Mese: Febbraio 2012

“Bersani: fare in fretta sul lavoro, ma il governo deve evitare i conflitti”, di Simone Collini

Pier Luigi Bersani conclude il suo viaggio in Tunisia all’insegna del lavoro. Incontra il segretario dell’Ugtt, poi lancia un segnale al governo: «La riforma del mercato del lavoro si faccia in fretta senza conflitti». «I tunisini mi hanno detto che pre ferirebbero avere i nostri problemi, per quel che riguarda il lavoro, e ci credo». Sorride. «Ma anche da noi non è che la situazione sia tanto bella», sospira Bersani scuotendo ora serio la testa. «Bisogna chiudere rapidamente il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro, arrivando a un accordo tra le parti perché guai se si aprisse ora una fase conflittuale. Ma soprattutto bisogna smetterla di discutere soltanto di regole, servono politiche che stimolino gli investimenti, misure che diano un po’ di sprint all’economia. Non è possibile che non si affronti mai la questione di come creare più occupazione». Il leader del Pd ha appena finito di parlare con il leader del principale (praticamente unico) sindacato della Tunisia, l’Union générale des travailleurs tunisiens. Si chiama Hassine Abbassi ed è stato eletto per dare un …

"Bersani: fare in fretta sul lavoro, ma il governo deve evitare i conflitti", di Simone Collini

Pier Luigi Bersani conclude il suo viaggio in Tunisia all’insegna del lavoro. Incontra il segretario dell’Ugtt, poi lancia un segnale al governo: «La riforma del mercato del lavoro si faccia in fretta senza conflitti». «I tunisini mi hanno detto che pre ferirebbero avere i nostri problemi, per quel che riguarda il lavoro, e ci credo». Sorride. «Ma anche da noi non è che la situazione sia tanto bella», sospira Bersani scuotendo ora serio la testa. «Bisogna chiudere rapidamente il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro, arrivando a un accordo tra le parti perché guai se si aprisse ora una fase conflittuale. Ma soprattutto bisogna smetterla di discutere soltanto di regole, servono politiche che stimolino gli investimenti, misure che diano un po’ di sprint all’economia. Non è possibile che non si affronti mai la questione di come creare più occupazione». Il leader del Pd ha appena finito di parlare con il leader del principale (praticamente unico) sindacato della Tunisia, l’Union générale des travailleurs tunisiens. Si chiama Hassine Abbassi ed è stato eletto per dare un …

"Inciucisti a chi?", di Giorgio Merlo

È davvero curiosa la reazione violenta e furibonda dei soliti noti contro l’ipotesi, che ormai sta diventando sempre più realtà, di riformare l’attuale legge elettorale collaborando con tutti i partiti. Da mesi, anzi da anni, assistiamo alla predica di cancellare il cosiddetto Porcellum e di scrivere un’ennesima legge elettorale. Richiesta che adesso sta decollando concretamente e che, guarda caso, registra la contestazione proprio di quei partiti che l’hanno rivendicato con forza e determinazione nel tempo passato. Partiti che, è sempre bene non dimenticarlo, da un lato urlavano in modo sguaiato la necessità della riforma e, dall’altro, con altrettanta puntualità, invocavano sino a ieri – e lo invocano ancora oggi – le elezioni anticipate che sarebbero disciplinate, guarda caso, proprio dal Porcellum. Del resto, non c’è affatto da stupirsi. I partiti padronali, cioè retti solo ed esclusivamente dal carisma del “capo” e dove non c’è traccia di democrazia interna se non nell’adulazione acritica e quotidiana verso il leader maximo, individuano nel porcellum proprio lo strumento più adeguato per selezionare la classe dirigente e spedire al parlamento …

“Inciucisti a chi?”, di Giorgio Merlo

È davvero curiosa la reazione violenta e furibonda dei soliti noti contro l’ipotesi, che ormai sta diventando sempre più realtà, di riformare l’attuale legge elettorale collaborando con tutti i partiti. Da mesi, anzi da anni, assistiamo alla predica di cancellare il cosiddetto Porcellum e di scrivere un’ennesima legge elettorale. Richiesta che adesso sta decollando concretamente e che, guarda caso, registra la contestazione proprio di quei partiti che l’hanno rivendicato con forza e determinazione nel tempo passato. Partiti che, è sempre bene non dimenticarlo, da un lato urlavano in modo sguaiato la necessità della riforma e, dall’altro, con altrettanta puntualità, invocavano sino a ieri – e lo invocano ancora oggi – le elezioni anticipate che sarebbero disciplinate, guarda caso, proprio dal Porcellum. Del resto, non c’è affatto da stupirsi. I partiti padronali, cioè retti solo ed esclusivamente dal carisma del “capo” e dove non c’è traccia di democrazia interna se non nell’adulazione acritica e quotidiana verso il leader maximo, individuano nel porcellum proprio lo strumento più adeguato per selezionare la classe dirigente e spedire al parlamento …

