Mese: Febbraio 2012

"Non siamo più un partito in cerca di un Dna", di Pier Luigi Bersani

Caro direttore, rispondo volentieri alla sollecitazione di Eugenio Scalfari affinché mi pronunci sulla possibilità che il Pd sia ricondotto ad un Partito Socialdemocratico. Con tutta franchezza (e non facendo certo difetto ai democratici la pluralità di opinioni!) non conosco né documenti né intenzioni di dirigenti di Partito che pongano quel problema. Nessuno discute di questo. Piuttosto si discute, da noi e in Europa, su come configurare i rapporti fra Partito Democratico e famiglia dei Socialisti Europei ai cui appuntamenti siamo invitati ed attivamente presenti senza esserne membri. Parliamo dunque di questo e parliamone avendo negli occhi le immagini del dramma greco, ben evitabile con una diversa politica europea, così da andare alla sostanza evitando quegli stucchevoli giochi di posizionamento che ogni tanto (sempre meno, per fortuna!) riemergono nel Pd. Innanzitutto una premessa, che devo ad un elettore come Eugenio Scalfari. Dopo quattro anni siamo usciti dal problema identitario. Non abbiamo certo finito il nostro lavoro di costruzione né abbiamo corretto tutti i nostri difetti, ma non siamo più una ipotesi o un esperimento o un …

"Il governo accelera. Domani il vertice. Precari, parti lontane", di Massimo Franchi

Questa volta Mario Monti e Susanna Camusso si sono visti veramente. Lo hanno fatto a Villa Madama, alla colazione organizzata in onore del presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff. A testimoniarlo c’era il gotha dell’imprenditoria e dei sindacati dei due paesi e perfino i ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. Non è dato sapere se il premier e il segretario generale della Cgil abbiano discusso. L’altra certezza è che lo faranno anche domani a palazzo Chigi al terzo round del tavolo sul mercato del lavoro e la crescita che ieri è stato ufficialmente convocato per le 9,45 della mattina. Anche qui ci saranno tutte le altre parti sociali ed è assicurata la presenza del premier, assente invece al secondo vertice, a testimoniare l’attenzione che Monti dà alla trattativa. Messe da parte le polemiche sullo (smentito) vertice segreto, il clima fra governo e parti sociali torna costruttivo. RETEIMPRESE APRE SU CONTRIBUTI Ieri doppia razione di incontri informali fra le parti sociali. Al mattino è toccato a Rete Imprese e sindacati fare il punto sul tema dell’estensione …

“Il governo accelera. Domani il vertice. Precari, parti lontane”, di Massimo Franchi

Questa volta Mario Monti e Susanna Camusso si sono visti veramente. Lo hanno fatto a Villa Madama, alla colazione organizzata in onore del presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff. A testimoniarlo c’era il gotha dell’imprenditoria e dei sindacati dei due paesi e perfino i ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. Non è dato sapere se il premier e il segretario generale della Cgil abbiano discusso. L’altra certezza è che lo faranno anche domani a palazzo Chigi al terzo round del tavolo sul mercato del lavoro e la crescita che ieri è stato ufficialmente convocato per le 9,45 della mattina. Anche qui ci saranno tutte le altre parti sociali ed è assicurata la presenza del premier, assente invece al secondo vertice, a testimoniare l’attenzione che Monti dà alla trattativa. Messe da parte le polemiche sullo (smentito) vertice segreto, il clima fra governo e parti sociali torna costruttivo. RETEIMPRESE APRE SU CONTRIBUTI Ieri doppia razione di incontri informali fra le parti sociali. Al mattino è toccato a Rete Imprese e sindacati fare il punto sul tema dell’estensione …

""Colpevoli", giustizia per i morti d’amianto", di Mario Calabresi

La prima parola è quella che conta: “Colpevoli”. Ci siamo battuti per avere giustizia e oggi l’abbiamo avuta». Bruno Pesce, il sindacalista della Cgil che per primo diede retta alle denunce dei lavoratori, sta dritto in piedi in mezzo all’Aula e ascolta col nodo in gola l’infinito elenco di persone che il giudice Giuseppe Casalbore sta leggendo. Ci metterà tre ore e un minuto il presidente della Corte a pronunciare i 2900 nomi di chi ha diritto ad essere risarcito, perché ammalato o familiare di una vittima dell’amianto prodotto dalla Eternit. Romana Blasotti Pavesi, 82 anni, donna simbolo di questa battaglia, rimane in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto, è come se li ricordasse tutti, uno ad uno, quelli che se ne sono andati. Tra loro c’erano suo marito Mario, sua sorella, un nipote, un cugino e infine la figlia Maria Rosa. Tutti portati via dal mesotelioma, il tumore dell’amianto per cui non esistono cure. Questo elenco non è solo un atto di giustizia ma somiglia anche a un omaggio alla memoria e ricorda …

