Giorno: 8 Febbraio 2012

"L'Italia unita divisa dalla scuola", di Gian Antonio Stella

«A i figli regalategli un lager», fu il titolo del Foglio a un articolo scritto da Amy Chua su The Wall Street Journal per spiegare perché lei e le altre mamme cinesi sono certe che «si deve essere durissimi con i pargoli: “Per imparare bisogna soffrire”». Spiegava la signora che «quando i genitori occidentali pensano di essere rigorosi, di solito non si avvicinano nemmeno alle mamme cinesi. Ad esempio, i miei amici occidentali che si considerano severi fanno esercitare i figli sui loro strumenti musicali 30 minuti al giorno. Un’ora al massimo. Per una madre cinese, la prima ora è la parte facile. Sono la seconda e la terza ora quelle difficili». C’è chi dirà che è una follia: tirato su a bacchettate quel figlio sarà poi sereno, equilibrato, creativo? La discussione è aperta. Ma un punto appare sicuro: i genitori orientali sembrano più decisi di noi a incidere sull’educazione dei figli nel quotidiano affiancamento alla scuola. Lo confermano un paio di dati presi da L’Italia che va a scuola (Laterza), un libro in cui …

“L’Italia unita divisa dalla scuola”, di Gian Antonio Stella

«A i figli regalategli un lager», fu il titolo del Foglio a un articolo scritto da Amy Chua su The Wall Street Journal per spiegare perché lei e le altre mamme cinesi sono certe che «si deve essere durissimi con i pargoli: “Per imparare bisogna soffrire”». Spiegava la signora che «quando i genitori occidentali pensano di essere rigorosi, di solito non si avvicinano nemmeno alle mamme cinesi. Ad esempio, i miei amici occidentali che si considerano severi fanno esercitare i figli sui loro strumenti musicali 30 minuti al giorno. Un’ora al massimo. Per una madre cinese, la prima ora è la parte facile. Sono la seconda e la terza ora quelle difficili». C’è chi dirà che è una follia: tirato su a bacchettate quel figlio sarà poi sereno, equilibrato, creativo? La discussione è aperta. Ma un punto appare sicuro: i genitori orientali sembrano più decisi di noi a incidere sull’educazione dei figli nel quotidiano affiancamento alla scuola. Lo confermano un paio di dati presi da L’Italia che va a scuola (Laterza), un libro in cui …

Gas, Ghizzoni e Miglioli “E’ inutile resuscitare un progetto bocciato”

“E’ improprio da parte del sen. Giovanardi cercare di fare leva sulle difficoltà energetiche”. Il parlamentare del Pdl Giovanardi gioca la carta delle temporanee difficoltà energetiche del paese per tentare di rilanciare il progetto del gas interrato a Rivara, ma le comunità locali e la Regione hanno già detto di no. Ecco la dichiarazione in proposito dei parlamentari del Pd Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli: «E’ inutile tentare di riaprire un caso che le istituzioni locali hanno dichiarato chiuso. La Regione Emilia Romagna ha già, a più riprese, ribadito il proprio no al deposito di gas interrato di Rivara. Sono ragioni basate su valutazioni tecniche accurate: non ci sono altre considerazioni da fare su un progetto che le comunità locali hanno dimostrato di avversare con forza per ragioni di sicurezza e di tutela della salute dei cittadini e che l’ente locale deputato ha bocciato. E’ improprio, come fa oggi il senatore Giovanardi, cercare di fare leva sulle difficoltà energetiche del paese, tra l’altro transitorie e in via di superamento, per cercare di portare nuova linfa …

"I furbetti di Arcore", di Rinaldo Gianola

Dopo aver combattuto con ogni mezzo le intercettazioni telefoniche, Silvio Berlusconi affronteràn un nuovo processo proprio per essersi procurato indebitamente la registrazione telefonica tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, all’epoca della scalata Bnl, ed averla usata per danneggiare l’ex leader dei Ds e Unipol. Il caso, che arriverà a processo il 15 marzo, è ben noto ai lettori dell’Unità, perchè fu il nostro giornale a svelare la vicenda, ma qualche dettaglio va ricordato. L’ex premier è imputato di rivelazione del segreto istruttorio nell’ambito dell’operazione Unipol-Bnl avviata nel 2005. Nel gennaio del 2006 Il Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, pubblicò il testo della telefonata fatta da Piero Fassino a Giovanni Consorte, nella quale l’attuale sindaco di Torino pronunciava la famosa domanda: «Allora abbiamo una banca?». Berlusconi sarebbe venuto a conoscenza del contenuto della telefonata attraverso Roberto Raffaelli, titolare della Rcs che aveva l’appalto delle intercettazioni per conto della procura, e l’imprenditore Fabrizio Favata ospiti ad Arcore alla vigilia di Natale del 2005, presenti il Cavaliere e il fratello Paolo, per portare il gradito “dono”. Qualche …

