Mese: Febbraio 2012

“La prevenzione possibile contro le emergenze”, di Mario Tozzi

Che in fatto di eventi meteorologici noi uomini contemporanei siamo vulnerabili come nel Medioevo dovrebbe essere evidente anche al più miope dei cittadini italiani Soprattutto i romani, sommersi in questi giorni non solo dalla neve, ma anche da messaggi contraddittori e provvedimenti inefficaci o cervellotici. Anzi, le civiltà moderne metropolitane affidano il loro funzionamento a una tecnologia sofisticata ma delicata, che non riesce a difendersi dai freddi siderali o dalle acque torrenziali. Il gelo spezza i cavi dell’alta tensione e spegne la luce nel terzo millennio come nei secoli bui impediva di accendere le fiaccole. E i nostri amministratori locali sono, con le dovute eccezioni, assolutamente impreparati a fronteggiare i rischi naturali. A Roma si obbligano le catene montate sulle auto e non si fanno circolare le moto quando non c’è neve a terra, dopo di che non si riescono a riaprire importanti arterie cittadine per giorni dopo la nevicata. E sia a Roma che a Genova (durante la scorsa alluvione) non si sanno interpretare correttamente i bollettini dell’Aeronautica militare o i dispacci della Protezione …

"La prevenzione possibile contro le emergenze", di Mario Tozzi

Che in fatto di eventi meteorologici noi uomini contemporanei siamo vulnerabili come nel Medioevo dovrebbe essere evidente anche al più miope dei cittadini italiani Soprattutto i romani, sommersi in questi giorni non solo dalla neve, ma anche da messaggi contraddittori e provvedimenti inefficaci o cervellotici. Anzi, le civiltà moderne metropolitane affidano il loro funzionamento a una tecnologia sofisticata ma delicata, che non riesce a difendersi dai freddi siderali o dalle acque torrenziali. Il gelo spezza i cavi dell’alta tensione e spegne la luce nel terzo millennio come nei secoli bui impediva di accendere le fiaccole. E i nostri amministratori locali sono, con le dovute eccezioni, assolutamente impreparati a fronteggiare i rischi naturali. A Roma si obbligano le catene montate sulle auto e non si fanno circolare le moto quando non c’è neve a terra, dopo di che non si riescono a riaprire importanti arterie cittadine per giorni dopo la nevicata. E sia a Roma che a Genova (durante la scorsa alluvione) non si sanno interpretare correttamente i bollettini dell’Aeronautica militare o i dispacci della Protezione …

“Liberalizzazioni, lobby all´assalto”, di Massimo Giannini

Come il sonno della ragione, l´incrocio tra governo «strano» e Parlamento sovrano genera mostri. Duemilaquattrocento emendamenti presentati al Senato sul decreto legge per le liberalizzazioni sono un´offesa al buon senso e al buon gusto. Tradiscono un´idea malintesa, che allontana sempre di più gli eletti dagli elettori. Non si vuole difendere la sovranità del potere legislativo. Si vuole proteggere l´intangibilità del sistema corporativo. La «lenzuolata» appena varata da Monti e Passera non ha la stessa forza di quelle introdotte da Prodi e Bersani nel 1998 e nel 2006. Come conferma il rapporto della Commissione europea anticipato ieri da «Repubblica», è ancora troppo timida. Non affonda la lama della concorrenza nel ventre molle della rendita, in aree strategiche come le banche e le reti, le assicurazioni e le professioni. Ma rappresenta comunque un enorme salto di qualità, rispetto alla palude di statalismo e di immobilismo della legislatura berlusconiana. Non farà risparmiare 1.800 euro l´anno ad ogni famiglia italiana, né farà crescere il Pil dell´1,4%, l´occupazione dell´8% e i salari reali del 12%, come spera il governo. Ma …

"Liberalizzazioni, lobby all´assalto", di Massimo Giannini

Come il sonno della ragione, l´incrocio tra governo «strano» e Parlamento sovrano genera mostri. Duemilaquattrocento emendamenti presentati al Senato sul decreto legge per le liberalizzazioni sono un´offesa al buon senso e al buon gusto. Tradiscono un´idea malintesa, che allontana sempre di più gli eletti dagli elettori. Non si vuole difendere la sovranità del potere legislativo. Si vuole proteggere l´intangibilità del sistema corporativo. La «lenzuolata» appena varata da Monti e Passera non ha la stessa forza di quelle introdotte da Prodi e Bersani nel 1998 e nel 2006. Come conferma il rapporto della Commissione europea anticipato ieri da «Repubblica», è ancora troppo timida. Non affonda la lama della concorrenza nel ventre molle della rendita, in aree strategiche come le banche e le reti, le assicurazioni e le professioni. Ma rappresenta comunque un enorme salto di qualità, rispetto alla palude di statalismo e di immobilismo della legislatura berlusconiana. Non farà risparmiare 1.800 euro l´anno ad ogni famiglia italiana, né farà crescere il Pil dell´1,4%, l´occupazione dell´8% e i salari reali del 12%, come spera il governo. Ma …

