Mese: Febbraio 2012

"La tentazione del muro", di Barbara Spinelli

Con molta, troppa facilità ci stiamo abituando a dire che la bancarotta greca non sarebbe poi la catastrofe paventata da anni. Il male, incurabile, basterebbe allontanarlo, asportando Atene dall´Eurozona come si fa con un´appendicectomia. Quel che conta è evitare il contagio, e non a caso il Fondo salva Stati si chiama d´un tratto Firewall, muro parafuoco che serve a proteggere i sistemi informatici dalle intrusioni: che salverà chi è ancora dentro (l´Italia, per esempio) da chi, nell´ignominia, sta cadendo fuori. Come la linea Maginot che i francesi eressero per proteggersi dagli assalti tedeschi negli anni ‘20-´30, Firewall evoca gli universi chiusi della clinica e della guerra: il miraggio d´un muro inviolabile rassicura, anche se sappiamo bene come finì il fortilizio francese. Cadde d´un colpo. Lo storico Marc Bloch parlò di strana disfatta perché il tracollo era avvenuto negli animi, prima che lungo la Maginot: «nelle retroguardie della società civile e politica», prima che al fronte. In realtà nessuno ci crede, al chimerico Firewall che abita le fantasie e fiacca la ragione. Altrimenti l´Unione non avrebbe …

“Ecco perché pagherà anche il salotto buono”, di Lucia Annunziata

Non si sa se la cosa più grave è che abbia citato la «distruzione creativa» di Schumpeter, o il termine «salotto buono». Avremmo amato capire, ma le cronache non ci hanno illuminato, se chi lo ascoltava è rimasto più sorpreso dalla negazione di ogni sua «deferenza» al potere economico, o dalla riaffermazione del divieto «di sedere simultaneamente nei Cda di banche e assicurazioni». Mario Monti, due giorni fa parlando alla Borsa di Milano, davanti al Gotha finanziario del Paese, 400 invitati, ha fornito un’altra tessera al profilo del suo governo: e stavolta nel mirino non ha messo il sindacato ma i «poteri forti». Stranamente, le sue parole sono passate quasi inosservate nell’arena politica, specie nell’area di centrosinistra che pure si sta aspramente dividendo sull’appoggio o meno al suo governo. Vediamole, queste parole, nella versione ufficiale del sito di Palazzo Chigi. «Una cronaca veloce ci attribuisce deferenza verso il salotto buono ma togliere la possibilità di sedere simultaneamente nei cda di banche e assicurazioni, non è stata una cosa molto gradita. Pensiamo, poi, che in passato …

"Ecco perché pagherà anche il salotto buono", di Lucia Annunziata

Non si sa se la cosa più grave è che abbia citato la «distruzione creativa» di Schumpeter, o il termine «salotto buono». Avremmo amato capire, ma le cronache non ci hanno illuminato, se chi lo ascoltava è rimasto più sorpreso dalla negazione di ogni sua «deferenza» al potere economico, o dalla riaffermazione del divieto «di sedere simultaneamente nei Cda di banche e assicurazioni». Mario Monti, due giorni fa parlando alla Borsa di Milano, davanti al Gotha finanziario del Paese, 400 invitati, ha fornito un’altra tessera al profilo del suo governo: e stavolta nel mirino non ha messo il sindacato ma i «poteri forti». Stranamente, le sue parole sono passate quasi inosservate nell’arena politica, specie nell’area di centrosinistra che pure si sta aspramente dividendo sull’appoggio o meno al suo governo. Vediamole, queste parole, nella versione ufficiale del sito di Palazzo Chigi. «Una cronaca veloce ci attribuisce deferenza verso il salotto buono ma togliere la possibilità di sedere simultaneamente nei cda di banche e assicurazioni, non è stata una cosa molto gradita. Pensiamo, poi, che in passato …

“I redditi dei Ministri e il dovere dell’equità”, di Miguel Gotor

I ministri hanno pubblicato i loro redditi, un atto di trasparenza doveroso atteso da tempo. I dati confermano che i membri dell´esecutivo dichiarano di guadagnare assai più della media degli italiani, con tre picchi milionari.Piero Gnudi, Corrado Passera e Paola Severino la quale, con un reddito di sette milioni di euro lordi, conquista la palma d´oro, ma anche il traguardo del contribuente più munifico con oltre quattro milioni di tasse pagate. Nel commentare la notizia il ministro della Giustizia ha pronunciato parole assai apprezzabili: guadagnare e produrre reddito non è un peccato di cui bisogna vergognarsi, piuttosto lo è non pagare le tasse e dedicarsi al lavoro nero, con un´evidente frecciata a tanti suoi colleghi non meno facoltosi di lei che sfuggono al fisco. La dichiarazione rivela un atteggiamento protestante fondato sull´etica del lavoro e del profitto che di solito gli esponenti della classe dirigente italiana sono abituati a dissimulare, tra reticenze e ipocrisie, così da preparare il terreno alla conseguente elusione fiscale. Inoltre è importante che a primeggiare in questa classifica sia una donna …

