“Le piccole biblioteche come luoghi del welfare”, di Francesco Erbani
In tutta Italia stanno nascendo sale di lettura organizzate “dal basso” grazie al modello della studiosa Agnoli. Sono posti pubblici dove si forniscono servizi multipli: si trovano i volumi e si tengono corsi. Sono nuovi spazi che vanno avanti grazie ai cittadini diventando “rifugi” per anziani e bimbi. «Mi piace, perché leggendo posso addormentarmi senza che nessuna guardia mi svegli», ha scritto su un post-it un lettore della bolognese Sala Borsa. Sala Borsa è la biblioteca multimediale di piazza Nettuno, pieno centro della città. Un tempo, alla fine dell´Ottocento, qui si scambiavano merci, bestiame e titoli. Ora alle cinquemila persone che tutti i giorni vi transitano hanno chiesto di completare la frase «Sala Borsa mi piace perché… ». E quella era una delle risposte. Un´altra recitava: «Perché “io barbone” quando piove o fa freddo ho un riparo ma soprattutto perché “posso” acculturarmi leggendo un buon libro il che non è poco, grazie». Antonella Agnoli ha raccolto i post-it nel suo iPad e li porta sempre con sé. Da alcuni anni si fa promotrice in Italia …