Mese: Gennaio 2012

Le "lenzuolate" e la memoria corta della stampa

Il dossier de L’Unità dedicato alle “dimenticate” liberalizzazioni di Prodi e Bersani, articoli di Bianca De Giovanni, Pietro Spataro e Marcella Ciarnelli. “Dalle lenzuolate di Prodi e Bersani maggiori risparmi ai consumatori”, di Bianca De Giovanni – L’Unità Non sappiamo se si tratti di innocenti amnesie, o di una studiata «damnatio memoriae». Sta di fatto che da quando il decreto liberalizzazioni è stato varato venerdì scorso, sui mass media si ripete lo stesso ritornello: finalmente l’Italia ha fatto cose mai viste prima. Qualche ministro (sottaciamo il nome) si attribuisce anche altisonanti primati: queste misure aspettavano da 20 anni. Tutto bene, per carità. Meglio agire che restare fermi come Berlusconi. Male però che si racconti una storia «addomesticata». Dalle cosiddette lenzuolate del governo Prodi non è passato molto tempo: difficile che tutti le abbiano dimenticate. E altrettanto poco credibili appaiono questi inni, dopo un triennio di silenzio assordante su tutti i tentativi, spesso riusciti, di ammorbidire quelle norme. Vale la pena abbozzare un confronto sull’impatto delle misure di allora, rispetto a quelle che ora affronteranno l’esame …

"Fornero, riforma in 5 punti che rimangono sulla carta", di Mariantonietta Colimberti

No delle parti sociali che potrebbero decidere di incontrarsi senza governo immagine documento Al momento la notizia è che non c’è notizia e che questo non deve essere considerato un fatto negativo. Sfrondata dai distinguo e dalle differenti modalità di espressione, la valutazione comune dei protagonisti dell’incontro – oltre quattro ore – di ieri a palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è stata che il confronto si è aperto e che tutti si sforzeranno di avere un atteggiamento costruttivo. Niente di più, anzi, qualcosa di meno. Nel senso che il documento in cinque punti che Elsa Fornero ha letto agli ospiti della sala Verde di palazzo Chigi non è stato consegnato alla fine della riunione. Non è, dunque, la proposta ufficiale del governo. O meglio, per ora si tratta di punti di riflessione che la ministro del lavoro approfondirà, pur invitando le parti ad un confronto tematico-informatico. I sindacati, però, non hanno gradito e qualcuno – nella Cisl per esempio – sta pensando alla possibilità di promuovere un …

"I disegni della memoria", a cura di Andrea Tarquini e Miguel Gotor

Sono rimasti nascosti in una bottiglia per oltre sessanta anni. Adesso 32 disegni realizzati da un internato anonimo tornano alla luce, documentando la tragica realtà della fabbrica della morte del campo di concentramento Sono pagine straordinarie, tramandate come un reportage perché il mondo non dimentichi. L´autore misterioso si firmava “MM”: si preoccupò di conservare i suoi bozzetti tra le fondamenta di una baracca Sono le immagini dell´orrore che raccontano la separazione tra gli adulti e i bimbi, la prima selezione all´arrivo dei treni Il documento ora è nel museo del campo di concentramento e sul web, a disposizione di tutti. “Auschwitz. Il fumetto del lager”, di Andrea Tarquini Restarono per oltre sessant´anni nascosti in una bottiglia, come l´ultimo appello d´aiuto d´un naufrago, quei disegni che oggi tornano alla luce e ci documentano l´Olocausto in modo drammatico e straordinario. Trentadue schizzi, Auschwitz tramandato come in un reportage, quasi col genio giornalistico che ebbe al fronte in Spagna, e poi con gli Alleati, Robert Capa, l´ebreo ungherese, esule, inventore del fotogiornalismo, ma tutto tramandato solo con una …

"Dottorati di ricerca Regole da riscrivere", di Benedetta Pacelli

Nuovo stop alla legge Gelmini. Dopo la frenata del Consiglio di stato al piano di attuazione dei concorsi, infatti, i giudici di Palazzo Spada bocciano un altro tassello cruciale della riforma universitaria (la legge n. 240/10). Si tratta dello schema recante criteri generali per la disciplina del dottorato di ricerca inviato ai giudici di Palazzo spada per il consueto parere di legittimità solo pochi giorni prima delle dimissioni del precedente governo Berlusconi.