«Ci sono tante Concetta ma vanno aiutate davvero Sono la speranza del Sud», intervista a Don Ciotti di Massimiliano Amato

Maria Concetta, Lea, Rita, Giuseppina. Storie di donne che, dice don Luigi Ciotti, «hanno deciso di ribaltare il piano inclinato della violenza lungo il quale le mafie fanno scivolare la vita di migliaia di persone, ed adesso si rifiutano di ritenere quella mafiosa l’unica organizzazione sociale possibile». C’è più di una nota di speranza, nelle parole del fondatore di “Libera”. C’è la consapevolezza ragionata che si è messo inmoto un meccanismo inarrestabile, impensabile appena pochi anni fa nel Sud del padre-marito-figlio padrone. È lo scardinamento definitivo di un modello ancestrale, don Luigi? «C’è questo dato, che può interessare i sociologi, ma c’è ovviamente molto altro. La molla che fa scattare la ribellione è l’arrivo dei figli. È l’amore viscerale che produce la rottura: il pensiero delle creature che hanno messo al mondo le spinge a chiudere con quel mondo di sopraffazione e violenza. Lea Garofalo la conobbi a Firenze, al termine di una manifestazione di “Libera”. Si avvicinò e mi chiese aiuto, non per sé, ma per Denise, la figlia: Lea non voleva che la …

“Una liberalizzazione anche per gli atenei”, di Danilo Taino

Va bene i taxi e i panettieri. Ma quelli che producono idee? Gli insegnanti universitari? Vogliamo estendere anche a loro liberalizzazioni e regime di concorrenza? Uno se l’aspetterebbe dal governo dei professori. Che l’accademia italiana non sia il regno dell’efficienza e ancora meno il territorio sul quale si confrontano ed emergono le energie migliori e più capaci è un assunto, quando si descrive l’Italia: baronie, nepotismo, fuga dei migliori. Una buona dose di concorrenza tra docenti e ricercatori, dunque, sarebbe probabilmente benvenuta nell’università, tanto nelle facoltà scientifiche che in quelle umanistiche: una cura anglosassone per rompere incrostazioni e inerzie, magari per cercare di frenare il declino — interno e internazionale — dell’istruzione di alto livello italiana. Già, ma come? Francesco Magris, economista ordinario all’università di Tours, ha appena pubblicato un libro — La concorrenza nella ricerca scientifica, edito da Bompiani, (pagine 92, 9,90) — nel quale mette in guardia dai falsi miti, in questo campo. Un pamphlet che denuncia la cattiva condizione della maggioranza degli atenei italiani, ma allo stesso tempo invita a guardarsi dall’accettare …

"Una liberalizzazione anche per gli atenei", di Danilo Taino

Va bene i taxi e i panettieri. Ma quelli che producono idee? Gli insegnanti universitari? Vogliamo estendere anche a loro liberalizzazioni e regime di concorrenza? Uno se l’aspetterebbe dal governo dei professori. Che l’accademia italiana non sia il regno dell’efficienza e ancora meno il territorio sul quale si confrontano ed emergono le energie migliori e più capaci è un assunto, quando si descrive l’Italia: baronie, nepotismo, fuga dei migliori. Una buona dose di concorrenza tra docenti e ricercatori, dunque, sarebbe probabilmente benvenuta nell’università, tanto nelle facoltà scientifiche che in quelle umanistiche: una cura anglosassone per rompere incrostazioni e inerzie, magari per cercare di frenare il declino — interno e internazionale — dell’istruzione di alto livello italiana. Già, ma come? Francesco Magris, economista ordinario all’università di Tours, ha appena pubblicato un libro — La concorrenza nella ricerca scientifica, edito da Bompiani, (pagine 92, 9,90) — nel quale mette in guardia dai falsi miti, in questo campo. Un pamphlet che denuncia la cattiva condizione della maggioranza degli atenei italiani, ma allo stesso tempo invita a guardarsi dall’accettare …