Giorno: 26 Febbraio 2012

"Un lasciapassare ad personam", di Massimo Giannini

Le sentenze si rispettano. Sempre. Sia quando esaudiscono un´aspettativa, sia quando la frustrano. Promanano dai tribunali della Repubblica, dunque da un potere riconosciuto dalla Costituzione. Per questo, anche la sentenza che ha salvato Silvio Berlusconi dalla condanna per il caso Mills merita rispetto. Ciò non toglie che anche questa, come molte altre che l´hanno preceduta, sia l´ultima ferita allo Stato di diritto. L´ennesino salvacondotto “ad personam”, che ha permesso all´ex presidente del Consiglio di sottrarsi al suo giudice naturale. I luogotenenti della propaganda arcoriana sono già all´opera. Raccontano la solita favola, che purtroppo abbiamo imparato a conoscere in questi quasi vent´anni di eclissi della ragione. «È finita la folle corsa dei pubblici ministeri», esulta Ghedini. «La persecuzione è fallita, ho subito oltre 100 processi e sono stato sempre assolto», ripete il Cavaliere. Manipolazioni e mistificazioni, ad uso e consumo di un´opinione pubblica narcotizzata e di un´informazione addomesticata. La prima bugia. La corsa dei pm non è stata affatto «folle». Nella vicenda Mills, come la sentenza della Corte di Cassazione ha già certificato nell´aprile 2010, confermando …

“Un lasciapassare ad personam”, di Massimo Giannini

Le sentenze si rispettano. Sempre. Sia quando esaudiscono un´aspettativa, sia quando la frustrano. Promanano dai tribunali della Repubblica, dunque da un potere riconosciuto dalla Costituzione. Per questo, anche la sentenza che ha salvato Silvio Berlusconi dalla condanna per il caso Mills merita rispetto. Ciò non toglie che anche questa, come molte altre che l´hanno preceduta, sia l´ultima ferita allo Stato di diritto. L´ennesino salvacondotto “ad personam”, che ha permesso all´ex presidente del Consiglio di sottrarsi al suo giudice naturale. I luogotenenti della propaganda arcoriana sono già all´opera. Raccontano la solita favola, che purtroppo abbiamo imparato a conoscere in questi quasi vent´anni di eclissi della ragione. «È finita la folle corsa dei pubblici ministeri», esulta Ghedini. «La persecuzione è fallita, ho subito oltre 100 processi e sono stato sempre assolto», ripete il Cavaliere. Manipolazioni e mistificazioni, ad uso e consumo di un´opinione pubblica narcotizzata e di un´informazione addomesticata. La prima bugia. La corsa dei pm non è stata affatto «folle». Nella vicenda Mills, come la sentenza della Corte di Cassazione ha già certificato nell´aprile 2010, confermando …

“Il governo Monti tra destra e sinistra”, di Eugenio Scalfari

Fino a poco tempo fa si diceva che l´Europa avesse molti problemi, uno dei quali era la Grecia ma i più preoccupanti erano la Spagna e soprattutto l´Italia. Oggi però risulta chiaro che il vero problema è l´Europa, anzi l´Europa tedesca perché è la Germania a dare il “la” a tutta l´orchestra delle istituzioni europee. Il presidente del Consiglio, Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Manuel Barroso, i commissari, i direttori generali e i loro vice, i segretari del Parlamento di Strasburgo e i funzionari delle commissioni parlamentari: una vasta e potente burocrazia plurinazionale dove i posti-chiave sono in mano a tedeschi e francesi e ai loro stretti alleati e dove le funzioni politiche sono esercitate da una tecnostruttura che ha gli occhi costantemente rivolti a Berlino. Il voto all´unanimità, che è ancora la regola per le decisioni più importanti dell´Unione, costituisce una delle varie armi a disposizione della Germania. È vero che esso conferisce un diritto di veto a tutti i Paesi dell´Unione, ma quei veti possono essere controllati, ammorbiditi, aggirati quando a …

