Mese: Febbraio 2012

"Articolo 18, lo strappo di Monti", di Bianca Di Giovanni

Monti sposa la linea dura sull’articolo 18. «Alcuni lavoratori sono chiusi in una cittadella, altri non hanno difese», dichiara. Così le posizioni al tavolo sul lavoro virano verso destra. Berlusconi soddisfatto. «L’articolo 18 è un tema centrale della discussione. È ora di passare dai miti, dai simboli, alla realtà». Con questo passaggio dell’intervista rilasciata a Repubblica Tv, Mario Monti scopre le carte del suo governo sul tavolo del lavoro: e sono carte pesantissime. Non solo per la norma sui licenziamenti senza giusta causa, che in questo modo viene imposta come prioritaria nella trattativa (al contrario di quanto si era detto finora), con un’ipotetica scadenza a fine marzo. Ma anche per una lunga serie di osservazioni sulla politica sociale, che lasciano amaro in bocca. Come quella sul «buonismo» dei governi passati. Sarebbe questo il motivo per cui l’Italia è ridotta male. «Per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore, hanno diffuso troppo buonismo sociale – dichiara il premier – soprattutto prima che arrivasse l’Europa un po’ austera a renderci più attenti». E non si ferma …

"Il corpo delle donne, e degli altri", di Franca Fossati

Chi ha qualche anno in più non può averlo dimenticato: il film in cui una giovane e sventata cameriera di un pub viene stuprata da tre uomini incitati con urla e schiamazzi dagli altri avventori. Per quel film (Sotto accusa diretto da Jonathan Kaplan) Jodie Foster meritò l’Oscar. E gli spettatori, anche i più insensibili, riconobbero un vergognoso lato di se stessi e dei propri simili guardando uno stupro di gruppo e la vigliaccheria di quanti, pur non compiendo materialmente la violenza, ne erano partecipi, complici e corresponsabili. Forse nessuno dei giudici della terza sezione della corte di cassazione ama il cinema e ha visto quel film. Forse nessuno ha mai guardato negli occhi una donna vittima di un “branco” di maschi. Altrimenti non avrebbe potuto equiparare la violenza di gruppo allo stupro individuale. Certo, come dice Giulia Buongiorno, è difficile fare una classifica degli orrori. Ma la giustizia dei tribunali è fatta di aggravanti e di attenuanti e ogni decisione in merito assume una valenza simbolica e culturale. Per questo, io credo, donne di …

“Il corpo delle donne, e degli altri”, di Franca Fossati

Chi ha qualche anno in più non può averlo dimenticato: il film in cui una giovane e sventata cameriera di un pub viene stuprata da tre uomini incitati con urla e schiamazzi dagli altri avventori. Per quel film (Sotto accusa diretto da Jonathan Kaplan) Jodie Foster meritò l’Oscar. E gli spettatori, anche i più insensibili, riconobbero un vergognoso lato di se stessi e dei propri simili guardando uno stupro di gruppo e la vigliaccheria di quanti, pur non compiendo materialmente la violenza, ne erano partecipi, complici e corresponsabili. Forse nessuno dei giudici della terza sezione della corte di cassazione ama il cinema e ha visto quel film. Forse nessuno ha mai guardato negli occhi una donna vittima di un “branco” di maschi. Altrimenti non avrebbe potuto equiparare la violenza di gruppo allo stupro individuale. Certo, come dice Giulia Buongiorno, è difficile fare una classifica degli orrori. Ma la giustizia dei tribunali è fatta di aggravanti e di attenuanti e ogni decisione in merito assume una valenza simbolica e culturale. Per questo, io credo, donne di …

Da Marzabotto a Stazzema massacri ancora senza giustizia”, di Luigi Spezia

L´ultimo processo farà luce sulla strage di Fragheto in provincia di Rimini. Negli scantinati della Procura militare di Roma c´erano 700 faldoni occultati per decenni. Gli avvocati che rappresentano superstiti e parenti delle vittime, nella sentenza della Corte dell´Aja vedono anche un´«opportunità», dopo faticose vicende giudiziarie che si trascinano da anni. I risarcimenti sono ancora possibili per le stragi di Marzabotto (Bologna), di Monchio (Modena), di Sant´Anna di Stazzema (Lucca), le più note, e per molte altre: l´ultimo processo è iniziato il 20 gennaio e deve far luce sulla strage di Fragheto, in provincia di Rimini. Certo, per vie diverse, non più quelle giudiziarie, riconosce l´avvocato Andrea Speranzoni, che ha seguito le cause di Monchio e di Marzabotto. «Direi che, in parte, il lavoro che abbiamo fatto verrà disatteso, non si toccano le sentenze penali, ma la Germania uscirà dai processi ancora in corso, le condanne già emesse nei suoi confronti forse saranno revocate. Si è perduta un´occasione storica, quella di dichiarare inammissibile l´immunità di uno Stato in caso di crimini contro l´umanità». Ma non …

