Mese: Febbraio 2012

"Fiducia nei partiti, dopo il caso Lusi crolla all'8% E il 56% degli elettori vuole cambiamenti radicali", di Renato Mannheimer

L’appropriazione truffaldina dei fondi della Margherita da parte del tesoriere del partito ha ulteriormente fatto crollare la stima degli italiani nelle forze politiche. Non ci si limita infatti a ritenere riprovevole il comportamento del senatore Lusi, ma si allarga la critica all’intero sistema dei partiti. Ad esempio, molti intervistati giungono a domandarsi perché questi ultimi — persino quelli scomparsi dallo scenario politico — possano disporre di così ingenti somme di denaro, tali da essere stornate o, come è successo per la Lega, investite pericolosamente in paradisi fiscali. Trattandosi di soldi pubblici lo stupore e l’indignazione sono comprensibili, specie in un periodo in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici. Anche — ma non solo — a causa di questo episodio, la percentuale di chi esprime fiducia nei confronti dei partiti, già molto bassa nei mesi scorsi, è ulteriormente diminuita sino a scendere oggi sotto l’8%. Era il 12% nell’ottobre scorso e il 17% a luglio del 2011. Dunque, in questo momento più del 90% della popolazione manifesta uno scarso credito verso le forze politiche. Le …

"Rai, l´altolà del Pdl al Professore", di Silvio Buzzanca

Mario Monti e il suo governo non si possono, e non devono, occuparsi della Rai. Tutte le idee e i progetti su Viale Mazzini sono «fantasia o velleità che verrebbero stroncate in un decimo di secondo». La minaccia arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, dopo che il presidente del Consiglio aveva annunciato un intervento sulla tv pubblica. Non ci pensi nemmeno, attacca Gasparri. «Sulla Rai – dice – Monti sa bene quali siano i limitatissimi ruoli del governo, e il fondamentale ruolo del Parlamento». E per avvalorare il suo diktat ricorda che «le numerose sentenze della Corte costituzionale, ben note a tutti e da me ricordate a tutti i massimi livelli istituzionali, sono chiare. Atti illegali sono inimmaginabili. Ci sono tempi e norme chiare in vigore». Un ammonimento che sembra rivolto anche al presidente della Repubblica. Uno stop ad ogni intervento che sembra essere un atto collettivo del Pdl. «Un ragionamento sulla governance Rai può essere fatto solo nei termini e nelle sedi opportune, senza furie riformatrici che nulla hanno a che …

“Rai, l´altolà del Pdl al Professore”, di Silvio Buzzanca

Mario Monti e il suo governo non si possono, e non devono, occuparsi della Rai. Tutte le idee e i progetti su Viale Mazzini sono «fantasia o velleità che verrebbero stroncate in un decimo di secondo». La minaccia arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, dopo che il presidente del Consiglio aveva annunciato un intervento sulla tv pubblica. Non ci pensi nemmeno, attacca Gasparri. «Sulla Rai – dice – Monti sa bene quali siano i limitatissimi ruoli del governo, e il fondamentale ruolo del Parlamento». E per avvalorare il suo diktat ricorda che «le numerose sentenze della Corte costituzionale, ben note a tutti e da me ricordate a tutti i massimi livelli istituzionali, sono chiare. Atti illegali sono inimmaginabili. Ci sono tempi e norme chiare in vigore». Un ammonimento che sembra rivolto anche al presidente della Repubblica. Uno stop ad ogni intervento che sembra essere un atto collettivo del Pdl. «Un ragionamento sulla governance Rai può essere fatto solo nei termini e nelle sedi opportune, senza furie riformatrici che nulla hanno a che …

Lavoro, il Pd incalza il premier «Vanno ascoltate le parti sociali», di Simone Collini

Preoccupazione nel Pd per le esternazioni di Monti sull’articolo 18. Fassina: «Molto sbilanciato verso il Pdl, serve maggiore equilibrio». Tensione anche su liberalizzazioni, Rai e giustizia. Sulla riforma del mercato del lavoro Monti si è sbilanciato troppo verso le posizioni del Pdl, ora ritrovi il necessario equilibrio e ascolti le parti sociali altrimenti tutto si complica. È questo il ragionamento che si fa ai vertici del Pd dopo le ultime uscite del presidente del Consiglio sull’articolo 18 e anche del ministro del Lavoro Elsa Fornero sulla «flessibilità buona». TONI BASSI MA LA PREOCCUPAZIONE C’È Pier Luigi Bersani ha suggerito ai suoi di tenere bassi i toni: «È il momento del silenzio, ora lasciamo lavorare governo e parti sociali». Ma la preoccupazione per esternazioni che rischiano di far partire con il piede sbagliato il confronto c’è. E nel Pd qualcuno già dice che senza un accordo con i sindacati verranno presentati in Parlamento precisi emendamenti, altrimenti non ci potrà essere un voto favorevole. Per questo lo stesso leader dei Democratici ha preventivamente consegnato a Monti alla …

