Giorno: 24 Febbraio 2012

Modena – Convegno: Quali prospettive per la riforma per la cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli stranieri?”

ore 9.30-12.30 – Sala consiliare Comune di Modena (piazza Grande,5) Ore 9.30 Saluto di Caterina Liotti Presidente del Consiglio Comunale di Modena Ore 9.40 Apertura a cura del Comitato Modenese L’Italia sono anch’io Ore 9.50 Relazione di Paola Bertolini, docente di Politica economica Università di Modena e Reggio Emilia Ore 10.15 Proiezione del film “Identità italiana”, Italia 2010 Saranno presenti in sala la prof.ssa Alessandra Gasparini e i ragazzi dell’Istituto Meucci di Carpi che hanno realizzato il cortometraggio Ore 10.30 Tavola rotonda “La lunga marcia per la cittadinanza italiana” testimonianze di ragazzi e ragazze nati/e in Italia da genitori stranieri Ore 11.15 Interventi di: – Avv. Prof. Giorgio Pighi, Sindaco di Modena – Maino Benatti, Sindaco di Mirandola Segue dibattito Conclusioni a cura di: Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia, Presidente ANCI e Presidente nazionale del Comitato “L’Italia sono anch’io”

"Le province resistono (però devono dimagrire)", di Dino Martirano

Si ridimensiona il piano di tagli ai consigli provinciali previsto dal decreto salva Italia che limitava a dieci il numero degli eletti. Le Province saranno divise in tre categorie: quelle con più di 700 mila abitanti avranno 16 consiglieri; quelle con popolazione da 300 a 700 mila abitanti, 12 consiglieri; quelle sotto i 300 mila abitanti, 10 consiglieri. Le novità riguarderanno 86 enti per un totale di 1.066 eletti. Non saranno più scelti dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali di quel territorio. Tutti presteranno un servizio civico a titolo gratuito, fatto salvo il rimborso spese Troppi partiti in lizza a livello locale: così i tecnici del Viminale addolciscono il ridimensionamento previsto per i Consigli provinciali dal decreto salva Italia che, prima di Natale, aveva inventato l’elezione di secondo grado e, forse un po’ frettolosamente, aveva anche limitato a dieci il numero massimo degli eletti in questi organismi. Per cui, ora, le assemblee provinciali elette non più dai cittadini — ma dai sindaci e dai consiglieri comunali di quel territorio — vengono agganciate …

“Le province resistono (però devono dimagrire)”, di Dino Martirano

Si ridimensiona il piano di tagli ai consigli provinciali previsto dal decreto salva Italia che limitava a dieci il numero degli eletti. Le Province saranno divise in tre categorie: quelle con più di 700 mila abitanti avranno 16 consiglieri; quelle con popolazione da 300 a 700 mila abitanti, 12 consiglieri; quelle sotto i 300 mila abitanti, 10 consiglieri. Le novità riguarderanno 86 enti per un totale di 1.066 eletti. Non saranno più scelti dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali di quel territorio. Tutti presteranno un servizio civico a titolo gratuito, fatto salvo il rimborso spese Troppi partiti in lizza a livello locale: così i tecnici del Viminale addolciscono il ridimensionamento previsto per i Consigli provinciali dal decreto salva Italia che, prima di Natale, aveva inventato l’elezione di secondo grado e, forse un po’ frettolosamente, aveva anche limitato a dieci il numero massimo degli eletti in questi organismi. Per cui, ora, le assemblee provinciali elette non più dai cittadini — ma dai sindaci e dai consiglieri comunali di quel territorio — vengono agganciate …

"Quanto ci costa la scuola?" Mila Spicola

Quanto ci costa la scuola in Sicilia? Lo dicono i dati: più della Lombardia. Però: le prove sui livelli cognitivi dei ragazzi siciliani li trovano ultimi nella classifica mentre primi risultano proprio i lombardi. Badate bene che riguarda tutti, per questo ho messo un titolo generale: sono gli ultimi in classifica che abbassano la media nazionale e dunque i costi siciliani riguardano la scuola intera. Da ragazzino lombardo potrebbe rodermi parecchio, è bene che le cose dunque si conoscano per come sono anche in Lombardia. Riferendo la cosa ai costi: soldi mal spesi, si potrebbe dire. E così è, ma per motivi diversi da quelli che si potrebbero supporre. Ma allora cosa accade? La Gelmini disse subito “i docenti siciliani non sanno insegnare”. Eppure i miei colleghi precari che si sono spostati a Brescia, in Emilia, per avere il ruolo, mi pare che siano uguali uguali… Logicamente, quei risultati sono il combinato disposto di parecchi fattori, altrove analizzati e raccontati in modo ben più accurato e pertinente di quanto possa io fare adesso in poche …

