Mese: Febbraio 2012

«Più servizi per bambini e anziani. Così libereremo il tempo delle donne», di Antonella Baccaro

Liberare il tempo delle donne, sottraendole all’obbligo di far fronte all’assenza dei servizi per la famiglia. Soprattutto al Sud. Sono in arrivo, nella prossima primavera, nuove risorse derivanti dalla riprogrammazione dei Fondi europei, per rafforzare i servizi di cura di anziani non autosufficienti e bambini. A anticiparlo è il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Ministro, in che modo il governo intende affrontare il problema delle donne soprattutto al Sud, dove il tasso di occupazione è la metà di quello del resto del Paese? «Partendo dalla causa. Al Sud la carenza di servizi per la cura degli anziani non autosufficienti e dei bambini produce tre effetti deleteri: sottrae reddito alle famiglie, riduce la libertà delle donne di scegliere se attendere alla cura delle persone o lavorare. E in più mette i bambini del Sud che non possono frequentare gli asili nido in condizione di svantaggio sociale». Cosa è possibile fare? «La soluzione passa attraverso il rafforzamento dei servizi di cura degli anziani non autosufficienti e dei bambini. A questo scopo abbiamo intenzione di riprogrammare …

“Contributi più alti sui contratti atipici”, di Luisa Grion e Roberto Mania

La riforma del lavoro sarà varata entro marzo, ma lo schema degli interventi è già delineato. L´ultimo tassello del progetto, che ieri il ministro ha illustrato nelle sue linee guida ai colleghi europei, sarà rappresentato dall´intervento sull´articolo 18. È previsto anche un rafforzamento del sussidio di disoccupazione e contributi più alti per i contratti atipici. La riforma del lavoro sarà varata entro marzo, ma lo schema degli interventi è già delineato. L´ultimo tassello del progetto, che ieri il ministro ha illustrato nelle sue linee guida prima in Parlamento e poi a Bruxelles ai colleghi europei del Lavoro, sarà rappresentato dall´intervento sull´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. AMMORTIZZATORI Lunedì, nell´incontro con sindacati e Confindustria, il ministro Fornero toglierà definitivamente il velo alla sua proposta sugli ammortizzatori sociali. L´impianto, però, è chiaro. Ci saranno solo due istituti per il sostegno al reddito, uguali per tutti, senza distinzione per età, area di lavoro, dimensioni dell´azienda, tipo di contratto, settore di attività: la cassa integrazione ordinaria e l´indennità di disoccupazione. Nell´impostazione del governo non c´è più posto per la …

"Contributi più alti sui contratti atipici", di Luisa Grion e Roberto Mania

La riforma del lavoro sarà varata entro marzo, ma lo schema degli interventi è già delineato. L´ultimo tassello del progetto, che ieri il ministro ha illustrato nelle sue linee guida ai colleghi europei, sarà rappresentato dall´intervento sull´articolo 18. È previsto anche un rafforzamento del sussidio di disoccupazione e contributi più alti per i contratti atipici. La riforma del lavoro sarà varata entro marzo, ma lo schema degli interventi è già delineato. L´ultimo tassello del progetto, che ieri il ministro ha illustrato nelle sue linee guida prima in Parlamento e poi a Bruxelles ai colleghi europei del Lavoro, sarà rappresentato dall´intervento sull´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. AMMORTIZZATORI Lunedì, nell´incontro con sindacati e Confindustria, il ministro Fornero toglierà definitivamente il velo alla sua proposta sugli ammortizzatori sociali. L´impianto, però, è chiaro. Ci saranno solo due istituti per il sostegno al reddito, uguali per tutti, senza distinzione per età, area di lavoro, dimensioni dell´azienda, tipo di contratto, settore di attività: la cassa integrazione ordinaria e l´indennità di disoccupazione. Nell´impostazione del governo non c´è più posto per la …

"Lo stipendio all’Ingv non gli basta, Giardini arrotonda alla Sapienza", di Jolanda Buffalini

