scuola | formazione

“Voti più alti se il prof guadagna. Dove i docenti hanno buoni salari, gli studenti vanno meglio”, di Giovanni Bardi

Per migliorare i livelli di apprendimento degli studenti bisogna aumentare i salari ai docenti. Dove si investe di più su di loro, gli studenti vanno meglio ai test dell’Ocse Pisa. I Paesi dove i risultati di apprendimento rilevati con i test del programma di valutazione delle competenze degli studenti di 15 anni in matematica, scienze e lettura dell’Ocse Pisa sono migliori, sono anche quelli in cui sono più alti i salari dei docenti.

Ma pure gli stessi in cui le classi sono più numerose. È quanto emerso dall’ultimo studio Ocse dal titolo «Does Money Buy Strong Performance in PISA?». Stavolta i ricercatori parigini si sono concentrati sul rapporto tra spesa pubblica e rendimento degli studenti, nel tentativo di osservarne la relazione. Agli studiosi interessava capire sostanzialmente se esiste una correlazione fra maggior investimento di denaro pubblico in istruzione e migliori risultati di apprendimento. Ebbene non sembra che esista. Gli studiosi hanno stabilito che non ci sono leggi esatte in materia e che l’unica certezza è quella che dove è che le cose vanno meglio è perché è più diffusa la convinzione che tutti gli studenti possono conseguire il successo formativo. Il problema, secondo l’Ocse, è soprattutto capire allora come mettere a frutto le risorse disponibili, più che aumentare il gettito sulla scuola. Per questo, sostengono, conviene investire di più per fare in modo che chi fa l’insegnante ne sia soddisfatto, perché questo produrrà a cascata effetti virtuosi su tutto il resto. Bisogna partire dunque dalla retribuzione dei docenti. I Paesi con le medie di risultato più alte ai test dell’Ocse Pisa in matematica, scienze e lettura, sono quelli che pagano meglio i propri docenti. Per esempio Corea, o Cina (Hong Kong), due dei Paesi al top della classifica Ocse Pisa. Qui i prof guadagnano più del doppio del Pil procapite del proprio paese. Secondo gli studiosi solo così si ingenera una spirale virtuosa che funziona da volano per l’attrattività delle persone più preparate verso la professione docente. D’altra parte, se da un lato non risulta approfondito il rapporto tra salario dei docenti e i risultati dei Paesi low performer, è anche vero che dove è che gli insegnanti guadagnano di più, questi lavorano in classi più numerose, proprio come in Corea e Cina. I ricercatori del Pisa hanno rilevato infatti che non esiste una relazione diretta tra risultati medi di apprendimento conseguiti dagli studenti nei test Ocse Pisa e la taglia della classe frequentata. Per l’Ocse è chiaro che i Paesi high performer «tendono a privilegiare l’investimento sui docenti che a contenere il numero degli alunni per classe».

da ItaliaOggi 21.02.12