Mese: Febbraio 2012

"Primarie preziose contro l'antipolitica", di Paola Gaiotti de Biase

Il caso delle primarie di Genova è un dato della situazione politico-psicologica del Paese che deve fare oggetto di tutta la nostra attenzione. C’è, ed è forse prevalente rispetto all’esplicito appoggio al Pd, un area forte, motivata, non qualunquista né populista del Paese che si attende dal Pd un apporto al rinnovamento dello stile politico maggiore di quello effettivamente visibile. Il messaggio trasmesso in questi anni da Bersani è incontestabile e apprezzato, anche proprio per quello che riguarda il ruolo delle primarie nell’ascolto delle attese autentiche dei cittadini e della piena legittimazione delle loro scelte: un segnale del dover essere le primarie un segno dell’attenzione al Paese e non uno strumento della classe politica, di cui rischia di esprimerecomeaccaduto a Genova più le rivalità interne che la forza della governance. Semmai riduce l’efficacia del segnale una stampa troppo disattenta a tante cose positive che il Pd è andato maturando e costruendo per il Paese, fino a considerarlo talora estraneo e inesistente rispetto alla svolta radicale, e positiva, che stiamo vivendocon il governo Monti. Ma le …

L'ex ministro Luigi Nicolais nominato nuovo presidente del Cnr

Luigi Nicolais è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Ex ministro della Funzione pubblica e dell’innovazione nel secondo governo Prodi e attualmente deputato del Pd, Nicolais è direttore dell’Istituto per la tecnologia dei materiali compositi del Cnr e professore ordinario di Tecnologie dei Polimeri nella facoltà di Ingegneria dell’università Federico II di Napoli. Designato alla presidenza del Cnr dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, Nicolais è stato selezionato all’interno della stessa rosa di nomi dalla quale nell’agosto scorso l’ex ministro Gelmini aveva indicato Profumo alla presidenza del più grande ente pubblico di ricerca italiano. In seguito alla nomina di Profumo a ministro con il governo Monti, la presidenza del Cnr era quindi in attesa di una nuova nomina, arrivata oggi. Nato a Sant’Anastasia il 9 febbraio 1942 e ingegnere chimico di formazione, Nicolais ha iniziato la carriera come ricercatore presso il Cnr e in seguito ha lavorato alla Montedison. All’università Federico II di Napoli è professore emerito di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali ed …

L’ex ministro Luigi Nicolais nominato nuovo presidente del Cnr

Luigi Nicolais è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Ex ministro della Funzione pubblica e dell’innovazione nel secondo governo Prodi e attualmente deputato del Pd, Nicolais è direttore dell’Istituto per la tecnologia dei materiali compositi del Cnr e professore ordinario di Tecnologie dei Polimeri nella facoltà di Ingegneria dell’università Federico II di Napoli. Designato alla presidenza del Cnr dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, Nicolais è stato selezionato all’interno della stessa rosa di nomi dalla quale nell’agosto scorso l’ex ministro Gelmini aveva indicato Profumo alla presidenza del più grande ente pubblico di ricerca italiano. In seguito alla nomina di Profumo a ministro con il governo Monti, la presidenza del Cnr era quindi in attesa di una nuova nomina, arrivata oggi. Nato a Sant’Anastasia il 9 febbraio 1942 e ingegnere chimico di formazione, Nicolais ha iniziato la carriera come ricercatore presso il Cnr e in seguito ha lavorato alla Montedison. All’università Federico II di Napoli è professore emerito di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali ed …

“Il peso delle regole e lo spread legale”, di Luigi Ferrarella

In Germania il capo dello Stato si dimette appena i magistrati chiedono al Parlamento di revocargli l’immunità, in Italia il Parlamento vota che Ruby è la nipote di Mubarak. Lo spread vero tra i due Paesi, oltre che nei titoli di Stato, sta forse tutto qui. Tanto più che in Germania il presidente della Repubblica Christian Wulff, protetto da un’immunità che i politici italiani si sognano, si è dimesso appena la Procura di Hannover ha domandato al Parlamento federale di revocarla per poter aprire un’indagine su un prestito controverso e sul successivo tentativo di impedire che la notizia fosse pubblicata dal quotidiano popolare Bild. In Italia invece 314 parlamentari, molti dei quali gravati da sentenze definitive o indagini serie, hanno votato che Ruby potesse davvero essere creduta la nipote di Mubarak, hanno contestato con delibere alla Consulta che indagini su premier e ministri (Berlusconi, Matteoli, Mastella) non potessero essere svolte dalla magistratura ordinaria, e hanno più volte sottratto alla custodia cautelare parlamentari (Milanese, Cosentino, Tedesco) di destra e sinistra. Ancor più impressionanti in Germania, per …