“Né lavoro, né pensione, in 70mila appesi a governo e Parlamento”, di Bianca Di Giovanni

Poche ore per salvare migliaia di persone dal vuoto assoluto: né lavoro, né pensione. Scade martedì il termine per presentare gli emendamenti al Milleproroghe in Senato, dove la norma «salva-esodati» inserita dal Pd alla Camera è stata ridimensionata dallo stop sulle coperture imposto dal ministro Elsa Fornero. Oggi il testo – peraltro molto ambiguo nella formulazione – concede un anticipo della pensione in caso di «effettiva risoluzione del rapporto di lavoro». Inoltre si includono gli accordi di esodo siglati entro il 31 dicembre 2011, ma non è affatto chiaro se questa disposizione è da attribuire a tutti gli accordi. Insomma, il combinato disposto della risoluzione dei rapporti e dell’opacità sulla platea mette a rischio migliaia di famiglie. Difficile fornire il numero preciso: sarebbero almeno 70mila i lavoratori che stanno godendo di ammortizzatori (mobilità in uscita o cassa integrazione).Ma molti altri, soprattutto nelle microaziende, restano esclusi da qualsiasi censimento. «Dai primi elenchi parziali si comprende la drammaticità della situazione – dichiara Vera Lamonica segretaria confederale Cgil – Il sindacato sosterrà la discussione degli emendamenti in Senato …

"Né lavoro, né pensione, in 70mila appesi a governo e Parlamento", di Bianca Di Giovanni

Poche ore per salvare migliaia di persone dal vuoto assoluto: né lavoro, né pensione. Scade martedì il termine per presentare gli emendamenti al Milleproroghe in Senato, dove la norma «salva-esodati» inserita dal Pd alla Camera è stata ridimensionata dallo stop sulle coperture imposto dal ministro Elsa Fornero. Oggi il testo – peraltro molto ambiguo nella formulazione – concede un anticipo della pensione in caso di «effettiva risoluzione del rapporto di lavoro». Inoltre si includono gli accordi di esodo siglati entro il 31 dicembre 2011, ma non è affatto chiaro se questa disposizione è da attribuire a tutti gli accordi. Insomma, il combinato disposto della risoluzione dei rapporti e dell’opacità sulla platea mette a rischio migliaia di famiglie. Difficile fornire il numero preciso: sarebbero almeno 70mila i lavoratori che stanno godendo di ammortizzatori (mobilità in uscita o cassa integrazione).Ma molti altri, soprattutto nelle microaziende, restano esclusi da qualsiasi censimento. «Dai primi elenchi parziali si comprende la drammaticità della situazione – dichiara Vera Lamonica segretaria confederale Cgil – Il sindacato sosterrà la discussione degli emendamenti in Senato …

“Il Sindaco inconsapevole”, di Dario Cresto-Dina

Non sarà un grande sindaco, si perdoni l´eufemismo, e purtroppo in tal senso di indizi ne abbiamo ormai accumulati molteplici, ma non si può non riconoscere a Alemanno il talento di una straordinaria e chissà quanto involontaria comicità. Gianni Alemanno è un comico senza sorriso, un Buster Keaton alla vaccinara ma più dolente e triste. Per quel non so che di vagamente arrogante e ottuso proprio del suo guardare di sottecchi. Ieri, nel tentativo patetico e infantile di rifugiarsi in un alibi assurdo, ha scaricato la responsabilità della figuraccia mondiale per il clamoroso fallimento del piano antineve – una macchina per altro neppure mai avviata – sui bollettini della Protezione civile e le previsioni meteo, rei a suo giudizio di non averlo messo in guardia per tempo sulla eccezionalità delle precipitazioni. Forse avrebbero dovuto avvisarlo già lo scorso Ferragosto. Sarebbe bastato? Ne dubitiamo. Insomma, Alemanno o scherza, o la sua impudenza ha superato l´ultimo confine del principio di irrealtà o il sindaco deve avere qualche conto ideologico in sospeso con i meteorologi. Che siano tutti …