"Il governo Monti tra destra e sinistra", di Eugenio Scalfari

Fino a poco tempo fa si diceva che l´Europa avesse molti problemi, uno dei quali era la Grecia ma i più preoccupanti erano la Spagna e soprattutto l´Italia. Oggi però risulta chiaro che il vero problema è l´Europa, anzi l´Europa tedesca perché è la Germania a dare il “la” a tutta l´orchestra delle istituzioni europee. Il presidente del Consiglio, Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Manuel Barroso, i commissari, i direttori generali e i loro vice, i segretari del Parlamento di Strasburgo e i funzionari delle commissioni parlamentari: una vasta e potente burocrazia plurinazionale dove i posti-chiave sono in mano a tedeschi e francesi e ai loro stretti alleati e dove le funzioni politiche sono esercitate da una tecnostruttura che ha gli occhi costantemente rivolti a Berlino. Il voto all´unanimità, che è ancora la regola per le decisioni più importanti dell´Unione, costituisce una delle varie armi a disposizione della Germania. È vero che esso conferisce un diritto di veto a tutti i Paesi dell´Unione, ma quei veti possono essere controllati, ammorbiditi, aggirati quando a …

“Un esito figlio di tre leggi”, di Carlo Federico Grosso

Il Tribunale di Milano ha «prosciolto» ieri Berlusconi per intervenuta prescrizione. Questa decisione può essere condivisa o non essere condivisa. Come dimostra la varietà delle reazioni manifestate alla sentenza, c’è chi ritiene che l’ex presidente del Consiglio avrebbe dovuto essere assolto nel merito e chi ritiene che egli avrebbe dovuto essere invece condannato. Discutere questo tema, a questo punto, non appassiona più di tanto. Interessa, piuttosto, chiarire le ragioni che hanno consentito che la prescrizione potesse maturare. La domanda è la seguente. Si è trattato di un decorso del tempo dovuto alle eccessive lungaggini in cui si dibatte sovente la giustizia italiana o di un epilogo giudiziale che non si sarebbe verificato se non fossero intervenute pesanti interferenze legislative sull’ordinato e ragionevole svolgimento dei processi? Sul punto non credo vi possano essere dubbi. La sentenza maturata ieri è la conseguenza diretta degli interventi legislativi attraverso i quali, nell’ultimo decennio, una parte della classe politica ha cercato di intralciare, coprire, proteggere. Intralciare l’ordinato esercizio della giustizia; coprire e proteggere coloro che avrebbero dovuto essere, invece, inflessibilmente …

"Un esito figlio di tre leggi", di Carlo Federico Grosso

Il Tribunale di Milano ha «prosciolto» ieri Berlusconi per intervenuta prescrizione. Questa decisione può essere condivisa o non essere condivisa. Come dimostra la varietà delle reazioni manifestate alla sentenza, c’è chi ritiene che l’ex presidente del Consiglio avrebbe dovuto essere assolto nel merito e chi ritiene che egli avrebbe dovuto essere invece condannato. Discutere questo tema, a questo punto, non appassiona più di tanto. Interessa, piuttosto, chiarire le ragioni che hanno consentito che la prescrizione potesse maturare. La domanda è la seguente. Si è trattato di un decorso del tempo dovuto alle eccessive lungaggini in cui si dibatte sovente la giustizia italiana o di un epilogo giudiziale che non si sarebbe verificato se non fossero intervenute pesanti interferenze legislative sull’ordinato e ragionevole svolgimento dei processi? Sul punto non credo vi possano essere dubbi. La sentenza maturata ieri è la conseguenza diretta degli interventi legislativi attraverso i quali, nell’ultimo decennio, una parte della classe politica ha cercato di intralciare, coprire, proteggere. Intralciare l’ordinato esercizio della giustizia; coprire e proteggere coloro che avrebbero dovuto essere, invece, inflessibilmente …