Mese: Febbraio 2012

"La maledizione dei giovani, precario il 47%" , di Luigi Grassia

In Italia essere giovane vuol dire in quasi metà dei casi essere anche precario: risulta dai numeri dell’Istat che nella classe d’età fra i 15 e i 24 anni, e considerando solo chi ha un lavoro, i dipendenti a tempo determinato (cioè con la data di scadenza) sono pari al 46,7% degli occupati. La quota dei precari resta elevata anche se si alza l’asticella dell’età allo scaglione successivo: fra i 25 e i 34 anni, il 18 per cento dei dipendenti risulta assunto con un contratto a tempo determinato. Per veder scendere l’incidenza della precarietà a valori molto più bassi bisogna guardare al mondo del lavoro da 35 anni in su: in questa fascia pienamente adulta di persone solo l’8% è precario, con un’ulteriore distinzione: il valore è dell’8,3% fra i 35 e i 54 anni e scende al 6,3% fra gli over-55. Le cifre riportare sopra si riferiscono alla media del 2010 e bisogna tener presente che valgono per chi ha la fortuna di avere un lavoro, mentre per gli altri anche la precarietà …

“La maledizione dei giovani, precario il 47%” , di Luigi Grassia

In Italia essere giovane vuol dire in quasi metà dei casi essere anche precario: risulta dai numeri dell’Istat che nella classe d’età fra i 15 e i 24 anni, e considerando solo chi ha un lavoro, i dipendenti a tempo determinato (cioè con la data di scadenza) sono pari al 46,7% degli occupati. La quota dei precari resta elevata anche se si alza l’asticella dell’età allo scaglione successivo: fra i 25 e i 34 anni, il 18 per cento dei dipendenti risulta assunto con un contratto a tempo determinato. Per veder scendere l’incidenza della precarietà a valori molto più bassi bisogna guardare al mondo del lavoro da 35 anni in su: in questa fascia pienamente adulta di persone solo l’8% è precario, con un’ulteriore distinzione: il valore è dell’8,3% fra i 35 e i 54 anni e scende al 6,3% fra gli over-55. Le cifre riportare sopra si riferiscono alla media del 2010 e bisogna tener presente che valgono per chi ha la fortuna di avere un lavoro, mentre per gli altri anche la precarietà …

“Basta maggioranze variabili niente forzature sull´articolo 18 serve il consenso dei sindacati”, intervista a Dario Franceschini di Giovanna Casadio

Per difendere il finanziamento ai partiti vanno introdotte regole scrupolose. Non siamo disposti a escludere il Terzo Polo da un accordo Serve una intesa molto larga. Su giustizia, articolo 18 e mercato del lavoro, il Pd è in allarme, onorevole Franceschini? «Noi Democratici abbiamo cercato e voluto il governo Monti, al contrario del Pdl che l´ha subito. Sapevamo che non sarebbe stato un cammino semplice, perché un esperimento totalmente inedito, reso possibile dall´emergenza e dalla gravità della crisi, cioè di avversari politici – che si sono scontrati duramente e che torneranno a scontrarsi alle elezioni, e che intanto sostengono lo stesso governo – è inevitabilmente difficile. Però il Pd appoggia Monti pienamente, sapendo che il lavoro è appena iniziato». Tuttavia il segretario Bersani lancia l´offensiva e avverte che i Democratici non sono disposti a farsi prendere in giro. «Il voto a Montecitorio sulla responsabilità dei giudici è stato gravissimo. Innanzitutto, mostra il rischio davvero grosso che quando le forze politiche non trovano tra loro un´intesa, Lega e Pdl tornano a votare insieme e sono maggioranza …

"Basta maggioranze variabili niente forzature sull´articolo 18 serve il consenso dei sindacati", intervista a Dario Franceschini di Giovanna Casadio

Per difendere il finanziamento ai partiti vanno introdotte regole scrupolose. Non siamo disposti a escludere il Terzo Polo da un accordo Serve una intesa molto larga. Su giustizia, articolo 18 e mercato del lavoro, il Pd è in allarme, onorevole Franceschini? «Noi Democratici abbiamo cercato e voluto il governo Monti, al contrario del Pdl che l´ha subito. Sapevamo che non sarebbe stato un cammino semplice, perché un esperimento totalmente inedito, reso possibile dall´emergenza e dalla gravità della crisi, cioè di avversari politici – che si sono scontrati duramente e che torneranno a scontrarsi alle elezioni, e che intanto sostengono lo stesso governo – è inevitabilmente difficile. Però il Pd appoggia Monti pienamente, sapendo che il lavoro è appena iniziato». Tuttavia il segretario Bersani lancia l´offensiva e avverte che i Democratici non sono disposti a farsi prendere in giro. «Il voto a Montecitorio sulla responsabilità dei giudici è stato gravissimo. Innanzitutto, mostra il rischio davvero grosso che quando le forze politiche non trovano tra loro un´intesa, Lega e Pdl tornano a votare insieme e sono maggioranza …

