Giorno: 17 Febbraio 2012

Per una buona politica: più democrazia, più trasparenza

“Abbiamo unificato le proposte presentate da esponenti del nostro partito per dare impulso a una rapida discussione parlamentare su una questione per noi cruciale”, così il segretario Pier Luigi Bersani ha introdotto la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del PD per la democrazia interna e la trasparenza dei partiti. “Per avere una democrazia più efficiente – ha continuato il leader del PD – siamo i primi interessati alla riconfigurazione del ruolo dei partiti nel sistema italiano. Capisco che il termine “partito” oggi è una parola difficile e che è una storia antica di 2000 anni quella del finanziamento della politica. Il meccanismo oggi ha evidenziato i suoi limiti ed è arrivato il momento di cambiare. E noi siamo pronti a dare un’accelerazione straordinaria per questo cambiamento ed arrivare ad un risultato credibile per i cittadini”. “Non pensiamo di fare la democrazia solo in un partito, ma in un assetto condiviso – ha aggiunto Bersani – siamo l’unico partito che è uscito del tutto da curvature personalistiche. Dopo Bersani c’è il PD. Siamo …

“Gaffe a luci rosse, il ministero dell´Istruzione si scusa”, di Corrado Zunino

La gaffe del ministero dell´Istruzione è arrivata anche con il governo tecnico. Ed è stata esilarante. In un bando dell´Università di Firenze, Biotecnologie agrarie, il titolo della ricerca – “Dalla pecora al pecorino: tracciabilità della filiera del latte in Toscana” – ha necessitato di una traduzione in inglese. Nel passaggio di lingua l´incidente è diventato uno show da Bagaglino. “From sheep” (dalla pecora, ecco) “to doggy style”. Solo che “doggy style”, letteralmente “lo stile alla cagnaccia”, non è il formaggio pecorino, piuttosto la posizione sessuale “alla pecorina”. Il traduttore automatico aveva tradito le intenzioni e rivelato le ignoranze diffuse in università. Alcuni siti internet, a partire da Repubblica.it, hanno lanciato in rete mercoledì sera la gaffe a luci rosse, che seguiva a distanza di cinque mesi e un governo il famoso comunicato stampa sui “neutrini nel tunnel” firmato da Mariastella Gelmini. Allora quel testo nonsense scatenò una crisi di nervi nel palazzo di viale Trastevere e portò alle dimissioni del portavoce dell´ex ministro, reo di mancato controllo. Questa volta, avvistato che gli uffici erano di …

"Gaffe a luci rosse, il ministero dell´Istruzione si scusa", di Corrado Zunino

La gaffe del ministero dell´Istruzione è arrivata anche con il governo tecnico. Ed è stata esilarante. In un bando dell´Università di Firenze, Biotecnologie agrarie, il titolo della ricerca – “Dalla pecora al pecorino: tracciabilità della filiera del latte in Toscana” – ha necessitato di una traduzione in inglese. Nel passaggio di lingua l´incidente è diventato uno show da Bagaglino. “From sheep” (dalla pecora, ecco) “to doggy style”. Solo che “doggy style”, letteralmente “lo stile alla cagnaccia”, non è il formaggio pecorino, piuttosto la posizione sessuale “alla pecorina”. Il traduttore automatico aveva tradito le intenzioni e rivelato le ignoranze diffuse in università. Alcuni siti internet, a partire da Repubblica.it, hanno lanciato in rete mercoledì sera la gaffe a luci rosse, che seguiva a distanza di cinque mesi e un governo il famoso comunicato stampa sui “neutrini nel tunnel” firmato da Mariastella Gelmini. Allora quel testo nonsense scatenò una crisi di nervi nel palazzo di viale Trastevere e portò alle dimissioni del portavoce dell´ex ministro, reo di mancato controllo. Questa volta, avvistato che gli uffici erano di …

Rai, l'ultimatum del Pd: «Ora il Tesoro intervenga», di Paolo Conti

Sull’onda della catastrofe Celentano-Festival si riapre il dibattito sul futuro della Rai. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si rivolge direttamente a Mario Monti come ministro dell’Economia: «La Rai è un’azienda pubblica in decadenza tecnologica, industriale e di prodotto. Ha un padrone, il Tesoro. Da lì deve venire un’iniziativa per la governance in grado di affrontare il tema industriale perché l’azienda ha un mare di problemi. Se non si farà questo e si parla ancora di nomine, fossero pure cinque o sette premi Nobel, né se ci propongono Einstein, con questo assetto noi non partecipiamo». Nessuna possibilità di equivoco. O il governo cambia i criteri di governance o il partito di Bersani non partecipa: e c’è già chi immagina un’astensione dei commissari di Vigilanza Rai del Pd. Un nodo politico complesso perché, contemporaneamente a Bersani, parla Maurizio Gasparri, Pdl, titolare dell’attuale legge sulle Comunicazioni: «C’è una legge e la si applica, per cambiarla c’è il Parlamento ma non vedo i tempi. Né prevedo vertici a palazzo Chigi sulla governance Rai». Il riferimento è alle …

