Giorno: 1 Febbraio 2012

"La laurea conta ma non è tutto", di Luigi Berlinguer

Caro direttore, nel dibattito, anche quello meritoriamente promosso da Europa, occorre tenere distinte la funzione formativa da quella professionale. L’università ha il compito della formazione dei cittadini per lo svolgimento delle alte professioni e la società, lo stato, il potere pubblico, le imprese devono presiedere alle forme di utilizzazione degli alti quadri e dei professionisti. Ciò che deve essere impedito (anzi, scongiurato) è l’automatismo tra il possesso di un titolo di studio e l’impegno nella funzione o nella professione. Per l’esercizio del lavoro, l’utilizzatore deve sempre – sempre – procedere ad una sua verifica “indipendente”. Mentre la Costituzione prevede il concorso per l’impiego pubblico, nelle altre funzioni “private” tale compito spetta ai soggetti economici. È questione che richiede drastiche misure di riforma. Prima tra tutte la cancellazione degli automatismi perché è evidente come la prassi italiana abbia, ad oggi, concesso in questo senso davvero troppo. Riassumere tutto ciò nella formula dell’abolizione del valore legale del titolo di studio è però, a mio parere, fuorviante. Sugli aspetti giuridici della questione rimando a quanto scritto, in modo …

"Comportamento incompatibile", di Pietro Spataro

È una brutta storia. Nella quale si incrociano questioni che riguardano l’etica pubblica, la correttezza politica, il rapporto di fiducia con gli elettori e con il partito che si rappresenta. La vicenda giudiziaria che coinvolge Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita e oggi senatore del Pd, è appena agli inizi e presenta ancora alcuni aspetti poco chiari. Passaggi che sono sotto la lente della Procura di Roma e sui quali è bene riservarsi il giudizio finale. Toccherà ai pm verificare se quei 13 milioni di euro, in gran parte frutto dei rimborsi elettorali del vecchio partito di Rutelli, sono finiti tutti nelle tasche del senatore indagato. Per ora, l’unica cosa certa è che Lusi, davanti ai magistrati, ha ammesso le colpe e si è assunto ogni responsabilità. Anzi, in un’intervista, ha detto testualmente: «Mi assumo la responsabilità di tutto e di tutti». Dove l’ambiguità di quel «tutti» sembra lasciare aperto ogni possibile sviluppo. L’accusa è molto pesante: appropriazione indebita. Pesante non tanto da un punto di vista penale (il codice prevede una multa e il …

“Comportamento incompatibile”, di Pietro Spataro

È una brutta storia. Nella quale si incrociano questioni che riguardano l’etica pubblica, la correttezza politica, il rapporto di fiducia con gli elettori e con il partito che si rappresenta. La vicenda giudiziaria che coinvolge Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita e oggi senatore del Pd, è appena agli inizi e presenta ancora alcuni aspetti poco chiari. Passaggi che sono sotto la lente della Procura di Roma e sui quali è bene riservarsi il giudizio finale. Toccherà ai pm verificare se quei 13 milioni di euro, in gran parte frutto dei rimborsi elettorali del vecchio partito di Rutelli, sono finiti tutti nelle tasche del senatore indagato. Per ora, l’unica cosa certa è che Lusi, davanti ai magistrati, ha ammesso le colpe e si è assunto ogni responsabilità. Anzi, in un’intervista, ha detto testualmente: «Mi assumo la responsabilità di tutto e di tutti». Dove l’ambiguità di quel «tutti» sembra lasciare aperto ogni possibile sviluppo. L’accusa è molto pesante: appropriazione indebita. Pesante non tanto da un punto di vista penale (il codice prevede una multa e il …

