"Un'intesa è possibile. L'articolo 18 non la pregiudichi", di Stefano Fassina ed Emilio Gabaglio*
Da quando si è aperto il confronto sulle riforme del mercato del lavoro la questione dell`art. 18, anche a seguito di alcune improvvide dichiarazioni governative, ha assunto, inopinatamente, una centralità che non merita fino a far dipendere dal suo destino, il giudizio sull`efficacia o meno di queste riforme. Nulla di più erroneo se si considera che, contrariamente alla vulgata imperante, anche la sua eventuale abolizione non contribuirebbe affatto a ridurre la precarietà, dato che questa è largamente diffusa nelle imprese in cui l`art. 18 non si applica, o a indurre le aziende ad accrescere l`occupazione visto che anche recenti indagini nel mondo imprenditoriale segnalano come assumere o meno dipenda da ben altre ragioni, essenzialmente legate all`andamento del mercato. Quanto poi alla relativa minore capacità dell`Italia di attrarre investimenti esteri è difficile pensare che essa dipenda da un eccesso di protezione del lavoro e non piuttosto da un`inadeguata modernizzazione del sistema-Paese nel suo complesso. Non è un caso che anche il segretario generale dell`Ocse, Angel Gurria, in occasione del suo recente soggiorno romano si sia sentito …