Mese: Febbraio 2012

"La lezione delle primarie", di Claudio Sardo

Le primarie di Genova hanno segnato una sconfitta per il Pd e le sue candidate. Sconfitta pesante perché Genova è una città simbolo della sinistra, perché si allunga nelle metropoli la lista dei sindaci (e dei candidati) critici o irregolari o competitivi con il partito, perché le primarie, creazione del Pd, diventano notizia solo quando è il Pd a soccombere. Ma sarebbe un errore se i democratici reagissero alla sconfitta in modo difensivo. Non si può dare tutta la colpa alla divisione interna, né alle regole difettose delle primarie, né al preoccupante calo degli elettori di domenica scorsa. Si tratta di ragioni valide, tuttavia nascondono l’area principale di tensione, di incomprensione tra il Pd e parte del suo elettorato. In quest’area c’è un senso di sfiducia verso i partiti, verso la stessa capacità della politica di incidere in positivo sulla vita delle persone, verso il rinnovamento della rappresentanza. È un senso comune che ha molto a che fare con la lunga egemonia liberista e individualista, ma anche con gli errori delle classi dirigenti e con …

“La lezione delle primarie”, di Claudio Sardo

Le primarie di Genova hanno segnato una sconfitta per il Pd e le sue candidate. Sconfitta pesante perché Genova è una città simbolo della sinistra, perché si allunga nelle metropoli la lista dei sindaci (e dei candidati) critici o irregolari o competitivi con il partito, perché le primarie, creazione del Pd, diventano notizia solo quando è il Pd a soccombere. Ma sarebbe un errore se i democratici reagissero alla sconfitta in modo difensivo. Non si può dare tutta la colpa alla divisione interna, né alle regole difettose delle primarie, né al preoccupante calo degli elettori di domenica scorsa. Si tratta di ragioni valide, tuttavia nascondono l’area principale di tensione, di incomprensione tra il Pd e parte del suo elettorato. In quest’area c’è un senso di sfiducia verso i partiti, verso la stessa capacità della politica di incidere in positivo sulla vita delle persone, verso il rinnovamento della rappresentanza. È un senso comune che ha molto a che fare con la lunga egemonia liberista e individualista, ma anche con gli errori delle classi dirigenti e con …

“L’errore di non ascoltare gli elettori”, di Marcello Sorgi

Dopo quelle di Milano e Cagliari nel 2011, la terza sconfitta del Pd alle primarie di Genova ha aperto una discussione nel partito che va oltre l’amarezza del momento. Siccome anche stavolta a vincere è stato il candidato di Vendola, Marco Doria, si confrontano due interpretazioni. Una, per così dire più tecnica, è del segretario Pierluigi Bersani, dispiaciuto, ovviamente, ma convinto che finché il Pd consentirà alle sue diverse anime di presentare più candidati – com’è accaduto a Genova, dove la sindaca uscente Marta Vincenzi si contrapponeva alla parlamentare Roberta Pinotti -, dovrà mettere in conto, disperdendo i voti, di andare incontro a rovesci: cioè, in altre parole, di essersela cercata, la sconfitta. L’altra, più politica, è dell’ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, secondo cui il Pd ha perso nuovamente perché non riesce a incarnare la richiesta di cambiamento proveniente dal suo elettorato. A dire la verità nessuna delle due spiegazioni è convincente, proprio perché Genova non è un caso isolato e il ragionamento dovrebbe necessariamente ripartire dai precedenti. Le …

"L'errore di non ascoltare gli elettori", di Marcello Sorgi

Dopo quelle di Milano e Cagliari nel 2011, la terza sconfitta del Pd alle primarie di Genova ha aperto una discussione nel partito che va oltre l’amarezza del momento. Siccome anche stavolta a vincere è stato il candidato di Vendola, Marco Doria, si confrontano due interpretazioni. Una, per così dire più tecnica, è del segretario Pierluigi Bersani, dispiaciuto, ovviamente, ma convinto che finché il Pd consentirà alle sue diverse anime di presentare più candidati – com’è accaduto a Genova, dove la sindaca uscente Marta Vincenzi si contrapponeva alla parlamentare Roberta Pinotti -, dovrà mettere in conto, disperdendo i voti, di andare incontro a rovesci: cioè, in altre parole, di essersela cercata, la sconfitta. L’altra, più politica, è dell’ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, secondo cui il Pd ha perso nuovamente perché non riesce a incarnare la richiesta di cambiamento proveniente dal suo elettorato. A dire la verità nessuna delle due spiegazioni è convincente, proprio perché Genova non è un caso isolato e il ragionamento dovrebbe necessariamente ripartire dai precedenti. Le …

“Nuova valutazione, saltano i premi”, di Mario D’Adamo

Il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, comincia ad abbozzare una risposta all’Unione europea, che nel novembre scorso, per saggiare l’affidabilità delle misure per contrastare la crisi del debito sovrano, aveva posto all’Italia 39 domande, due riguardavano l’istruzione. Con la n. 13 si volevano conoscere «quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti», mentre con la numero 14 si chiedevano chiarimenti sul piano di valorizzazione del «ruolo degli insegnanti in ogni singola scuola e sul tipo di incentivi che il governo intende mettere in campo». E così il ministro, impegnandosi per il momento a rispondere alla prima domanda, fa partire un’iniziativa sperimentale denominata “VALeS”- Valutazione e Sviluppo Scuola. Niente incentivi agli insegnanti e alle scuole migliori, però. Più risorse, invece, alle scuole meno preparate e più in difficoltà. Entro il 12 marzo prossimo le scuole interessate a partecipare all’iniziativa devono presentare richiesta, previa delibera positiva dei rispettivi collegi dei docenti, compilando il modulo di adesione on line disponibile sul sito del ministero della pubblica istruzione, e vi possono partecipare anche …

"Nuova valutazione, saltano i premi", di Mario D'Adamo

Il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, comincia ad abbozzare una risposta all’Unione europea, che nel novembre scorso, per saggiare l’affidabilità delle misure per contrastare la crisi del debito sovrano, aveva posto all’Italia 39 domande, due riguardavano l’istruzione. Con la n. 13 si volevano conoscere «quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti», mentre con la numero 14 si chiedevano chiarimenti sul piano di valorizzazione del «ruolo degli insegnanti in ogni singola scuola e sul tipo di incentivi che il governo intende mettere in campo». E così il ministro, impegnandosi per il momento a rispondere alla prima domanda, fa partire un’iniziativa sperimentale denominata “VALeS”- Valutazione e Sviluppo Scuola. Niente incentivi agli insegnanti e alle scuole migliori, però. Più risorse, invece, alle scuole meno preparate e più in difficoltà. Entro il 12 marzo prossimo le scuole interessate a partecipare all’iniziativa devono presentare richiesta, previa delibera positiva dei rispettivi collegi dei docenti, compilando il modulo di adesione on line disponibile sul sito del ministero della pubblica istruzione, e vi possono partecipare anche …