"Lavoro, la malattia italiana", di Carlo Dell'Aringa e Tiziano Treu
Il peggioramento delle condizioni dei giovani nel mercato del lavoro è stato, negli anni della crisi, molto forte in Italia, e anche un po’ più forte di quanto successo nella media dei paesi europei. Peggio di noi ha fatto certamente la Spagna, meglio di noi ha fatto decisamente la Francia che ha perso molto poco in termini di occupazione; anche la Gran Bretagna ha sperimentato un peggioramento dei suoi indicatori minore del nostro. Il fenomeno dei Neet (Neither in employment, nor in education and training), che ci caratterizza rispetto agli altri paesi, è maggiormente diffuso tra i giovani-adulti che non tra i giovani-giovani. Infatti i giovani nella fascia di età più bassa (15-24) sono prevalentemente impegnati (ancora) nel circuito scolastico mentre i giovani delle età successive, in maggioranza, hanno finito il percorso di studi e si trovano quindi ad affrontare il problema dell’inserimento nel mondo del lavoro. E infatti si osserva che mentre i giovani tra i 15 e i 24 hanno un tasso di Neet del 17%, i giovani con età tra i 25 …