“Il falso castello di Marco Travaglio”, di Cristoforo Boni
Marco Travaglio, dispensatore quotidiano di contumelie e ancor più di improbabili congetture spacciate come verità assolute, ieri su “il Fatto” se l’è presa con il nostro giornale. Dopo aver detto nientemeno che destra e sinistra non esistono più (sarebbero «etichette giurassiche») – peccato che l’abbia fatto proprio nel giorno in cui Mario Monti è tornato alla carica dell’articolo 18 per ostacolare il patto sociale tra imprese e sindacati – Travaglio punta l’indice contro” l’Unità. “Per restare nel suo gergo potremmo dire che due sono i capi d’accusa: una «delirante campagna in difesa di Ottaviano Del Turco» e una complicità con il Pd sulla riforma della responsabilità civile dei magistrati. La seconda accusa è ridicola, anzi è soltanto strumentale alla campagna che “il Fatto “conduce contro il Pd. Siccome, nella visione di Travaglio il fronte della politica passa dalle procure, dai tribunali e procede a colpi di scomunica (mentre invece tutto ciò che riguarda il conflitto sociale e i poteri reali dell’economia è quasi irrilevante), quale occasione migliore delle battaglie parlamentari sulla giustizia per distribuire patenti …