Mese: Febbraio 2012

"Il papà perfetto", di Maria Novella De Luca e Anais Ginori

Cambiano i pannolini e accompagnano i figli a scuola. I nuovi padri stanno rivoluzionando la famiglia. E in Francia le aziende li agevolano. Non è soltanto questione di pannolini, di lavatrici equamente divise, o di favole da leggere pazientemente la sera, finché non arriva il sonno, i bambini dormono, la luce si abbassa e in casa entra la quiete. È tutto questo, e molto di più. Nel nostro paese è in atto da tempo, silenziosamente, una rivoluzione della paternità. E dunque della coppia. In un sentiero che dalla asimmetria conduce alla simmetria. Perché c´è una generazione di uomini – hanno tra i 30 e i 35 anni, vivono nel Centro Nord, hanno buoni titoli di studio, compagne che lavorano e figli molto piccoli – che sta scoprendo e sperimentando giorno dopo giorno un nuovo modo paritario, interscambiabile, concreto e fisico di essere padri, e naturalmente mariti e compagni. Padri “high care”, collaborativi, partecipi, insomma quasi “perfetti”, così li ha definiti in uno studio appena pubblicato sull´Osservatorio Isfol una giovane sociologa, Tiziana Canal, ricercatrice all´università Carlos …

"I difensori dei privilegi", di Pietro Spataro

Quando si tratta di difendere i privilegi più assurdi riappare lo «spirito di Arcore». Il voto di ieri alla Camera è un altro cazzotto agli elettori e un colpo all’unità del Parlamento. Per salvare il doppio incarico di sette presidenti di Provincia si istituisce di fatto la figura dell’amministratore (o del deputato) part time. Un po’ l’uno e un po’ l’altro, ognuno dei magnifici sette sicuramente non svolgerà bene nessuna delle due funzioni. Concentrerà nelle proprie mani un doppoio potere (e un doppio stipendio) contro il parere della Corte Costituzionale che aveva stabilito l’incompatibilità. La sentenza della Consulta – riferita a un primo cittadino, guarda caso di Forza Italia – non faceva menzione di presidenti di Provincia anche se era del tutto logico estendere quel vincolo. Ma la scandalosa alleanza tra Pdl e Lega, con l’aggiunta di un deputato Udc, ha spazzato via la proposta «adeguativa» votata da Pd e Api. Ha prevalso l’interesse di partito visto che i presidenti in questione sono appunto tutti del Pdl, della Lega e dell’Udc. Il danno al Parlamento …

“I difensori dei privilegi”, di Pietro Spataro

Quando si tratta di difendere i privilegi più assurdi riappare lo «spirito di Arcore». Il voto di ieri alla Camera è un altro cazzotto agli elettori e un colpo all’unità del Parlamento. Per salvare il doppio incarico di sette presidenti di Provincia si istituisce di fatto la figura dell’amministratore (o del deputato) part time. Un po’ l’uno e un po’ l’altro, ognuno dei magnifici sette sicuramente non svolgerà bene nessuna delle due funzioni. Concentrerà nelle proprie mani un doppoio potere (e un doppio stipendio) contro il parere della Corte Costituzionale che aveva stabilito l’incompatibilità. La sentenza della Consulta – riferita a un primo cittadino, guarda caso di Forza Italia – non faceva menzione di presidenti di Provincia anche se era del tutto logico estendere quel vincolo. Ma la scandalosa alleanza tra Pdl e Lega, con l’aggiunta di un deputato Udc, ha spazzato via la proposta «adeguativa» votata da Pd e Api. Ha prevalso l’interesse di partito visto che i presidenti in questione sono appunto tutti del Pdl, della Lega e dell’Udc. Il danno al Parlamento …

"Sui precari Fornero dà ragione ai sindacati. Le imprese si dividono", di Massimo Franchi

