Con 469 sì, il governo Monti ottiene la fiducia sul decreto Milleproroghe. Passano gli emendamenti del PD sulle pensioni per i lavoratori precoci e i cosiddetti esodati. Bersani: “Fatto un lavoro parlamentare buono, si sono risolti i 2 punti sulle pensioni e questo è un po’ anche un premio al nostro sforzo”
La Camera ha dato il via libera al decreto Milleproroghe su cui il governo aveva posto il voto di fiducia. I voti a favore dell’esecutivo sono stati 469, 74 quelli contrari e 5 astenuti. Determinante il ruolo del PD volto a raggiungere obiettivi di equità e di sviluppo. Sono passati gli emendamenti proposti dai democratici in tema di pensioni: la cancellazione delle penalizzazione per i lavoratori precoci e i cosiddetti esodati.
“Nell’insieme è stato fatto un lavoro parlamentare buono, si sono risolti i 2 punti sulle pensioni e questo è un po’ anche un premio al nostro sforzo”. Questo è stato il primo commento del segretario Pier Luigi Bersani sul voto alla Camera. “Abbiamo risolto qualche problema – ha continuato il leader del PD – la norma sulle pensioni ce la prendiamo come un nostro risultato”.
Nell’azione del governo Monti “benissimo la verità, che cominciamo a vedere, benissimo la competenza, che cominciamo a sentire, ma mettiamoci anche il calore della solidarietà” ha concluso Bersani. “Abbiamo davanti un anno di recessione, con effetti pesanti sul piano sociale, perciò anche se nessuno fa miracoli, ci dobbiamo attivare, perché la gente deve sapere che c’è chi fa qualcosa”.
Per Marina Sereni, vicepresidente dell’assemblea nazionale del PD “il voto di fiducia di oggi sul decreto proroghe ha confermato l’ampia maggioranza parlamentare di cui gode il Governo Monti anche se dal Pdl arrivano molti segnali di insofferenza”.
“Il PD ha dimostrato con il voto e con il lavoro in commissione la sua lealtà al governo e il suo impegno volto a raggiungere obiettivi di equità e di sviluppo. In questa direzione sono andate le modifiche ottenute grazie alla nostra iniziativa sul tema delle pensioni, in particolare per quanto riguarda la cancellazione delle penalizzazione per i lavoratori precoci e i cosiddetti esodati. Restano aperti problemi sui quali continueremo a lavorare a partire dalla lettura al Senato.
A Idv e Sel diciamo che oggi tutte le forze politiche che hanno l’ambizione di governare il Paese sono chiamate a misurarsi con l’urgenza dei problemi concreti delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese e a dare prova di responsabilita”.
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Breve approfondimento sui due emendamenti passati sulle pensioni
I lavoratori precoci, quanti lasceranno il lavoro con 42 anni di anzianità, prima di avere compiuto i 62 anni d’età (41 e un mese per le donne) non subiranno penalizzazioni se lasciano il lavoro con un’anzianità contributiva maturata entro il 31 dicembre 2017 inclusi i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione ordinaria.
Agli esodati (coloro che accettando incentivi economici dall’azienda in crisi si sono licenziati con la prospettiva di andare i pensione entro i successivi due anni e che con le nuove norme hanno visto svanire questa possibilità) non verrà applicata la riforma Fornero se hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011. Se le risorse non fossero sufficienti potrebbe scattare un aumento dei contributi che le imprese versano per gli ammortizzatori sociali.
da www.partitodemocratico.it
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