Rai, l’ultimatum del Pd: «Ora il Tesoro intervenga», di Paolo Conti

Sull’onda della catastrofe Celentano-Festival si riapre il dibattito sul futuro della Rai. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si rivolge direttamente a Mario Monti come ministro dell’Economia: «La Rai è un’azienda pubblica in decadenza tecnologica, industriale e di prodotto. Ha un padrone, il Tesoro. Da lì deve venire un’iniziativa per la governance in grado di affrontare il tema industriale perché l’azienda ha un mare di problemi. Se non si farà questo e si parla ancora di nomine, fossero pure cinque o sette premi Nobel, né se ci propongono Einstein, con questo assetto noi non partecipiamo». Nessuna possibilità di equivoco. O il governo cambia i criteri di governance o il partito di Bersani non partecipa: e c’è già chi immagina un’astensione dei commissari di Vigilanza Rai del Pd. Un nodo politico complesso perché, contemporaneamente a Bersani, parla Maurizio Gasparri, Pdl, titolare dell’attuale legge sulle Comunicazioni: «C’è una legge e la si applica, per cambiarla c’è il Parlamento ma non vedo i tempi. Né prevedo vertici a palazzo Chigi sulla governance Rai». Il riferimento è alle …

"Ici Chiesa, crescerà da 100 a 700 milioni I dubbi dei sindaci" di Bianca Di Giovanni

Sull’Ici sui beni della Chiesa e delle associazioni non profit l’intesa è quasi chiusa. La decisione italiana annunciata l’altroieri dal premier Mario Monti in una lettera al Commissario Ue Joaquin Almunia risponderebbe alle richieste europee, oltre che a quelle Vaticane. Il dato non è secondario: se l’Italia non avesse trovato una soluzione in tempi brevi, la procedura d’infrazione era data per certa. Se fosse scattata, su quegli immobili si sarebbe dovuto pagare anche retroattivamente. I Comuni avrebbero potuto richiedere l’Ici degli ultimi 5 anni. Meglio correre ai ripari. Così si è fatta strada la revisione dell’ultima norma (varata dal governo Prodi) che lasciava un’ampia zona grigia, esentando gli immobili «non esclusivamente commerciali». In sostanza il capovolgimento della norma originaria, che esentava gli immobili destinati ad attività non commerciali. È bastato l’avverbio «esclusivamente» per aprire una voragine. Il governo è pronto a presentare una correzione, probabilmente in un emendamento a un decreto fiscale che sarà varato il prossimo 24 febbraio. Il testo sembra tornare alla formulazione originaria, (esclusione dall’imposta degli immobili destinati ad attività non commerciali). …

“Ici Chiesa, crescerà da 100 a 700 milioni I dubbi dei sindaci” di Bianca Di Giovanni

Sull’Ici sui beni della Chiesa e delle associazioni non profit l’intesa è quasi chiusa. La decisione italiana annunciata l’altroieri dal premier Mario Monti in una lettera al Commissario Ue Joaquin Almunia risponderebbe alle richieste europee, oltre che a quelle Vaticane. Il dato non è secondario: se l’Italia non avesse trovato una soluzione in tempi brevi, la procedura d’infrazione era data per certa. Se fosse scattata, su quegli immobili si sarebbe dovuto pagare anche retroattivamente. I Comuni avrebbero potuto richiedere l’Ici degli ultimi 5 anni. Meglio correre ai ripari. Così si è fatta strada la revisione dell’ultima norma (varata dal governo Prodi) che lasciava un’ampia zona grigia, esentando gli immobili «non esclusivamente commerciali». In sostanza il capovolgimento della norma originaria, che esentava gli immobili destinati ad attività non commerciali. È bastato l’avverbio «esclusivamente» per aprire una voragine. Il governo è pronto a presentare una correzione, probabilmente in un emendamento a un decreto fiscale che sarà varato il prossimo 24 febbraio. Il testo sembra tornare alla formulazione originaria, (esclusione dall’imposta degli immobili destinati ad attività non commerciali). …