“L´Occidente davanti ai massacri di Damasco”, di Adriano Sofri

C´è una domanda: “Che cosa faremmo noi se fossimo nei panni di governanti o responsabili internazionali di fronte al massacro perpetrato giorno dietro giorno, da undici mesi, in Siria?” C´è un altro modo di formulare la domanda: “Che cosa faremmo, che cosa possiamo fare noi, nei nostri panni?” Le due domande sono legate. Quello che noi – le persone, l´opinione pubblica – potremmo fare, si proporrebbe di esercitare un´influenza sulle scelte di governanti e responsabili internazionali. Di chi può decidere. Ma intanto bisogna constatare qualcosa che viene prima di quelle domande: che noi, persone, opinione pubblica, non stiamo facendo pressoché niente di fronte al massacro siriano. Qualche iniziativa “pacifista” – raccolte di firme, cose così – vede all´opera in Siria un disegno di provocazione “imperialista”, rifiuta di riconoscere una responsabilità del regime, rivendica una “neutralità” internazionale, vuole sventare una “guerra contro la Siria”, come se esistesse oggi “una” Siria. Per il resto, pigrizia e distrazione regnano. Naturalmente, “noi” non siamo mai adeguati alle violenze che si compiono sulla terra, e c´è una buona dose di …

"L´Occidente davanti ai massacri di Damasco", di Adriano Sofri

C´è una domanda: “Che cosa faremmo noi se fossimo nei panni di governanti o responsabili internazionali di fronte al massacro perpetrato giorno dietro giorno, da undici mesi, in Siria?” C´è un altro modo di formulare la domanda: “Che cosa faremmo, che cosa possiamo fare noi, nei nostri panni?” Le due domande sono legate. Quello che noi – le persone, l´opinione pubblica – potremmo fare, si proporrebbe di esercitare un´influenza sulle scelte di governanti e responsabili internazionali. Di chi può decidere. Ma intanto bisogna constatare qualcosa che viene prima di quelle domande: che noi, persone, opinione pubblica, non stiamo facendo pressoché niente di fronte al massacro siriano. Qualche iniziativa “pacifista” – raccolte di firme, cose così – vede all´opera in Siria un disegno di provocazione “imperialista”, rifiuta di riconoscere una responsabilità del regime, rivendica una “neutralità” internazionale, vuole sventare una “guerra contro la Siria”, come se esistesse oggi “una” Siria. Per il resto, pigrizia e distrazione regnano. Naturalmente, “noi” non siamo mai adeguati alle violenze che si compiono sulla terra, e c´è una buona dose di …

“Spread in calo, la Spagna si avvicina”, di Maximilian Cellino

Con un orecchio rivolto ad Atene e l’altro a Francoforte. La seduta di ieri degli operatori è trascorsa più o meno in questo modo, con un’attesa in gran parte frustrata dagli eventi. Certo, c’è stata la diffusione della notizia dell’accordo per il salvataggio della Grecia attorno metà giornata, che è stata però poi superata nel pomeriggio da una serie di «se» e «ma» che rischiano di riportare la vicenda quasi al punto di partenza. E c’è stata ovviamente la decisione della Banca centrale europea (Bce) sui tassi di interesse dell’Eurozona (invariati all’1%, come nelle previsioni) e la successiva conferenza stampa del presidente, Mario Draghi, ma evidentemente le novità non sono state tali da mutare l’atteggiamento attendista dei mercati. Così le Borse hanno «navigato a vista», come si dice in gergo, finendo poco lontane dai valori della vigilia: Francoforte è salita dello 0,59%, Parigi dello 0,43%, Londra dello 0,33% e anche Wall Street si è adeguata al panorama generale con l’S&P 500 a +0,15% e il Nasdaq a +0,39%. Anche Milano ha chiuso sostanzialmente piatta (-0,09%), …