Giorno: 12 Febbraio 2012

“Scuole all’addiaccio”, di Mila Spicola

“A scuola come a casa”, aveva scritto sul nostro giornale qualche tempo fa Luigi Berlinguer. A me tocca scrivere “a scuola come fuori”. All’addiaccio. Accade a Palermo. Vedi caso fatalità. Otto o dieci gradi nelle aule e nei corridoi, attraversati da spifferi e umidità. Praticamente la stessa temperatura che c’è all’esterno, in alcuni casi anche meno. Allora, per combattere il freddo si tirano fuori rimedi da piccola fiammiferaia: scaldini, bottigliette con acqua calda e stufette elettriche, in teoria vietate dalle norme sulla sicurezza, ma ammesse per amore della sopravvivenza. Un fenomeno, quello delle scuole-freezer, che attraversa tutta la città, dai quartieri periferici al centro della città: per una volta la scuola uguale per tutti, gelidamente uguale per tutti. Più di una ventina di istituti a Palermo non hanno impianto di riscaldamento o lo posseggono vecchio e pieno di perdite, oppure l’impianto è nuovo ma non ancora collaudato o incompleto. Altri non hanno avuto il rifornimento del gasolio. Il Comune “sta mettendo in atto” alcuni interventi per alleviare i disagi per intere scolaresche e centinaia di …

"Scuole all'addiaccio", di Mila Spicola

“A scuola come a casa”, aveva scritto sul nostro giornale qualche tempo fa Luigi Berlinguer. A me tocca scrivere “a scuola come fuori”. All’addiaccio. Accade a Palermo. Vedi caso fatalità. Otto o dieci gradi nelle aule e nei corridoi, attraversati da spifferi e umidità. Praticamente la stessa temperatura che c’è all’esterno, in alcuni casi anche meno. Allora, per combattere il freddo si tirano fuori rimedi da piccola fiammiferaia: scaldini, bottigliette con acqua calda e stufette elettriche, in teoria vietate dalle norme sulla sicurezza, ma ammesse per amore della sopravvivenza. Un fenomeno, quello delle scuole-freezer, che attraversa tutta la città, dai quartieri periferici al centro della città: per una volta la scuola uguale per tutti, gelidamente uguale per tutti. Più di una ventina di istituti a Palermo non hanno impianto di riscaldamento o lo posseggono vecchio e pieno di perdite, oppure l’impianto è nuovo ma non ancora collaudato o incompleto. Altri non hanno avuto il rifornimento del gasolio. Il Comune “sta mettendo in atto” alcuni interventi per alleviare i disagi per intere scolaresche e centinaia di …

“Il paradosso di Atene e le due sedie dell’Europa”, di Eugenio Scalfari

Ci sono due temi di stringente attualità ai quali voglio oggi dedicare queste mie riflessioni: il probabile fallimento greco e le sue ripercussioni sull´Europa; i partiti e la democrazia italiana dopo Monti (e dopo Napolitano). Al centro di questa tenaglia c´è il paese Italia con i suoi vizi (molti) le sue virtù (poche) le sue contraddizioni (infinite). Comincio dal primo: il fallimento greco e la sua uscita dall´euro è ritenuto pressoché inevitabile entro il prossimo marzo o al più tardi nel prossimo autunno. La società di quel paese ha dichiarato guerra al governo che ha tentato di attuare il piano di austerità impostogli dall´”Europa tedesca”. Inutilmente. L´aumento del debito in rapporto al Pil è alle stelle (180 per cento) e altrettanto alle stelle i rendimenti del debito sovrano che il sistema bancario internazionale giudica ormai carta straccia tanto da accettarne (malvolentieri) una liquidazione solo con uno sconto del 70 per cento. La situazione si è dunque avvitata e non si avvistano alternative valide, se ne può soltanto prolungare l´agonia. La cancelliera Merkel ha detto due …

"Il paradosso di Atene e le due sedie dell'Europa", di Eugenio Scalfari

Ci sono due temi di stringente attualità ai quali voglio oggi dedicare queste mie riflessioni: il probabile fallimento greco e le sue ripercussioni sull´Europa; i partiti e la democrazia italiana dopo Monti (e dopo Napolitano). Al centro di questa tenaglia c´è il paese Italia con i suoi vizi (molti) le sue virtù (poche) le sue contraddizioni (infinite). Comincio dal primo: il fallimento greco e la sua uscita dall´euro è ritenuto pressoché inevitabile entro il prossimo marzo o al più tardi nel prossimo autunno. La società di quel paese ha dichiarato guerra al governo che ha tentato di attuare il piano di austerità impostogli dall´”Europa tedesca”. Inutilmente. L´aumento del debito in rapporto al Pil è alle stelle (180 per cento) e altrettanto alle stelle i rendimenti del debito sovrano che il sistema bancario internazionale giudica ormai carta straccia tanto da accettarne (malvolentieri) una liquidazione solo con uno sconto del 70 per cento. La situazione si è dunque avvitata e non si avvistano alternative valide, se ne può soltanto prolungare l´agonia. La cancelliera Merkel ha detto due …