"I redditi dei Ministri e il dovere dell'equità", di Miguel Gotor

I ministri hanno pubblicato i loro redditi, un atto di trasparenza doveroso atteso da tempo. I dati confermano che i membri dell´esecutivo dichiarano di guadagnare assai più della media degli italiani, con tre picchi milionari.Piero Gnudi, Corrado Passera e Paola Severino la quale, con un reddito di sette milioni di euro lordi, conquista la palma d´oro, ma anche il traguardo del contribuente più munifico con oltre quattro milioni di tasse pagate. Nel commentare la notizia il ministro della Giustizia ha pronunciato parole assai apprezzabili: guadagnare e produrre reddito non è un peccato di cui bisogna vergognarsi, piuttosto lo è non pagare le tasse e dedicarsi al lavoro nero, con un´evidente frecciata a tanti suoi colleghi non meno facoltosi di lei che sfuggono al fisco. La dichiarazione rivela un atteggiamento protestante fondato sull´etica del lavoro e del profitto che di solito gli esponenti della classe dirigente italiana sono abituati a dissimulare, tra reticenze e ipocrisie, così da preparare il terreno alla conseguente elusione fiscale. Inoltre è importante che a primeggiare in questa classifica sia una donna …

Senza accordo sulla Riforma del Lavoro il sì del PD non è scontato

“Non è scontato il sì del PD alla Riforma del Lavoro da parte del governo”. Lo ha detto il Segretario Pier Luigi Bersani al Tg3, intervistato da Bianca Berlinguer. “Se malauguratamente non ci fosse l’accordo tra Sindacati e Governo, valuteremo l’esito sulla base delle nostre proposte, che si occupano di precarietà, degli ammortizzatori sociali, del lavoro femminile. Non parlano di articolo 18 perchè per noi il problema non è l’uscita dal lavoro ma l’entrata. Vogliamo vedere prima – ha chiarito – il tema è delicato”. Bersani inoltre ha aggiunto di non essere d’accordo sul fatto “che si chiuda la riforma del mercato del lavoro senza un’intesa. Oggi è importante tanto la riforma quanto la coesione. Siamo davanti a un paio d’anni – mi auguro solo un paio – di recessione, c’è bisogno di fare una scommessa assieme e immagino che il governo sia impegnato a trovare questo accordo”. A proposito delle parole espresse oggi da Emma Marcegaglia sui Sindacati, il Segretario ha detto: “Se conosco un po’ Emma Marcegaglia si pentirà della battuta sui “ladri” …

“Potenziare l’autonomia, margini stretti”, di Giovanni Scaminaci

Potenziamento dell’autonomia di gestione, anche mediante l’organizzazione in rete; organico funzionale; regole contabili più semplici. Sono questi i principi cui dovrà attenersi il ministro dell’istruzione, unviersità e ricerca, Francesco Profumo, per «consolidare e sviluppare» l’autonomia scolastica (art. 50 del decreto legge n. 9 febbraio 2012, n. 5). Dovrà farlo entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, verosimilmente dunque entro la prima decade giugno. A ridefinire la nuova identità delle istituzioni scolastiche, quindici anni dopo l’approvazione della legge delega che ha avviato il processo dell’autonomia, si provvederà con un decreto del Miur, di concerto con l’Economia e sentita la Conferenza Unificata. Non ci si può aspettare molto, perché su tutto si impone il rispetto degli organici, che restano quelli stabiliti dalla legge 133/2008. Né il ministro Profumo potrà ignorare le leggi vigenti, che qualificano l’autonomia scolastica come «funzionale», essenzialmente declinata nelle forme dell’autonomia didattica e organizzativa. Riuscirà sicuramente a semplificare le norme di bilancio, togliendo i vincoli ancora esistenti. Potenzierà le reti, già previste dall’art. 7 del dpr n.275/1999, cui saranno …