Il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, comincia ad abbozzare una risposta all’Unione europea, che nel novembre scorso, per saggiare l’affidabilità delle misure per contrastare la crisi del debito sovrano, aveva posto all’Italia 39 domande, due riguardavano l’istruzione. Con la n. 13 si volevano conoscere «quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti», mentre con la numero 14 si chiedevano chiarimenti sul piano di valorizzazione del «ruolo degli insegnanti in ogni singola scuola e sul tipo di incentivi che il governo intende mettere in campo».
E così il ministro, impegnandosi per il momento a rispondere alla prima domanda, fa partire un’iniziativa sperimentale denominata “VALeS”- Valutazione e Sviluppo Scuola. Niente incentivi agli insegnanti e alle scuole migliori, però. Più risorse, invece, alle scuole meno preparate e più in difficoltà. Entro il 12 marzo prossimo le scuole interessate a partecipare all’iniziativa devono presentare richiesta, previa delibera positiva dei rispettivi collegi dei docenti, compilando il modulo di adesione on line disponibile sul sito del ministero della pubblica istruzione, e vi possono partecipare anche i dirigenti scolastici (circolare n. 16 del 3 febbraio 2012, prot. n. 176). Non più di 300 scuole potranno aderire, non essendo ingenti, par di capire, le risorse a disposizione: da dieci e ventimila euro per scuola. Per la scelta il ministero terrà conto dell’ordine cronologico di presentazione delle richieste, garantendo un’equilibrata distribuzione sul territorio nazionale e un’equa ripartizione delle scuole del primo e del secondo ciclo. Il ministro ha deciso di archiviare il progetto sperimentale di valutazione «Valorizza», basato sulla valutazione reputazionale dei singoli prof, che aveva consentito a 276 docenti in tutt’Italia di ricevere una mensilità aggiuntiva a titolo di premio per la buona qualità del lavoro svolto a scuola. Troppe le criticità rilevate. Mentre prosegue l’altro progetto di durata triennale «VSQ» (valutazione per lo sviluppo e la qualità delle scuole) della Fondazione Agnelli. A questo si aggiunge il nuovo progetto, anch’esso triennale, che prevede tre fasi. Nel corso della prima, quest’anno scolastico, si rileveranno gli apprendimenti attraverso la somministrazione di prove standard con calcolo del valore aggiunto contestualizzato da parte dell’Istituto nazionale per la valutazione, Invalsi, e si raccoglieranno i dati strutturali che ogni singola scuola contribuisce a fornire secondo modalità simili all’iniziativa «scuola in chiaro». Questa fase, nel corso della quale visiteranno le scuole, secondo uno specifico protocollo, nuclei di osservatori esterni coordinati da ispettori, terminerà con la consegna di un rapporto di valutazione e l’invito a progettare un percorso miglioramento. La scuola avrà tempo il prossimo anno scolastico, seconda fase, per attuare le iniziative di miglioramento, per le quali potrà chiedere la collaborazione dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, Asas, delle Università e altre risorse del territorio. Stessa procedura per i dirigenti scolastici. Nella terza fase le scuole e i dirigenti scolastici saranno nuovamente valutati dai nuclei esterni, che ne apprezzeranno i risultati raggiunti. Le relative informazioni saranno pubblicate sul servizio «scuola in chiaro», ai fini della trasparenza e della «accountability». I fondi serviranno per finanziare lo svolgimento delle attività della seconda fase e le relative spese di funzionamento, comprese quelle per retribuire «il maggior impegno profuso dalla comunità professionale nel partecipare al processo di valutazione». Infine, l’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico, Ocse, collaborerà con il ministero in tutte le fasi del progetto, per assicurare l’allineamento dell’esperienza italiana con il panorama internazionale.
da ItaliaOggi 14.02.12