Giorno: 25 Febbraio 2012

Bersani: «Pd diviso? Siamo i soli a discutere», di Adriana Comaschi

Pier Luigi Bersani, il giorno dopo l’incontro con Monti, è «più ottimista» sull’articolo 18. E a Bologna respinge le descrizioni del Pd come un partito diviso: «Siamo gli unici che discutiamo». Lo spettro che troppo spesso, ancora, agita i democratici lo liquida così: «È diventato uno straccio da brandire, chiediamoci perché». Pier Luigi Bersani ieri a Bologna torna a tracciare quelli che per lui sono i confini di un confronto sull’articolo 18: «Cancellarlo non esiste, si può aggiustare qualcosa nella sua applicazione, per un reintegro ci vogliono anche sei anni». Il tema però «non è centrale», sottolinea il leader, e allora basta parlare di «un Pd diviso: sembra che abbiamo dei problemi perché siamo solo noi a discuterne». Il leader Pd arriva sotto le due torri per una lunga giornata tutta centrata sui temi dell’occupazione e trova il ferro già caldo: da giorni le cronache registrano le polemiche seguite all’“outing” del presidente di Legacoop Bologna, Gianpiero Calzolari, sulla cooperazione che «non ha parlato abbastanza dell’articolo 18, non possiamo fare finta che la crisi non ci …

“I partiti devono rinnovarsi altrimenti non c´è democrazia non possiamo fermarci a Monti”, di Goffredo De Marchis

Atteggiamenti acritici, Monti o non Monti, non sono consoni alla democrazia che è un regime critico. Il Parlamento è delegittimato. Sarebbe buona cosa avere comunque un voto popolare per la riforma. Il professor Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, firma, a nome di tutta l´associazione Libertà e Giustizia, il primo manifesto del dopo-Berlusconi. Un modo per celebrare i dieci anni di vita di L&g e «per progettare l´avvenire». Nel suo documento, professore, lei sembra non accodarsi alla Monti-mania. Perché? «Perché l´atteggiamento acritico è in ogni caso, Monti e non Monti, non consono alla democrazia che è un regime per definizione critico, dove tutti pensano con la propria testa ed è escluso il culto della personalità. Tempo fa in un librettino, trattando del processo di Gesù – uno scandalo della democrazia – si è contrapposta la democrazia dogmatica e la democrazia populista alla democrazia critica. Quest´ultima è la versione liberale della democrazia. Quindi, con tutto il rispetto per le fatiche del governo tecnico e con la speranza che si ripone nell´operazione Monti, la rinuncia alla …

"I partiti devono rinnovarsi altrimenti non c´è democrazia non possiamo fermarci a Monti", di Goffredo De Marchis

Atteggiamenti acritici, Monti o non Monti, non sono consoni alla democrazia che è un regime critico. Il Parlamento è delegittimato. Sarebbe buona cosa avere comunque un voto popolare per la riforma. Il professor Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, firma, a nome di tutta l´associazione Libertà e Giustizia, il primo manifesto del dopo-Berlusconi. Un modo per celebrare i dieci anni di vita di L&g e «per progettare l´avvenire». Nel suo documento, professore, lei sembra non accodarsi alla Monti-mania. Perché? «Perché l´atteggiamento acritico è in ogni caso, Monti e non Monti, non consono alla democrazia che è un regime per definizione critico, dove tutti pensano con la propria testa ed è escluso il culto della personalità. Tempo fa in un librettino, trattando del processo di Gesù – uno scandalo della democrazia – si è contrapposta la democrazia dogmatica e la democrazia populista alla democrazia critica. Quest´ultima è la versione liberale della democrazia. Quindi, con tutto il rispetto per le fatiche del governo tecnico e con la speranza che si ripone nell´operazione Monti, la rinuncia alla …

