Mese: Gennaio 2012

"Il paradosso dei partiti nella rete delle lobby", di Carlo Galli

VIVIAMO il tempo della politica dei paradossi. Quello di Monti è un governo espresso dalle élites che si sono sganciate dalla miscela di populismo e corporatismo, vera fonte di legittimazione dell´esperienza berlusconiana. Eppure, questo governo è il più qualificato a operare in nome della salus populi, della salvezza di tutto il popolo. Élites e popolo non stanno su opposte barricate, quindi; nonostante le furiose proteste di influenti lobby e di parti non piccole della popolazione davanti alle ipotesi di intervento sui mali sociali che la politica ha lasciato incancrenire (evasione, corruzione, particolarismo corporativo), il governo gode (ancora) di una popolarità maggiore di quella che lo stesso premier si aspetterebbe. Così, l´esecutivo – che fisiologicamente dovrebbe essere di parte, ossia l´espressione di un preciso orientamento politico – è oggi un´istituzione relativamente universale, mentre il parlamento è la rappresentanza di una frammentazione sociale e civile che i partiti non riescono a ridurre. Un ulteriore paradosso è che, a fronte del rispetto che ancora circonda il governo, i partiti siano invece investiti da un´ondata di astio contro la …

"Due milioni di ragazzi rassegnati. Disoccupati, ma non cercano lavoro", di Francesco Semprini

48.5 per cento. Quasi un disoccupato su due, a un anno dalla perdita del lavoro non ne ha ancora trovato un altro Giovani, senza lavoro e con una scarsa attitudine agli studi. È la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto «Noi Italia: 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo». Quello in cui viviamo è un Paese in cui nel 2010 più di 2 milioni di giovani, ovvero 1 su 5 tra 15 e 29 anni, era fuori dal circuito formativo e lavorativo. L’Italia si assicura così un triste primato in ambito Eurozona mentre nella Ue è seconda dietro alla Bulgaria. In gergo statistico si chiamano «Not in Education, Employment or Training», o Neet, senza arte né parte, rassegnati a essere senza lavoro tanto che non lo cercano nemmeno più, la cui incidenza è tornata a crescere a causa della crisi, colpendo di più le donne degli uomini, il Sud rispetto a Centro e Nord. I Neet sono in parte il corollario di un altro fenomeno, l’abbandono degli studi per il quale l’Italia si aggiudica …

"L´amaca", di Michele Serra

La giornalista del tigì che insegue trafelata il comandante De Falco e gli chiede (gridando per farsi sentire): «lei è un eroe?», mentre quello, giustamente, fugge e preferirebbe sprofondare piuttosto che risponderle (perché quale persona al mondo accetterebbe di rispondere a una domanda del genere senza sentirsi ridicolo o stupido?); quella giornalista, dicevo, è a sua volta un´eroina, perché accetta di incarnare fino in fondo, fino allo stremo, il ruolo assurdo che il dovere le assegna. Che è quello di confezionare la realtà come uno spettacolo facile facile, commestibile per tutte le bocche, uno spettacolo con i buoni e i cattivi, gli eroi e gli infami, i vincitori e i vinti. Senza le sfumature, le ambiguità, i margini di dubbio, uno spettacolo fatto solo di chiari e di scuri, che lo capiscano anche i bambini, oppure quegli adulti ridotti a bambini che la tivù amerebbe noi fossimo. Una volta vidi Benigni sistemare le luci prima di una sua apparizione televisiva. Tenne ai tecnici una breve lezione: «Mi raccomando levatemi ogni ombra. Il comico deve apparire …

"Italiani più sensibili ai doveri", di Luigi La Spina

È sempre azzardato collegare segnali che sembrano arrivare da più parti nella società italiana per cercare di cogliere nuovi sentimenti e nuovi bisogni. Eppure, notizie e reazioni alle notizie che si sono succedute in queste ultime settimane paiono indicare la necessità, ma anche il desiderio, di ritrovare nella responsabilità individuale, nell’impegno personale al rigore dei comportamenti, nella consapevolezza dei doveri oltre che dei diritti, la strada più sicura, forse l’unica, per un riscatto nazionale. Per uscire da una specie di depressione psicologica collettiva, umiliata per un confronto negativo da parte degli stranieri che riteniamo ingiusto, ma che non sappiamo contrastare. Come se fosse frutto di una inesorabile congiura del destino. Quello che conferma, con l’ostinazione dei fatti e delle opinioni, vecchi pregiudizi e vecchi sospetti verso l’Italia e verso gli italiani. Perché, nonostante le furiose opposizioni delle categorie colpite dalle annunciate liberalizzazioni del governo e dopo i duri tagli imposti ai bilanci familiari, il premier Monti mantiene un così elevato consenso popolare in tutti i sondaggi? Perché i richiami secchi del capitano De Falco ai …