“Il paese sconfitto”, di Giovanni Valentini

Non c´era bisogno di un´altra triste metafora, dopo i rifiuti di Napoli, i crolli di Pompei e il naufragio del Giglio, per rappresentare la crisi del nostro Paese sul piano mediatico planetario. Ma la disfatta di Roma, sotto una nevicata di poche ore e di pochi centimetri, è piuttosto un esplicito atto d´accusa contro un apparato pubblico palesemente inadeguato. “Capitale inetta, Nazione sconfitta”, si potrebbe dire parafrasando uno storico slogan del settimanale L´Espresso. Quando il maltempo si combina con il malgoverno, non c´è scampo per i cittadini. Allora la forza della natura s´incarica di mettere a nudo tutta la debolezza dell´uomo: per dire l´incapacità di prevenire e affrontare un´emergenza ambientale già ampiamente annunciata. Per l´occasione, il sindaco Alemanno avrebbe potuto almeno risparmiarsi (e risparmiarci) il consueto scaricabarile con la Protezione civile sulla puntualità delle previsioni meteorologiche: bastava ascoltare nei giorni scorsi un qualsiasi giornale radio o telegiornale, per informarsi e provvedere di conseguenza. La “Città eterna”, dunque, degna Capitale del Malpaese. Centro nevralgico di un intero sistema – ferroviario, aereo, stradale e autostradale – obsoleto …

"Il paese sconfitto", di Giovanni Valentini

Non c´era bisogno di un´altra triste metafora, dopo i rifiuti di Napoli, i crolli di Pompei e il naufragio del Giglio, per rappresentare la crisi del nostro Paese sul piano mediatico planetario. Ma la disfatta di Roma, sotto una nevicata di poche ore e di pochi centimetri, è piuttosto un esplicito atto d´accusa contro un apparato pubblico palesemente inadeguato. “Capitale inetta, Nazione sconfitta”, si potrebbe dire parafrasando uno storico slogan del settimanale L´Espresso. Quando il maltempo si combina con il malgoverno, non c´è scampo per i cittadini. Allora la forza della natura s´incarica di mettere a nudo tutta la debolezza dell´uomo: per dire l´incapacità di prevenire e affrontare un´emergenza ambientale già ampiamente annunciata. Per l´occasione, il sindaco Alemanno avrebbe potuto almeno risparmiarsi (e risparmiarci) il consueto scaricabarile con la Protezione civile sulla puntualità delle previsioni meteorologiche: bastava ascoltare nei giorni scorsi un qualsiasi giornale radio o telegiornale, per informarsi e provvedere di conseguenza. La “Città eterna”, dunque, degna Capitale del Malpaese. Centro nevralgico di un intero sistema – ferroviario, aereo, stradale e autostradale – obsoleto …

“Fiducia nei partiti, dopo il caso Lusi crolla all’8% E il 56% degli elettori vuole cambiamenti radicali”, di Renato Mannheimer

L’appropriazione truffaldina dei fondi della Margherita da parte del tesoriere del partito ha ulteriormente fatto crollare la stima degli italiani nelle forze politiche. Non ci si limita infatti a ritenere riprovevole il comportamento del senatore Lusi, ma si allarga la critica all’intero sistema dei partiti. Ad esempio, molti intervistati giungono a domandarsi perché questi ultimi — persino quelli scomparsi dallo scenario politico — possano disporre di così ingenti somme di denaro, tali da essere stornate o, come è successo per la Lega, investite pericolosamente in paradisi fiscali. Trattandosi di soldi pubblici lo stupore e l’indignazione sono comprensibili, specie in un periodo in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici. Anche — ma non solo — a causa di questo episodio, la percentuale di chi esprime fiducia nei confronti dei partiti, già molto bassa nei mesi scorsi, è ulteriormente diminuita sino a scendere oggi sotto l’8%. Era il 12% nell’ottobre scorso e il 17% a luglio del 2011. Dunque, in questo momento più del 90% della popolazione manifesta uno scarso credito verso le forze politiche. Le …