Mese: Febbraio 2012

"Falso movimento", di Fabrizio Dacrema

Eppure il Ministro Profumo aveva visto giusto. Si trattava di dare alla scuola chiari segnali di inversione di tendenza pur nel quadro economico e finanziario emergenziale in cui versa il paese. Corrette le priorità individuate: rilancio dell’autonomia scolastica, potenziamento della filiera dell’istruzione e della formazione per il lavoro, sviluppo del sistema nazionale di valutazione, sicurezza e qualità dell’edilizia scolastica. Come il protagonista del vecchio film di Wim Wenders, il Ministro nel decreto semplificazioni avrebbe voluto “poter scrivere qualcosa di assolutamente necessario”, invece ha dovuto limitarsi al possibile, cioè a quanto autorizzato dagli occhiuti controlli del Ministero dell’Economia e delle Finanze. (MEF). L’occasione perduta dell’organico funzionale In particolare sul nodo decisivo delle risorse per l’autonomia scolastica l’idea di far partire subito il meccanismo dell’organico funzionale di scuola e di rete è stata accantonata e, di fatto, rinviata alla prossima legislatura. Avviando immediatamente l’organico funzionale si sarebbe, invece, inviato alle scuole il messaggio della fine dell’era dei tagli lineari a favore dell’attribuzione alle scuole di risorse professionali stabili e arricchibili progressivamente e in modo mirato al fine …

“Falso movimento”, di Fabrizio Dacrema

Eppure il Ministro Profumo aveva visto giusto. Si trattava di dare alla scuola chiari segnali di inversione di tendenza pur nel quadro economico e finanziario emergenziale in cui versa il paese. Corrette le priorità individuate: rilancio dell’autonomia scolastica, potenziamento della filiera dell’istruzione e della formazione per il lavoro, sviluppo del sistema nazionale di valutazione, sicurezza e qualità dell’edilizia scolastica. Come il protagonista del vecchio film di Wim Wenders, il Ministro nel decreto semplificazioni avrebbe voluto “poter scrivere qualcosa di assolutamente necessario”, invece ha dovuto limitarsi al possibile, cioè a quanto autorizzato dagli occhiuti controlli del Ministero dell’Economia e delle Finanze. (MEF). L’occasione perduta dell’organico funzionale In particolare sul nodo decisivo delle risorse per l’autonomia scolastica l’idea di far partire subito il meccanismo dell’organico funzionale di scuola e di rete è stata accantonata e, di fatto, rinviata alla prossima legislatura. Avviando immediatamente l’organico funzionale si sarebbe, invece, inviato alle scuole il messaggio della fine dell’era dei tagli lineari a favore dell’attribuzione alle scuole di risorse professionali stabili e arricchibili progressivamente e in modo mirato al fine …

“Cosa ci dice la rabbia dei greci”, di Stefano Lepri

Osserviamo con attenzione la Grecia, perché può insegnarci molto. I leader dei due principali partiti politici sono coscienti, d’accordo con il primo ministro tecnico, che altri sacrifici sono inevitabili. Ma la gente non ne può più, perché i sacrifici finora sono stati distribuiti male, e segni di speranza non se ne vedono. Nei nostri tempi, nessuna democrazia era mai stata sottoposta a uno stress simile a quelli da cui nacquero le dittature degli Anni 30. Vediamo un sistema politico e amministrativo corrotto avvitarsi su sé stesso. Il medico-sindacalista ateniese intervistato ieri da questo giornale sosteneva che i tagli di spesa fanno mancare le medicine negli ospedali. Fino a ieri, peraltro, risultava come prassi corrente rivendere all’estero, dove i prezzi sono più alti, i medicinali acquistati dal sistema sanitario pubblico greco. Non a caso la spesa pro capite per farmaci l’anno scorso è stata oltre il 15% superiore rispetto all’Italia, benché il reddito sia alquanto più basso. In questo caso come in altri, la corruzione che pervade il sistema scarica tutto il peso dei sacrifici sui …