“Quanto ci costa la scuola?” Mila Spicola

Quanto ci costa la scuola in Sicilia? Lo dicono i dati: più della Lombardia. Però: le prove sui livelli cognitivi dei ragazzi siciliani li trovano ultimi nella classifica mentre primi risultano proprio i lombardi. Badate bene che riguarda tutti, per questo ho messo un titolo generale: sono gli ultimi in classifica che abbassano la media nazionale e dunque i costi siciliani riguardano la scuola intera. Da ragazzino lombardo potrebbe rodermi parecchio, è bene che le cose dunque si conoscano per come sono anche in Lombardia. Riferendo la cosa ai costi: soldi mal spesi, si potrebbe dire. E così è, ma per motivi diversi da quelli che si potrebbero supporre. Ma allora cosa accade? La Gelmini disse subito “i docenti siciliani non sanno insegnare”. Eppure i miei colleghi precari che si sono spostati a Brescia, in Emilia, per avere il ruolo, mi pare che siano uguali uguali… Logicamente, quei risultati sono il combinato disposto di parecchi fattori, altrove analizzati e raccontati in modo ben più accurato e pertinente di quanto possa io fare adesso in poche …

"La ricerca è piena di abbagli ma alla fine si corregge sempre", di Marco Cattaneo

La cattiva notizia, se vogliamo, ma già lo si sapeva, è che la scienza può sbagliare. La buona è che il metodo con cui procede è così straordinariamente collaudato che essa stessa riesce a porre rimedio ai propri errori. È questo, d´altra parte, il messaggio del “provando e riprovando” che Evangelista Torricelli e Vincenzo Viviani, allievi di Galileo Galilei, avevano adottato nel 1657 quando fondarono l´Accademia del Cimento: qui “provare” non significa tentare, ma dimostrare, argomentare, e così “riprovare” non sta per ritentare ma per rigettare, scartare le ipotesi che si dimostrano sbagliate. Sarà Popper, molto più tardi, a parlare di “falsificabilità” come limite di demarcazione tra ciò che è scienza e ciò che non lo è. Il cammino della conoscenza scientifica è costellato di errori, a volte terribilmente grossolani, altre volte incredibilmente dannosi. Per secoli, d´altra parte, abbiamo creduto che la Terra fosse immobile al centro dell´universo, e fino a Galileo i nostri antenati credevano che gli oggetti più pesanti cadessero più velocemente. Sempre in quegli anni, il fisiologo britannico William Harvey scoprì che …

“La ricerca è piena di abbagli ma alla fine si corregge sempre”, di Marco Cattaneo

La cattiva notizia, se vogliamo, ma già lo si sapeva, è che la scienza può sbagliare. La buona è che il metodo con cui procede è così straordinariamente collaudato che essa stessa riesce a porre rimedio ai propri errori. È questo, d´altra parte, il messaggio del “provando e riprovando” che Evangelista Torricelli e Vincenzo Viviani, allievi di Galileo Galilei, avevano adottato nel 1657 quando fondarono l´Accademia del Cimento: qui “provare” non significa tentare, ma dimostrare, argomentare, e così “riprovare” non sta per ritentare ma per rigettare, scartare le ipotesi che si dimostrano sbagliate. Sarà Popper, molto più tardi, a parlare di “falsificabilità” come limite di demarcazione tra ciò che è scienza e ciò che non lo è. Il cammino della conoscenza scientifica è costellato di errori, a volte terribilmente grossolani, altre volte incredibilmente dannosi. Per secoli, d´altra parte, abbiamo creduto che la Terra fosse immobile al centro dell´universo, e fino a Galileo i nostri antenati credevano che gli oggetti più pesanti cadessero più velocemente. Sempre in quegli anni, il fisiologo britannico William Harvey scoprì che …