“Maccari-Casarin, la Rai va in pezzi”, di Fabrizia Bagozzi

Guerra a viale Mazzini su Tg1 e Tgr: gli ultimi sussulti di questo cda? Alla fine, dopo un cda Rai lungo e difficile, sono state confermate le previsioni della vigilia sulle controverse nomine del direttore del Tg1 e delle testate regionali della tv pubblica: Alberto Maccari rimane al Tg1 in proroga fino a fine dicembre e al Tgr va Alessandro Casarin, considerato molto vicino alla Lega. Con cinque voti a favore, quelli della resuscitata vecchia maggioranza Pdl-Lega e quattro contro, quelli dei consiglieri di area centrosinistra, van Straten e Rizzo Nervo – che si è dimesso –, dell’Udc De Laurentiis e, per la prima volta nella storia della Rai (almeno per il Tg1) del presidente Garimberti. È andata dunque in scena una spaccatura netta sulle nomine che il direttore generale Lorenza Lei ha insistito a portare sul tavolo del piano nobile di viale Mazzini, a dispetto delle contrarietà e del dissenso esplicito e più volte ribadito oltre che dei consiglieri di area centrosinistra, anche del presidente della Rai Garimberti. La doppietta Maccari al Tg1 e …

"Maccari-Casarin, la Rai va in pezzi", di Fabrizia Bagozzi

Guerra a viale Mazzini su Tg1 e Tgr: gli ultimi sussulti di questo cda? Alla fine, dopo un cda Rai lungo e difficile, sono state confermate le previsioni della vigilia sulle controverse nomine del direttore del Tg1 e delle testate regionali della tv pubblica: Alberto Maccari rimane al Tg1 in proroga fino a fine dicembre e al Tgr va Alessandro Casarin, considerato molto vicino alla Lega. Con cinque voti a favore, quelli della resuscitata vecchia maggioranza Pdl-Lega e quattro contro, quelli dei consiglieri di area centrosinistra, van Straten e Rizzo Nervo – che si è dimesso –, dell’Udc De Laurentiis e, per la prima volta nella storia della Rai (almeno per il Tg1) del presidente Garimberti. È andata dunque in scena una spaccatura netta sulle nomine che il direttore generale Lorenza Lei ha insistito a portare sul tavolo del piano nobile di viale Mazzini, a dispetto delle contrarietà e del dissenso esplicito e più volte ribadito oltre che dei consiglieri di area centrosinistra, anche del presidente della Rai Garimberti. La doppietta Maccari al Tg1 e …

“Solo il 56,9% ha un lavoro. Tornati ai livelli del 2001”, di Massimo Franchi

Alla vigilia del vero avvio sulla riforma del lavoro, arrivano dati sempre più scoraggianti sull’occupazione. Il nostro Paese si conferma fanalino di coda in Europa sul tasso di occupati che ha toccato a dicembre quota il56,9% conun calo 0,1% rispetto a dicembre 2010. Il quadro è desolante per l’occupazione femminile: siamo l’unico Paese europeo dove il tasso di occupazione è più basso di quello di inattività: 46,8% contro 48,2%. In pratica sono più le donne che non hanno un lavoro e neanche lo cercano, di quelle che hanno un’attività. IL TOP DA 7 ANNI L’Istat continua a certificare la vera tragedia italiana. La disoccupazione tocca il picco e non va meglio per i giovani: uno su tre è senza lavoro. Con un aumento dello 0,1% rispetto a novembre e dello 0,8% su un anno fa, la disoccupazione si attesta all’8,9%. Le persone alla ricerca di un impiego sono aumentate in un solo mese di 20 mila unità e su base annua di 221 mila. Si tratta del dato più alto da quando, nel 2004, sono …

"Solo il 56,9% ha un lavoro. Tornati ai livelli del 2001", di Massimo Franchi

Alla vigilia del vero avvio sulla riforma del lavoro, arrivano dati sempre più scoraggianti sull’occupazione. Il nostro Paese si conferma fanalino di coda in Europa sul tasso di occupati che ha toccato a dicembre quota il56,9% conun calo 0,1% rispetto a dicembre 2010. Il quadro è desolante per l’occupazione femminile: siamo l’unico Paese europeo dove il tasso di occupazione è più basso di quello di inattività: 46,8% contro 48,2%. In pratica sono più le donne che non hanno un lavoro e neanche lo cercano, di quelle che hanno un’attività. IL TOP DA 7 ANNI L’Istat continua a certificare la vera tragedia italiana. La disoccupazione tocca il picco e non va meglio per i giovani: uno su tre è senza lavoro. Con un aumento dello 0,1% rispetto a novembre e dello 0,8% su un anno fa, la disoccupazione si attesta all’8,9%. Le persone alla ricerca di un impiego sono aumentate in un solo mese di 20 mila unità e su base annua di 221 mila. Si tratta del dato più alto da quando, nel 2004, sono …