"Il peso delle regole e lo spread legale", di Luigi Ferrarella

In Germania il capo dello Stato si dimette appena i magistrati chiedono al Parlamento di revocargli l’immunità, in Italia il Parlamento vota che Ruby è la nipote di Mubarak. Lo spread vero tra i due Paesi, oltre che nei titoli di Stato, sta forse tutto qui. Tanto più che in Germania il presidente della Repubblica Christian Wulff, protetto da un’immunità che i politici italiani si sognano, si è dimesso appena la Procura di Hannover ha domandato al Parlamento federale di revocarla per poter aprire un’indagine su un prestito controverso e sul successivo tentativo di impedire che la notizia fosse pubblicata dal quotidiano popolare Bild. In Italia invece 314 parlamentari, molti dei quali gravati da sentenze definitive o indagini serie, hanno votato che Ruby potesse davvero essere creduta la nipote di Mubarak, hanno contestato con delibere alla Consulta che indagini su premier e ministri (Berlusconi, Matteoli, Mastella) non potessero essere svolte dalla magistratura ordinaria, e hanno più volte sottratto alla custodia cautelare parlamentari (Milanese, Cosentino, Tedesco) di destra e sinistra. Ancor più impressionanti in Germania, per …

“Il berlusconismo senza Berlusconi”, di Michele Prospero

L ’anniversario di Mani Pulite (ma anche le dimissioni del presidente tedesco) spingono l’orologio a ritroso e inducono a cercare analogie tra la perdita di prestigio della politica e quello che in maniera traumatica accadde vent’anni fa in Italia. Il grado di debolezza del sistema politico è identico ad allora, e comune è l’intermezzo tecnico destinato a coprire una emergenza. Una regolarità caratterizza la vicenda repubblicana: proprio quando la catastrofe del sistema si avvicina, i partiti escono di scena e le vesti dei salvatori della patria sono indossate da personalità collocate al di fuori del gioco politico. I grandi processi politici non si ripetono mai allo stesso modo e, oltre le apparenze che annunciano similitudini, esistono altre dinamiche che proprio nella loro differenza imprimono una direzione precisa agli eventi. Non a quello che è eguale occorre perciò rivolgere l’analisi perché difficilmente al commiato del tecnico subentrerà di nuovo il cavaliere nero. Bisogna scavare piuttosto nel cuore di quello che nasconde una differenza per decifrare il senso delle mutazioni adesso in gestazione. E quello che oggi …

"Il berlusconismo senza Berlusconi", di Michele Prospero

L ’anniversario di Mani Pulite (ma anche le dimissioni del presidente tedesco) spingono l’orologio a ritroso e inducono a cercare analogie tra la perdita di prestigio della politica e quello che in maniera traumatica accadde vent’anni fa in Italia. Il grado di debolezza del sistema politico è identico ad allora, e comune è l’intermezzo tecnico destinato a coprire una emergenza. Una regolarità caratterizza la vicenda repubblicana: proprio quando la catastrofe del sistema si avvicina, i partiti escono di scena e le vesti dei salvatori della patria sono indossate da personalità collocate al di fuori del gioco politico. I grandi processi politici non si ripetono mai allo stesso modo e, oltre le apparenze che annunciano similitudini, esistono altre dinamiche che proprio nella loro differenza imprimono una direzione precisa agli eventi. Non a quello che è eguale occorre perciò rivolgere l’analisi perché difficilmente al commiato del tecnico subentrerà di nuovo il cavaliere nero. Bisogna scavare piuttosto nel cuore di quello che nasconde una differenza per decifrare il senso delle mutazioni adesso in gestazione. E quello che oggi …