Si entra nel merito e le facce degli industriali non sono mai state così rabbuiate. Per la prima volta sono i sindacalisti ad essere ottimisti e, soprattutto, a portare a casa risultati molto vicini ai desiderata sulle forme d’ingresso al lavoro e la lotta al precariato. Il terzo round sul mercato del lavoro, sempre senza Monti e con ogni probabilità l’ultimo a palazzo Chigi, ribalta l’esito delle puntate precedenti. Se fino a oggi l’atteggiamento di Elsa Fornero aveva indispettito Cgil, Cisl, Uil e Ugl («parla solo per slogan»), ieri mattina sono stati Confindustria, Abi, cooperative, Ania e Rete Imprese ad essere deluse e preoccupate. Tanto che alla fine delle due ore di confronto sul tema delle forme di ingresso, quando i sindacati si alzano, loro rimangono e chiedono conto al ministro di ciò che sta accedendo. La richiesta è netta e suona più o meno così: «Oggi sul precariato hai dato ragione ai sindacati,ma ora per pareggiare dovrai dare ottenere molto di più sulla flessibilità in uscita e sull’articolo 18». Fornero infatti è stata molto …

“Sui precari Fornero dà ragione ai sindacati. Le imprese si dividono”, di Massimo Franchi

Si entra nel merito e le facce degli industriali non sono mai state così rabbuiate. Per la prima volta sono i sindacalisti ad essere ottimisti e, soprattutto, a portare a casa risultati molto vicini ai desiderata sulle forme d’ingresso al lavoro e la lotta al precariato. Il terzo round sul mercato del lavoro, sempre senza Monti e con ogni probabilità l’ultimo a palazzo Chigi, ribalta l’esito delle puntate precedenti. Se fino a oggi l’atteggiamento di Elsa Fornero aveva indispettito Cgil, Cisl, Uil e Ugl («parla solo per slogan»), ieri mattina sono stati Confindustria, Abi, cooperative, Ania e Rete Imprese ad essere deluse e preoccupate. Tanto che alla fine delle due ore di confronto sul tema delle forme di ingresso, quando i sindacati si alzano, loro rimangono e chiedono conto al ministro di ciò che sta accedendo. La richiesta è netta e suona più o meno così: «Oggi sul precariato hai dato ragione ai sindacati,ma ora per pareggiare dovrai dare ottenere molto di più sulla flessibilità in uscita e sull’articolo 18». Fornero infatti è stata molto …

“L’obbligo scolastico che non regge. Ogni anno centomila addii alle aule”, da repubblica.it

La legge lo prevede fino a 16 anni d’età. Ma nei primi due anni delle superiori, il 18,8% lascia. Ma è un dato statistico, in certe zone è molto più basso, in altre drammaticamente più alto. A Belluno riguarda solo 27 studenti, a Napoli circa 60 mila. La lotta titanica di docenti e genitori{C}{C}NAPOLI – Il venti per cento non ce la fa a rispettare l’obbligo scolastico. In parole povere centomila ragazze e ragazzi, che ogni anno si lasciano alle spalle la terza media, si trasformano in “fantasmi”. Non ce la fanno a seguire il corso di studi fino a 16 anni. Per fortuna il fenomeno della dispersione scolastica si è ridotto con il passare degli anni alle elementari, dove la media degli abbandoni non supera l’uno per cento, mentre nella scuola primaria, un tempo la scuola media unificata, la percentuale nazionale si è fermata a quota tre. Ma attenzione, si parla sempre di medie statistiche, quindi in molte Regioni come Sardegna, Campania, Puglia o Sicilia e, soprattutto, in alcune province i numeri sono drammaticamente …

"L'obbligo scolastico che non regge. Ogni anno centomila addii alle aule", da repubblica.it

La legge lo prevede fino a 16 anni d’età. Ma nei primi due anni delle superiori, il 18,8% lascia. Ma è un dato statistico, in certe zone è molto più basso, in altre drammaticamente più alto. A Belluno riguarda solo 27 studenti, a Napoli circa 60 mila. La lotta titanica di docenti e genitori{C}{C}NAPOLI – Il venti per cento non ce la fa a rispettare l’obbligo scolastico. In parole povere centomila ragazze e ragazzi, che ogni anno si lasciano alle spalle la terza media, si trasformano in “fantasmi”. Non ce la fanno a seguire il corso di studi fino a 16 anni. Per fortuna il fenomeno della dispersione scolastica si è ridotto con il passare degli anni alle elementari, dove la media degli abbandoni non supera l’uno per cento, mentre nella scuola primaria, un tempo la scuola media unificata, la percentuale nazionale si è fermata a quota tre. Ma attenzione, si parla sempre di medie statistiche, quindi in molte Regioni come Sardegna, Campania, Puglia o Sicilia e, soprattutto, in alcune province i numeri sono drammaticamente …