Istat: il 4,6% dei nuclei in condizioni di povertà assoluta

L’Istat ha presentato oggi l’edizione 2012 di Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo Roma – Il 4% delle famiglie italiane e’ in condizione di poverta’ assoluta. È quanto dice l’Istat che ha reso note 100 statistiche ‘per capire il Paese in cui viviamo’. Nel 2010, “le famiglie in condizioni di poverta’ relativa sono l’11% delle famiglie residenti; si tratta di 8,3 milioni di individui poveri, il 13,8% della popolazione residente. La poverta’ assoluta coinvolge il 4,6% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni di individui”. Nel 2009, spiega ancora l’Istituto, “circa il 58% delle famiglie residenti in Italia ha conseguito un reddito netto inferiore all’importo medio annuo (29.766 euro, circa 2.480 euro al mese)”. In Sicilia l’Istat “osserva la piu’ elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito e il reddito medio annuo piu’ basso (oltre il 25% in meno del dato medio italiano). Inoltre, in tale regione, in base al reddito mediano, il 50% delle famiglie si colloca al di sotto di 18.302 euro annui (circa 1.525 euro al …

Milleproroghe: Pd, importanti passi avanti su scuola e università

Ghizzoni: approvati nostri emendamenti su reclutamento docenti scuole e atenei. “Per il momento sono tre gli obiettivi raggiunti dal Pd in sede di discussione del Milleproroghe: l’inserimento dei docenti abilitati nelle graduatorie ad esaurimento, la ripartizione a tutte le università – quindi senza esclusione di quelle che hanno superato il rapporto del 90% tra spese di personale e risorse del fondo di finanziamento universitario – del piano straordinario di reclutamento per professori associati e la possibilità per i comuni di poter procedere all’assunzione supplente del personale dei servizi educativi e dell’infanzia. Manca ancora l’approvazione del nostro emendamento che prevede la possibilità per il personale della scuola di andare in pensione con il previgente regime maturando i requisiti entro il 31 agosto 2012. Se questo avvenisse saremmo davanti ad un vero poker d’assi a dimostrazione della discontinuità con le scelte politiche precedenti. Proseguiremo su questa linea anche per affrontare i futuri provvedimenti, costruendo un’interlocuzione con il governo sui temi, quali scuole e università, ai quali il PD affida la massima priorità per uscire dalla crisi e …

"Avanti con l'asta" di Luca Landò

Il ministro “spegne” il beauty contest? Passera non l’ha detto e non lo dice, ma le parole usate ieri per rispondere alle domande sull’assegnazione delle frequenze digitali lasciano intuire che il concorso di bellezza, curiosa procedura inventata dal suo predecessore Paolo Romani, ha i giorni contati. Potrebbe cadere già domani, quando Passera spiegherà al Consiglio dei ministri «le decisioni che intende assumere». Sarebbe il giusto epilogo di una “gara senza competizione”, ideata per portare in dote a due soli concorrenti, Rai e Mediaset, i canali liberati nel passaggio dall’analogico al digitale. Con un dettaglio non trascurabile: perché “l’assegnazione secondo Romani” sarebbe dovuta avvenire gratuitamente, una dote appunto, un regalo dello Stato ai due principali attori del mercato televisivo, con tanti saluti alla pluralità dell’informazione e al rispetto dei conti. Proprio quest’ultimo, forse, è stato l’argomento che più di tutti ha convinto Monti, tramite Passera, che era giunto il momento di rivedere le decisioni del governo Berlusconi. Perché è difficile, in piena tempesta economica, chiedere di stringere la cinghia da una parte e fare regali dall’altra, …