"Cosa ci dice la rabbia dei greci", di Stefano Lepri

Osserviamo con attenzione la Grecia, perché può insegnarci molto. I leader dei due principali partiti politici sono coscienti, d’accordo con il primo ministro tecnico, che altri sacrifici sono inevitabili. Ma la gente non ne può più, perché i sacrifici finora sono stati distribuiti male, e segni di speranza non se ne vedono. Nei nostri tempi, nessuna democrazia era mai stata sottoposta a uno stress simile a quelli da cui nacquero le dittature degli Anni 30. Vediamo un sistema politico e amministrativo corrotto avvitarsi su sé stesso. Il medico-sindacalista ateniese intervistato ieri da questo giornale sosteneva che i tagli di spesa fanno mancare le medicine negli ospedali. Fino a ieri, peraltro, risultava come prassi corrente rivendere all’estero, dove i prezzi sono più alti, i medicinali acquistati dal sistema sanitario pubblico greco. Non a caso la spesa pro capite per farmaci l’anno scorso è stata oltre il 15% superiore rispetto all’Italia, benché il reddito sia alquanto più basso. In questo caso come in altri, la corruzione che pervade il sistema scarica tutto il peso dei sacrifici sui …

“Il bastone dell’Europa”, di Gad Lerner

Davvero qualcuno pensa di salvare l´Europa così, spezzando le reni alla Grecia? Proprio a ciò stiamo assistendo, con disagio: l´illusione nefasta di restituire unione al Vecchio Continente con il bastone dell´austerità. Calpestando la rivolta di piazza Syntagma e contrapponendo un Parlamento prigioniero al suo popolo affamato. La sequenza di provvedimenti dettati dalla Troika al governo di Atene ricorda l´indifferenza del boia piuttosto che non l´abilità del chirurgo. Questa entità burocratica, composta dalla Commissione di Bruxelles, dalla Banca centrale di Francoforte e dal Fondo monetario di Washington si propone di erigere un firewall, cioè un muro antincendio, come estrema difesa dell´euro. E pazienza se al di là di quel muro sono i greci a bruciare. Dietro la Troika che ogni giorno inasprisce le sue richieste di sacrifici – non basta, non basta, non basta – si riconosce inconfondibile la sagoma dominatrice della Germania. «Non dobbiamo dare l´impressione che non debbano sforzarsi», ha dichiarato ieri il ministro tedesco dell´economia, Wolfgang Schaeuble. Aggiungendo che la Grecia rimarrebbe in Europa anche se ritornasse alla dracma. Prospettiva, questa, che ormai …

"Il bastone dell'Europa", di Gad Lerner

Davvero qualcuno pensa di salvare l´Europa così, spezzando le reni alla Grecia? Proprio a ciò stiamo assistendo, con disagio: l´illusione nefasta di restituire unione al Vecchio Continente con il bastone dell´austerità. Calpestando la rivolta di piazza Syntagma e contrapponendo un Parlamento prigioniero al suo popolo affamato. La sequenza di provvedimenti dettati dalla Troika al governo di Atene ricorda l´indifferenza del boia piuttosto che non l´abilità del chirurgo. Questa entità burocratica, composta dalla Commissione di Bruxelles, dalla Banca centrale di Francoforte e dal Fondo monetario di Washington si propone di erigere un firewall, cioè un muro antincendio, come estrema difesa dell´euro. E pazienza se al di là di quel muro sono i greci a bruciare. Dietro la Troika che ogni giorno inasprisce le sue richieste di sacrifici – non basta, non basta, non basta – si riconosce inconfondibile la sagoma dominatrice della Germania. «Non dobbiamo dare l´impressione che non debbano sforzarsi», ha dichiarato ieri il ministro tedesco dell´economia, Wolfgang Schaeuble. Aggiungendo che la Grecia rimarrebbe in Europa anche se ritornasse alla dracma. Prospettiva, questa, che ormai …

“Non comprate quei caccia meglio costruire 185 asili”, di Umberto Veronesi

Il mondo della scienza e il mondo civile sono sconcertati di fronte all´indicazione, emersa in questi giorni, di proseguire nel programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35, riducendo il numero, nella migliore delle ipotesi, da 131 a 100. Chiunque abbia a cuore il nostro Paese e il suo futuro, su questo punto non può tacere. La decisione di aderire a questo programma militare di nove Stati, il più costoso della storia, che prevede per l´Italia un esborso di 15 miliardi di euro, fu presa nel 2002 (l´accordo fu firmato a Washington dall´attuale ministro della Difesa) e già allora suscitò forti polemiche. Ora però, quando per far fronte alla crisi il governo si trova costretto a minare i fondamenti economici di ogni famiglia: lavoro, pensioni, assistenza sanitaria, l´idea di dedicare una cifra iperbolica a questo programma, appare difficilmente accettabile. Ogni caccia costa 120 milioni di euro, che basterebbero per costruire 185 asili nido, permettendo a più madri di mantenere il loro posto di lavoro. La maggioranza dei cittadini non vuole nuovi investimenti in armi e qualcuno ha …