Da Marzabotto a Stazzema massacri ancora senza giustizia", di Luigi Spezia

L´ultimo processo farà luce sulla strage di Fragheto in provincia di Rimini. Negli scantinati della Procura militare di Roma c´erano 700 faldoni occultati per decenni. Gli avvocati che rappresentano superstiti e parenti delle vittime, nella sentenza della Corte dell´Aja vedono anche un´«opportunità», dopo faticose vicende giudiziarie che si trascinano da anni. I risarcimenti sono ancora possibili per le stragi di Marzabotto (Bologna), di Monchio (Modena), di Sant´Anna di Stazzema (Lucca), le più note, e per molte altre: l´ultimo processo è iniziato il 20 gennaio e deve far luce sulla strage di Fragheto, in provincia di Rimini. Certo, per vie diverse, non più quelle giudiziarie, riconosce l´avvocato Andrea Speranzoni, che ha seguito le cause di Monchio e di Marzabotto. «Direi che, in parte, il lavoro che abbiamo fatto verrà disatteso, non si toccano le sentenze penali, ma la Germania uscirà dai processi ancora in corso, le condanne già emesse nei suoi confronti forse saranno revocate. Si è perduta un´occasione storica, quella di dichiarare inammissibile l´immunità di uno Stato in caso di crimini contro l´umanità». Ma non …

“Le piccole biblioteche come luoghi del welfare”, di Francesco Erbani

In tutta Italia stanno nascendo sale di lettura organizzate “dal basso” grazie al modello della studiosa Agnoli. Sono posti pubblici dove si forniscono servizi multipli: si trovano i volumi e si tengono corsi. Sono nuovi spazi che vanno avanti grazie ai cittadini diventando “rifugi” per anziani e bimbi. «Mi piace, perché leggendo posso addormentarmi senza che nessuna guardia mi svegli», ha scritto su un post-it un lettore della bolognese Sala Borsa. Sala Borsa è la biblioteca multimediale di piazza Nettuno, pieno centro della città. Un tempo, alla fine dell´Ottocento, qui si scambiavano merci, bestiame e titoli. Ora alle cinquemila persone che tutti i giorni vi transitano hanno chiesto di completare la frase «Sala Borsa mi piace perché… ». E quella era una delle risposte. Un´altra recitava: «Perché “io barbone” quando piove o fa freddo ho un riparo ma soprattutto perché “posso” acculturarmi leggendo un buon libro il che non è poco, grazie». Antonella Agnoli ha raccolto i post-it nel suo iPad e li porta sempre con sé. Da alcuni anni si fa promotrice in Italia …

"Le piccole biblioteche come luoghi del welfare", di Francesco Erbani

In tutta Italia stanno nascendo sale di lettura organizzate “dal basso” grazie al modello della studiosa Agnoli. Sono posti pubblici dove si forniscono servizi multipli: si trovano i volumi e si tengono corsi. Sono nuovi spazi che vanno avanti grazie ai cittadini diventando “rifugi” per anziani e bimbi. «Mi piace, perché leggendo posso addormentarmi senza che nessuna guardia mi svegli», ha scritto su un post-it un lettore della bolognese Sala Borsa. Sala Borsa è la biblioteca multimediale di piazza Nettuno, pieno centro della città. Un tempo, alla fine dell´Ottocento, qui si scambiavano merci, bestiame e titoli. Ora alle cinquemila persone che tutti i giorni vi transitano hanno chiesto di completare la frase «Sala Borsa mi piace perché… ». E quella era una delle risposte. Un´altra recitava: «Perché “io barbone” quando piove o fa freddo ho un riparo ma soprattutto perché “posso” acculturarmi leggendo un buon libro il che non è poco, grazie». Antonella Agnoli ha raccolto i post-it nel suo iPad e li porta sempre con sé. Da alcuni anni si fa promotrice in Italia …