"Così si stabilizzano 55 mila prof. A ogni scuola contingente triennale anche per fare le supplenze", di Alessandra Ricciardi

La svolta nel dl Semplificazioni. Fondi di funzionamento diretti agli istituti: recuperati 250 milioni Le ultime verifiche sono previste per oggi, quando si riunirà il preconsiglio dei ministri. E il fronte più critico è quello del Tesoro, da cui si attende il via libera sull’invarianza di spesa delle norme. Se ci sarà l’ok della Ragioneria generale, per la scuola è fatta: il ministro della funzione pubblica e della semplificazione, Filippo Patroni Griffi, ha accolto in pieno le richieste su scuola, università, edilizia e convitti, avanzate dal collega Francesco Profumo, in merito al decreto legge sulla semplificazione e lo sviluppo che è atteso a Palazzo Chigi per venerdì prossimo.

“I padroncini della mobilità” di Ilvo Diamanti

È inquietante, ma anche significativa, la condizione di questo Paese, in questo momento. Paralizzato, letteralmente. Città e autostrade, inagibili. Bloccate dalla protesta dei tassisti e dei camionisti. È significativa del paradosso in cui viviamo. Noi, cittadini globali di un mondo globalizzato, dove le distanze spazio temporali sono vanificate, perché avvengono per via “immateriale”. Attraverso la Rete, la comunicazione internautica, satellitare, digitale. Mentre il movimento delle persone – da casa al lavoro, scuola, alla palestra, al cinema (e viceversa) – avviene su strade, autostrade, rotaie: vie assolutamente “materiali”. Che è facile bloccare, interrompere, ostruire. Con conseguenze devastanti in un Paese, l´Italia, divenuto ormai una grande unica conurbazione. Una grande azienda diffusa, sparsa in larghe aree del Centro e del Nord. Ma anche nel Sud. Un Paese difficile da attraversare, perché occupato, per larghi tratti, da catene montuose. E perché le politiche, almeno fino agli anni Settanta, hanno badato agli interessi dell´industria dell´auto e del trasporto privato assai più che a quelli pubblici. Per questo oggi è divenuta strategica la questione della “mobilità” (come ha osservato, già …

"Nuova laurea, 12 anni dopo l’università è meno elitaria", di Flavia Amabile

La Fondazione Agnelli analizza gli effetti della riforma del 1999 Migliora l’accesso ai corsi, ma non basta. E ci vuole più qualità Ricordate il «3+2»? È la «nuova» laurea, quella con cui hanno dovuto cimentarsi i diplomati dal 1999 in poi. Nei tre anni di conduzione gelminiana del ministero dell’Istruzione è andata in onda una campagna continua e dilagante sugli effetti disastrosi della riforma introdotta 12 anni fa dall’allora ministro Luigi Berlinguer. Oggi uno studio realizzato dalla Fondazione Agnelli ridimensiona molto di quanto si è detto in passato e disegna una situazione di luci ed ombre. A tutti quelli che a lungo hanno criticato il «3+2» giudicandola una macchina «sforna-laureati» e dipingendo l’Italia come un luogo invaso da giovani pieni di titoli accademici, il rapporto risponde con dati che raccontano tutt’altro. «Gli italiani tutti laureati? Una vox-populi», spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione. Abbiamo la metà dei laureati che dovremmo avere entro il 2020 in base agli obiettivi di Lisbona. In realtà il nuovo tipo di laurea permette finalmente di affrontare una situazione drammatica: nel …