Giorno: 18 Febbraio 2012

L’ex ministro Luigi Nicolais nominato nuovo presidente del Cnr

Luigi Nicolais è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Ex ministro della Funzione pubblica e dell’innovazione nel secondo governo Prodi e attualmente deputato del Pd, Nicolais è direttore dell’Istituto per la tecnologia dei materiali compositi del Cnr e professore ordinario di Tecnologie dei Polimeri nella facoltà di Ingegneria dell’università Federico II di Napoli. Designato alla presidenza del Cnr dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, Nicolais è stato selezionato all’interno della stessa rosa di nomi dalla quale nell’agosto scorso l’ex ministro Gelmini aveva indicato Profumo alla presidenza del più grande ente pubblico di ricerca italiano. In seguito alla nomina di Profumo a ministro con il governo Monti, la presidenza del Cnr era quindi in attesa di una nuova nomina, arrivata oggi. Nato a Sant’Anastasia il 9 febbraio 1942 e ingegnere chimico di formazione, Nicolais ha iniziato la carriera come ricercatore presso il Cnr e in seguito ha lavorato alla Montedison. All’università Federico II di Napoli è professore emerito di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali ed …

L'ex ministro Luigi Nicolais nominato nuovo presidente del Cnr

Luigi Nicolais è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Ex ministro della Funzione pubblica e dell’innovazione nel secondo governo Prodi e attualmente deputato del Pd, Nicolais è direttore dell’Istituto per la tecnologia dei materiali compositi del Cnr e professore ordinario di Tecnologie dei Polimeri nella facoltà di Ingegneria dell’università Federico II di Napoli. Designato alla presidenza del Cnr dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, Nicolais è stato selezionato all’interno della stessa rosa di nomi dalla quale nell’agosto scorso l’ex ministro Gelmini aveva indicato Profumo alla presidenza del più grande ente pubblico di ricerca italiano. In seguito alla nomina di Profumo a ministro con il governo Monti, la presidenza del Cnr era quindi in attesa di una nuova nomina, arrivata oggi. Nato a Sant’Anastasia il 9 febbraio 1942 e ingegnere chimico di formazione, Nicolais ha iniziato la carriera come ricercatore presso il Cnr e in seguito ha lavorato alla Montedison. All’università Federico II di Napoli è professore emerito di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali ed …

"Il peso delle regole e lo spread legale", di Luigi Ferrarella

In Germania il capo dello Stato si dimette appena i magistrati chiedono al Parlamento di revocargli l’immunità, in Italia il Parlamento vota che Ruby è la nipote di Mubarak. Lo spread vero tra i due Paesi, oltre che nei titoli di Stato, sta forse tutto qui. Tanto più che in Germania il presidente della Repubblica Christian Wulff, protetto da un’immunità che i politici italiani si sognano, si è dimesso appena la Procura di Hannover ha domandato al Parlamento federale di revocarla per poter aprire un’indagine su un prestito controverso e sul successivo tentativo di impedire che la notizia fosse pubblicata dal quotidiano popolare Bild. In Italia invece 314 parlamentari, molti dei quali gravati da sentenze definitive o indagini serie, hanno votato che Ruby potesse davvero essere creduta la nipote di Mubarak, hanno contestato con delibere alla Consulta che indagini su premier e ministri (Berlusconi, Matteoli, Mastella) non potessero essere svolte dalla magistratura ordinaria, e hanno più volte sottratto alla custodia cautelare parlamentari (Milanese, Cosentino, Tedesco) di destra e sinistra. Ancor più impressionanti in Germania, per …

“Il peso delle regole e lo spread legale”, di Luigi Ferrarella

In Germania il capo dello Stato si dimette appena i magistrati chiedono al Parlamento di revocargli l’immunità, in Italia il Parlamento vota che Ruby è la nipote di Mubarak. Lo spread vero tra i due Paesi, oltre che nei titoli di Stato, sta forse tutto qui. Tanto più che in Germania il presidente della Repubblica Christian Wulff, protetto da un’immunità che i politici italiani si sognano, si è dimesso appena la Procura di Hannover ha domandato al Parlamento federale di revocarla per poter aprire un’indagine su un prestito controverso e sul successivo tentativo di impedire che la notizia fosse pubblicata dal quotidiano popolare Bild. In Italia invece 314 parlamentari, molti dei quali gravati da sentenze definitive o indagini serie, hanno votato che Ruby potesse davvero essere creduta la nipote di Mubarak, hanno contestato con delibere alla Consulta che indagini su premier e ministri (Berlusconi, Matteoli, Mastella) non potessero essere svolte dalla magistratura ordinaria, e hanno più volte sottratto alla custodia cautelare parlamentari (Milanese, Cosentino, Tedesco) di destra e sinistra. Ancor più impressionanti in Germania, per …