Chiamato da Gelmini alla guida dell’istituto, si è dimesso per il compenso basso (115mila euro): si cerca una cattedra. Il motto della Sapienza recita “il futuro e passato di qui”, ma, in questo caso, si tratta del futuro del professor Domenico Giardini, a cui si deve trovare una cattedra presso il dipartimento di Scienze della terra prima che, il prossimo 1˚ marzo, le sue dimissioni da presidente dell’Ingv divengano irrevocabili. Il gran pasticcio all’italiana inizia quando l’ex ministro Maria Stella Gelmini nomina il sismologo, professore al Politecnico di Zurigo, presidente dell’ organo scientifico della Protezione civile, scegliendolo in una cinquina indicata dal comitato di valutazione presieduto dal professor Salamini. Giardini si insedia ma trova che l’indennita di 115.000 euro, poco inferiore a quella che percepiva il suo predecessore e lontano maestro Enzo Boschi, sia bassa. Fallisce un primo tentativo di rimediare: una richiesta alla Funzione pubblica di autorizzare la Protezione civile a pagare l’integrazione. Il “niet” e inevitabile, e stata appena varata la norma sul tetto alle indennita dei manager pubblici. Il professore rassegna le …

“Lo stipendio all’Ingv non gli basta, Giardini arrotonda alla Sapienza”, di Jolanda Buffalini

Chiamato da Gelmini alla guida dell’istituto, si è dimesso per il compenso basso (115mila euro): si cerca una cattedra. Il motto della Sapienza recita “il futuro e passato di qui”, ma, in questo caso, si tratta del futuro del professor Domenico Giardini, a cui si deve trovare una cattedra presso il dipartimento di Scienze della terra prima che, il prossimo 1˚ marzo, le sue dimissioni da presidente dell’Ingv divengano irrevocabili. Il gran pasticcio all’italiana inizia quando l’ex ministro Maria Stella Gelmini nomina il sismologo, professore al Politecnico di Zurigo, presidente dell’ organo scientifico della Protezione civile, scegliendolo in una cinquina indicata dal comitato di valutazione presieduto dal professor Salamini. Giardini si insedia ma trova che l’indennita di 115.000 euro, poco inferiore a quella che percepiva il suo predecessore e lontano maestro Enzo Boschi, sia bassa. Fallisce un primo tentativo di rimediare: una richiesta alla Funzione pubblica di autorizzare la Protezione civile a pagare l’integrazione. Il “niet” e inevitabile, e stata appena varata la norma sul tetto alle indennita dei manager pubblici. Il professore rassegna le …

“L’orrore nella testa di Bashar”, di Tahar Bel Jelloun

È con l´effrazione che sono entrato nella testa del presidente siriano: una fortezza inaccessibile. Prima di riuscire ad accostarsi bisogna superare ben sette sbarramenti. Alta sicurezza. Diffidenza e paura. Bashar tiene le distanze, come già faceva suo padre, Hafez al-Assad. Il quale, a quanto si racconta, un giorno fece fucilare i sette soldati incaricati di filtrare il passaggio di chiunque avesse appuntamento con lui. A Hafez piaceva giocare a scacchi con un suo amico d´infanzia, che si presentava ogni pomeriggio e doveva essere perquisito sette volte prima di approdare alla sala dei giochi. Ma un giorno, dopo averlo visto tante volte, i soldati lo lasciarono passare senza compiere il loro lavoro. Quando Hafez venne a saperlo, ordinò di far giustiziare quei disgraziati per aver mancato di adempiere ai loro obblighi. Il piccolo Bashar è al corrente di quest´episodio, uno tra tanti, non meno sanguinosi. Lui pure è irraggiungibile. E non senza una buona ragione. Chi uccide rischia di essere ucciso. Ecco perché si prendono le precauzioni necessarie, e magari anche qualcuna in più. La sua …

"L'orrore nella testa di Bashar", di Tahar Bel Jelloun

È con l´effrazione che sono entrato nella testa del presidente siriano: una fortezza inaccessibile. Prima di riuscire ad accostarsi bisogna superare ben sette sbarramenti. Alta sicurezza. Diffidenza e paura. Bashar tiene le distanze, come già faceva suo padre, Hafez al-Assad. Il quale, a quanto si racconta, un giorno fece fucilare i sette soldati incaricati di filtrare il passaggio di chiunque avesse appuntamento con lui. A Hafez piaceva giocare a scacchi con un suo amico d´infanzia, che si presentava ogni pomeriggio e doveva essere perquisito sette volte prima di approdare alla sala dei giochi. Ma un giorno, dopo averlo visto tante volte, i soldati lo lasciarono passare senza compiere il loro lavoro. Quando Hafez venne a saperlo, ordinò di far giustiziare quei disgraziati per aver mancato di adempiere ai loro obblighi. Il piccolo Bashar è al corrente di quest´episodio, uno tra tanti, non meno sanguinosi. Lui pure è irraggiungibile. E non senza una buona ragione. Chi uccide rischia di essere ucciso. Ecco perché si prendono le precauzioni necessarie, e magari anche qualcuna in più. La sua …