“”Colpevoli”, giustizia per i morti d’amianto”, di Mario Calabresi

La prima parola è quella che conta: “Colpevoli”. Ci siamo battuti per avere giustizia e oggi l’abbiamo avuta». Bruno Pesce, il sindacalista della Cgil che per primo diede retta alle denunce dei lavoratori, sta dritto in piedi in mezzo all’Aula e ascolta col nodo in gola l’infinito elenco di persone che il giudice Giuseppe Casalbore sta leggendo. Ci metterà tre ore e un minuto il presidente della Corte a pronunciare i 2900 nomi di chi ha diritto ad essere risarcito, perché ammalato o familiare di una vittima dell’amianto prodotto dalla Eternit. Romana Blasotti Pavesi, 82 anni, donna simbolo di questa battaglia, rimane in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto, è come se li ricordasse tutti, uno ad uno, quelli che se ne sono andati. Tra loro c’erano suo marito Mario, sua sorella, un nipote, un cugino e infine la figlia Maria Rosa. Tutti portati via dal mesotelioma, il tumore dell’amianto per cui non esistono cure. Questo elenco non è solo un atto di giustizia ma somiglia anche a un omaggio alla memoria e ricorda …

“Restituire un futuro al vecchio continente”, di Ezio Mauro

Atene in fiamme, il Parlamento che approva la manovra di tagli e sacrifici, i mercati che applaudono. E il popolo, ci domandiamo tutti, e i cittadini? Sembra che il nuovo ordine europeo possa instaurarsi prescindendo dal consenso, dalla pubblica opinione, dalla fiducia. L´Europa si presenta come una grande banca, un´istituzione a sangue freddo, un arbitro regolatore ma senz´anima, dominato dall´unica religione dei parametri e impegnato nell´unica battaglia di contenimento del debito, prima e assoluta emergenza del continente. Ma l´emergenza può sostituire la politica, soppiantandola? E c´è qualcosa di vivo dietro i tagli, i sacrifici e i parametri europei? la Repubblica ha condotto su questo tema una grande discussione pubblica, con gli interventi dei direttori delle grandi testate giornalistiche occidentali. Tutti, anche gli inglesi con il loro spirito critico sulla costruzione istituzionale e monetaria europea, hanno convenuto che si esce dalla crisi con più Europa, non con meno. E tutti hanno denunciato la debolezza della politica che rende l´Europa, come dice il direttore del Times James Harding, “senza leadership e senza soluzione”, un continente senza visione, …

"Restituire un futuro al vecchio continente", di Ezio Mauro

Atene in fiamme, il Parlamento che approva la manovra di tagli e sacrifici, i mercati che applaudono. E il popolo, ci domandiamo tutti, e i cittadini? Sembra che il nuovo ordine europeo possa instaurarsi prescindendo dal consenso, dalla pubblica opinione, dalla fiducia. L´Europa si presenta come una grande banca, un´istituzione a sangue freddo, un arbitro regolatore ma senz´anima, dominato dall´unica religione dei parametri e impegnato nell´unica battaglia di contenimento del debito, prima e assoluta emergenza del continente. Ma l´emergenza può sostituire la politica, soppiantandola? E c´è qualcosa di vivo dietro i tagli, i sacrifici e i parametri europei? la Repubblica ha condotto su questo tema una grande discussione pubblica, con gli interventi dei direttori delle grandi testate giornalistiche occidentali. Tutti, anche gli inglesi con il loro spirito critico sulla costruzione istituzionale e monetaria europea, hanno convenuto che si esce dalla crisi con più Europa, non con meno. E tutti hanno denunciato la debolezza della politica che rende l´Europa, come dice il direttore del Times James Harding, “senza leadership e senza soluzione”, un continente senza visione, …