"Il berlusconismo senza Berlusconi", di Michele Prospero

L ’anniversario di Mani Pulite (ma anche le dimissioni del presidente tedesco) spingono l’orologio a ritroso e inducono a cercare analogie tra la perdita di prestigio della politica e quello che in maniera traumatica accadde vent’anni fa in Italia. Il grado di debolezza del sistema politico è identico ad allora, e comune è l’intermezzo tecnico destinato a coprire una emergenza. Una regolarità caratterizza la vicenda repubblicana: proprio quando la catastrofe del sistema si avvicina, i partiti escono di scena e le vesti dei salvatori della patria sono indossate da personalità collocate al di fuori del gioco politico. I grandi processi politici non si ripetono mai allo stesso modo e, oltre le apparenze che annunciano similitudini, esistono altre dinamiche che proprio nella loro differenza imprimono una direzione precisa agli eventi. Non a quello che è eguale occorre perciò rivolgere l’analisi perché difficilmente al commiato del tecnico subentrerà di nuovo il cavaliere nero. Bisogna scavare piuttosto nel cuore di quello che nasconde una differenza per decifrare il senso delle mutazioni adesso in gestazione. E quello che oggi …

“Il berlusconismo senza Berlusconi”, di Michele Prospero

L ’anniversario di Mani Pulite (ma anche le dimissioni del presidente tedesco) spingono l’orologio a ritroso e inducono a cercare analogie tra la perdita di prestigio della politica e quello che in maniera traumatica accadde vent’anni fa in Italia. Il grado di debolezza del sistema politico è identico ad allora, e comune è l’intermezzo tecnico destinato a coprire una emergenza. Una regolarità caratterizza la vicenda repubblicana: proprio quando la catastrofe del sistema si avvicina, i partiti escono di scena e le vesti dei salvatori della patria sono indossate da personalità collocate al di fuori del gioco politico. I grandi processi politici non si ripetono mai allo stesso modo e, oltre le apparenze che annunciano similitudini, esistono altre dinamiche che proprio nella loro differenza imprimono una direzione precisa agli eventi. Non a quello che è eguale occorre perciò rivolgere l’analisi perché difficilmente al commiato del tecnico subentrerà di nuovo il cavaliere nero. Bisogna scavare piuttosto nel cuore di quello che nasconde una differenza per decifrare il senso delle mutazioni adesso in gestazione. E quello che oggi …

«Più servizi per bambini e anziani. Così libereremo il tempo delle donne», di Antonella Baccaro

Liberare il tempo delle donne, sottraendole all’obbligo di far fronte all’assenza dei servizi per la famiglia. Soprattutto al Sud. Sono in arrivo, nella prossima primavera, nuove risorse derivanti dalla riprogrammazione dei Fondi europei, per rafforzare i servizi di cura di anziani non autosufficienti e bambini. A anticiparlo è il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Ministro, in che modo il governo intende affrontare il problema delle donne soprattutto al Sud, dove il tasso di occupazione è la metà di quello del resto del Paese? «Partendo dalla causa. Al Sud la carenza di servizi per la cura degli anziani non autosufficienti e dei bambini produce tre effetti deleteri: sottrae reddito alle famiglie, riduce la libertà delle donne di scegliere se attendere alla cura delle persone o lavorare. E in più mette i bambini del Sud che non possono frequentare gli asili nido in condizione di svantaggio sociale». Cosa è possibile fare? «La soluzione passa attraverso il rafforzamento dei servizi di cura degli anziani non autosufficienti e dei bambini. A questo scopo abbiamo intenzione di riprogrammare …