Giorno: 14 Febbraio 2012

Scuola, Pd: bene intervento su graduatorie per docenti precari invalidi o malati oncologici

“D’ora in poi i docenti precari invalidi o malati oncologici potranno richiedere annualmente il riconoscimento della riserva nelle graduatorie così come previsto dalla legge in altri ambiti lavoratvi”. Lo dichiarano in una nota le deputate democratiche, Siragusa, Schirru e Ghizzoni- che in questi anni si sono battute per questo riconoscimento con proposte di legge, interrogazioni ed emendamenti e che hanno finalmente convinto l’attuale governo- commentando l’approvazione di un emendamento al Milleproroghe al Senato. “Un risultato importante – continuano le parlamentari- che pone rimedio all’assurda situazione per cui i docenti che ottengono il riconoscimento dell’invalidità o di malattia oncologica dopo l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento non possono godere dei diritti che pure la legge attribuisce loro, se non aspettando tre anni”

Milleproroghe, Pd “Occasione persa sui lavoratori della scuola”

Bastico e Ghizzoni “Bocciato emendamento a riforma Fornero. Lega determinante”. “Mentre nelle piazze il Carroccio sbraita contro il Governo e dice di voler difendere i pensionati, nei Palazzi non perde occasione per affossare interventi concreti per il superamento di alcune criticità della riforma Fornero”: è il commento della senatrice Mariangela Bastico e della deputata Manuela Ghizzoni. “Purtroppo per colpa della Lega si è persa un’occasione importante per dare risposte concrete, nel senso dell’equità, ai lavoratori della scuola”. Lo dichiarano la senatrice Mariangela Bastico e l’onorevole Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, commentando il voto contrario delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato ad un emendamento del Pd al decreto Milleproroghe per inserire, per il solo comparto scuola, ‘uno slittamento al 31 agosto 2012 del termine per la maturazione dei requisiti per il pensionamento con le norme previgenti alla riforma Fornero’. “Si tratta di una soluzione resa necessaria dalla specificità della scuola – sottolineano le parlamentari Pd – e dei ritmi che la governano che sono cadenzati sull’anno scolastico e non …

"La lezione delle primarie", di Claudio Sardo

Le primarie di Genova hanno segnato una sconfitta per il Pd e le sue candidate. Sconfitta pesante perché Genova è una città simbolo della sinistra, perché si allunga nelle metropoli la lista dei sindaci (e dei candidati) critici o irregolari o competitivi con il partito, perché le primarie, creazione del Pd, diventano notizia solo quando è il Pd a soccombere. Ma sarebbe un errore se i democratici reagissero alla sconfitta in modo difensivo. Non si può dare tutta la colpa alla divisione interna, né alle regole difettose delle primarie, né al preoccupante calo degli elettori di domenica scorsa. Si tratta di ragioni valide, tuttavia nascondono l’area principale di tensione, di incomprensione tra il Pd e parte del suo elettorato. In quest’area c’è un senso di sfiducia verso i partiti, verso la stessa capacità della politica di incidere in positivo sulla vita delle persone, verso il rinnovamento della rappresentanza. È un senso comune che ha molto a che fare con la lunga egemonia liberista e individualista, ma anche con gli errori delle classi dirigenti e con …

“La lezione delle primarie”, di Claudio Sardo

Le primarie di Genova hanno segnato una sconfitta per il Pd e le sue candidate. Sconfitta pesante perché Genova è una città simbolo della sinistra, perché si allunga nelle metropoli la lista dei sindaci (e dei candidati) critici o irregolari o competitivi con il partito, perché le primarie, creazione del Pd, diventano notizia solo quando è il Pd a soccombere. Ma sarebbe un errore se i democratici reagissero alla sconfitta in modo difensivo. Non si può dare tutta la colpa alla divisione interna, né alle regole difettose delle primarie, né al preoccupante calo degli elettori di domenica scorsa. Si tratta di ragioni valide, tuttavia nascondono l’area principale di tensione, di incomprensione tra il Pd e parte del suo elettorato. In quest’area c’è un senso di sfiducia verso i partiti, verso la stessa capacità della politica di incidere in positivo sulla vita delle persone, verso il rinnovamento della rappresentanza. È un senso comune che ha molto a che fare con la lunga egemonia liberista e individualista, ma anche con gli errori delle classi dirigenti e con …

"L'errore di non ascoltare gli elettori", di Marcello Sorgi

Dopo quelle di Milano e Cagliari nel 2011, la terza sconfitta del Pd alle primarie di Genova ha aperto una discussione nel partito che va oltre l’amarezza del momento. Siccome anche stavolta a vincere è stato il candidato di Vendola, Marco Doria, si confrontano due interpretazioni. Una, per così dire più tecnica, è del segretario Pierluigi Bersani, dispiaciuto, ovviamente, ma convinto che finché il Pd consentirà alle sue diverse anime di presentare più candidati – com’è accaduto a Genova, dove la sindaca uscente Marta Vincenzi si contrapponeva alla parlamentare Roberta Pinotti -, dovrà mettere in conto, disperdendo i voti, di andare incontro a rovesci: cioè, in altre parole, di essersela cercata, la sconfitta. L’altra, più politica, è dell’ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, secondo cui il Pd ha perso nuovamente perché non riesce a incarnare la richiesta di cambiamento proveniente dal suo elettorato. A dire la verità nessuna delle due spiegazioni è convincente, proprio perché Genova non è un caso isolato e il ragionamento dovrebbe necessariamente ripartire dai precedenti. Le …

“L’errore di non ascoltare gli elettori”, di Marcello Sorgi

Dopo quelle di Milano e Cagliari nel 2011, la terza sconfitta del Pd alle primarie di Genova ha aperto una discussione nel partito che va oltre l’amarezza del momento. Siccome anche stavolta a vincere è stato il candidato di Vendola, Marco Doria, si confrontano due interpretazioni. Una, per così dire più tecnica, è del segretario Pierluigi Bersani, dispiaciuto, ovviamente, ma convinto che finché il Pd consentirà alle sue diverse anime di presentare più candidati – com’è accaduto a Genova, dove la sindaca uscente Marta Vincenzi si contrapponeva alla parlamentare Roberta Pinotti -, dovrà mettere in conto, disperdendo i voti, di andare incontro a rovesci: cioè, in altre parole, di essersela cercata, la sconfitta. L’altra, più politica, è dell’ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, secondo cui il Pd ha perso nuovamente perché non riesce a incarnare la richiesta di cambiamento proveniente dal suo elettorato. A dire la verità nessuna delle due spiegazioni è convincente, proprio perché Genova non è un caso isolato e il ragionamento dovrebbe necessariamente ripartire dai precedenti. Le …