“I furbetti di Arcore”, di Rinaldo Gianola

Dopo aver combattuto con ogni mezzo le intercettazioni telefoniche, Silvio Berlusconi affronteràn un nuovo processo proprio per essersi procurato indebitamente la registrazione telefonica tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, all’epoca della scalata Bnl, ed averla usata per danneggiare l’ex leader dei Ds e Unipol. Il caso, che arriverà a processo il 15 marzo, è ben noto ai lettori dell’Unità, perchè fu il nostro giornale a svelare la vicenda, ma qualche dettaglio va ricordato. L’ex premier è imputato di rivelazione del segreto istruttorio nell’ambito dell’operazione Unipol-Bnl avviata nel 2005. Nel gennaio del 2006 Il Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, pubblicò il testo della telefonata fatta da Piero Fassino a Giovanni Consorte, nella quale l’attuale sindaco di Torino pronunciava la famosa domanda: «Allora abbiamo una banca?». Berlusconi sarebbe venuto a conoscenza del contenuto della telefonata attraverso Roberto Raffaelli, titolare della Rcs che aveva l’appalto delle intercettazioni per conto della procura, e l’imprenditore Fabrizio Favata ospiti ad Arcore alla vigilia di Natale del 2005, presenti il Cavaliere e il fratello Paolo, per portare il gradito “dono”. Qualche …

"Gli stupri come la mafia: sì al carcere preventivo", di Mila Spicola

La recente sentenza della Corte Costituzionale che abolisce il carcere preventivo nel caso degli stupri di gruppo ha provocato indignazioni, polemiche e mille riflessioni. Leggendo con raziocinio tutte le posizioni messe in campo, i mille articoli, i blog, mi sono venute in mente altre riflessioni, mano a mano che raccoglievo maggiori dati. Tra le considerazioni a favore della sentenza di quella Corte sta la costituzionalità della presunzione d’innocenza. Diritto sacrosanto, si legge e si ripete e si condivide. Poi però, leggendo ancora, scopriamo che c’è un caso in cui è permesso il carcere preventivo e senza nemmeno tante indignazioni: nel caso dei reati per mafia. Tutto il Paese sano e onesto si stringe giustamente a raccolta e, in quel caso, la regola sacrosanta al diritto di essere giudicato colpevole dopo la sentenza vacilla in nome di ferite e di morti che non possono essere dimenticate. E allora continuo a leggere e a cercare e scopro che le donne ammazzate in un anno, il 2008, sono state in numero maggiore, (109 femminicidi in Italia), ai morti …

“Gli stupri come la mafia: sì al carcere preventivo”, di Mila Spicola

La recente sentenza della Corte Costituzionale che abolisce il carcere preventivo nel caso degli stupri di gruppo ha provocato indignazioni, polemiche e mille riflessioni. Leggendo con raziocinio tutte le posizioni messe in campo, i mille articoli, i blog, mi sono venute in mente altre riflessioni, mano a mano che raccoglievo maggiori dati. Tra le considerazioni a favore della sentenza di quella Corte sta la costituzionalità della presunzione d’innocenza. Diritto sacrosanto, si legge e si ripete e si condivide. Poi però, leggendo ancora, scopriamo che c’è un caso in cui è permesso il carcere preventivo e senza nemmeno tante indignazioni: nel caso dei reati per mafia. Tutto il Paese sano e onesto si stringe giustamente a raccolta e, in quel caso, la regola sacrosanta al diritto di essere giudicato colpevole dopo la sentenza vacilla in nome di ferite e di morti che non possono essere dimenticate. E allora continuo a leggere e a cercare e scopro che le donne ammazzate in un anno, il 2008, sono state in numero maggiore, (109 femminicidi in Italia), ai morti …