“Potenziare l’autonomia, margini stretti”, di Giovanni Scaminaci
Potenziamento dell’autonomia di gestione, anche mediante l’organizzazione in rete; organico funzionale; regole contabili più semplici. Sono questi i principi cui dovrà attenersi il ministro dell’istruzione, unviersità e ricerca, Francesco Profumo, per «consolidare e sviluppare» l’autonomia scolastica (art. 50 del decreto legge n. 9 febbraio 2012, n. 5). Dovrà farlo entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, verosimilmente dunque entro la prima decade giugno. A ridefinire la nuova identità delle istituzioni scolastiche, quindici anni dopo l’approvazione della legge delega che ha avviato il processo dell’autonomia, si provvederà con un decreto del Miur, di concerto con l’Economia e sentita la Conferenza Unificata. Non ci si può aspettare molto, perché su tutto si impone il rispetto degli organici, che restano quelli stabiliti dalla legge 133/2008. Né il ministro Profumo potrà ignorare le leggi vigenti, che qualificano l’autonomia scolastica come «funzionale», essenzialmente declinata nelle forme dell’autonomia didattica e organizzativa. Riuscirà sicuramente a semplificare le norme di bilancio, togliendo i vincoli ancora esistenti. Potenzierà le reti, già previste dall’art. 7 del dpr n.275/1999, cui saranno …