"La linea d´ombra del comando", di Barbara Spinelli
Ci viene spesso dalle esperienze di mare, perché il mare ha baratri imprevisti e quindi ferree leggi, la sapienza del comando. Quest´arte ruvida, che in democrazia è sempre guardata con un po´ di diffidenza, quasi fosse arte legale ma non del tutto legittima. C´è diffidenza perché l´immaginario democratico è colmo di miraggi: là dove governa il popolo ognuno è idealmente padrone di sé, e fantastica di poter fare a meno del comando. Nella migliore delle ipotesi parliamo di responsabilità, che del comando è la logica conseguenza, in qualche modo l´ornamento. Ma la responsabilità è obbligo di ciascuno, governanti e governati. Il comandoha un ingrediente in più, un occhio in più: indispensabile. Ancora una volta dal mare, dunque, ci giunge in questi giorni un esempio di cosa sia questo mestiere che impaura ed è al contempo profondamente anelato: il mestiere di guidare gli uomini nelle situazioni-limite, quando tutto, salvezza o disastro,dipende da chi è al comando, sempre che qualcuno ci sia. L´esempio lo conosciamo ormai: ce l´ha dato Gregorio De Falco, capo della sezione operativa della …