“Chi assiste a scuola i ragazzi disabili”, di Franco Buccino

La scuola ha chiamato la nonna di Luca, un ragazzo disabile, perché il nipote se l’è fatta addosso. La signora si precipita a scuola con l’occorrente, anche se salviette e ricambio stanno sempre nella cartella del nipote. Lo pulisce e lo cambia sotto gli occhi dell’assistente materiale, che sta lì in piedi, a braccia conserte, con uno sguardo tra severo e accigliato. L’assistente si rivolge alla signora facendole notare che è quasi mezzogiorno e le chiede se si porta via il nipote. E no – sbotta la nonna – c’è ancora un’ora e mezza di scuola; vengo a prenderlo alla fine delle lezioni. Mentre va via, già si pente per quello scatto. Sia chiaro, la signora ha energia e risorse per mettere in riga assistente materiale, insegnanti e preside. Teme per suo nipote. Non che lo maltrattino, ma che lo prendano in antipatia. A pensare, dice, che il mattino il papà lo obbliga a stare seduto sul water anche per un’ora. Proprio per evitare quell’inconveniente e soprattutto l’umiliazione al figlio. Insomma, tornando battagliera, chiede quali …

"Chi assiste a scuola i ragazzi disabili", di Franco Buccino

La scuola ha chiamato la nonna di Luca, un ragazzo disabile, perché il nipote se l’è fatta addosso. La signora si precipita a scuola con l’occorrente, anche se salviette e ricambio stanno sempre nella cartella del nipote. Lo pulisce e lo cambia sotto gli occhi dell’assistente materiale, che sta lì in piedi, a braccia conserte, con uno sguardo tra severo e accigliato. L’assistente si rivolge alla signora facendole notare che è quasi mezzogiorno e le chiede se si porta via il nipote. E no – sbotta la nonna – c’è ancora un’ora e mezza di scuola; vengo a prenderlo alla fine delle lezioni. Mentre va via, già si pente per quello scatto. Sia chiaro, la signora ha energia e risorse per mettere in riga assistente materiale, insegnanti e preside. Teme per suo nipote. Non che lo maltrattino, ma che lo prendano in antipatia. A pensare, dice, che il mattino il papà lo obbliga a stare seduto sul water anche per un’ora. Proprio per evitare quell’inconveniente e soprattutto l’umiliazione al figlio. Insomma, tornando battagliera, chiede quali …

“I cento giorni all’americana”, di Francesco Merlo

Sono cento giorni di virtù e di potenza, con i tic d´inglese che sostituiscono il briffare della Minetti con la cloud computing, la nuvola dei dati; al posto del nerd e del geek di Publitalia qui arrivano la spending review e la “gestione in house”. E ci sono pure le guasconate berlusconesche: «diamoci un taglio!», «diventeremo un modello per l´Europa». Torna, infine, il politichese doroteo ma solo per definire «rimodulazione delle aliquote di accisa» il rincaro della benzina. Of course.Mario Monti, con una retorica che ricorda la funesta lavagna di “Porta a Porta”, ha raccontato sul sito web della presidenza del Consiglio i suoi primi cento giorni come, da Franklin Roosevelt in poi, fanno solo i presidenti americani. Ma non c´è niente di più italiano del “tu vo´ fa l´americano” e ciascun Paese ha i suoi simboli e le sue cabale: da noi i cento giorni rimandano, come vedremo, a destini diversi dal new deal. Ma così va nell´Italia all´inglese: con l´e-governement e le smarts communities «l´Italia è più forte», «finalmente il Mediterraneo unisce», «il …

"I cento giorni all'americana", di Francesco Merlo

Sono cento giorni di virtù e di potenza, con i tic d´inglese che sostituiscono il briffare della Minetti con la cloud computing, la nuvola dei dati; al posto del nerd e del geek di Publitalia qui arrivano la spending review e la “gestione in house”. E ci sono pure le guasconate berlusconesche: «diamoci un taglio!», «diventeremo un modello per l´Europa». Torna, infine, il politichese doroteo ma solo per definire «rimodulazione delle aliquote di accisa» il rincaro della benzina. Of course.Mario Monti, con una retorica che ricorda la funesta lavagna di “Porta a Porta”, ha raccontato sul sito web della presidenza del Consiglio i suoi primi cento giorni come, da Franklin Roosevelt in poi, fanno solo i presidenti americani. Ma non c´è niente di più italiano del “tu vo´ fa l´americano” e ciascun Paese ha i suoi simboli e le sue cabale: da noi i cento giorni rimandano, come vedremo, a destini diversi dal new deal. Ma così va nell´Italia all´inglese: con l´e-governement e le smarts communities «l´Italia è più forte», «finalmente il Mediterraneo unisce», «il …