescrizione. E se la Corte costituzionale dovesse giudicare legittimo il conflitto di attribuzione …