Già durante gli incontri precedenti fra Ministero e Sindacati era emerso un crescente dissenso riguardo al controverso “metodo reputazionale” utilizzato per la valutazione e la premialità dei docenti.
Dell’archiviazione di Valorizza II dà notizia per prima la Cgil, riferendo in merito alla riunione odierna.
Nei giorni scorsi, fra le voci contrarie, “la più ferma opposizione al progetto”, era stata ribadita dalla Gilda, che ne ha sempre contestato radicalmente la scientificità. Anche lo Snals ha detto di non condividere il criterio della “reputazionalità”, sottolineando che tale sperimentazione non porterebbe a percorsi condivisibili in sede di futuro Ccnl. La Cgil ha evidenziato “l’estrema confusione” sul delicato tema della valutazione di sistema, che necessita al contrario “di minor approssimazione, di risorse e investimenti adeguati e di un dibattito quanto più ampio possibile”.
Praticamente il capo dipartimento Biondi ha dovuto prendere atto della esplicita indisponibilità della quasi totalità delle organizzazioni sindacali nei confronti di Valorizza II.
Nato nel 2010 per volontà del ministro Gelmini, il progetto Valorizza aveva il solo punto di forza di mettere in atto un esperimento “snello, veloce, economico e originale” e soprattutto praticabile in tempi brevi, come richiesto dal committente. Fin dall’inizio però, c’era la diffusa consapevolezza dei limiti intriseci di una “valutazione reputazionale di tipo olistico” da parte di un Nucleo interno (due docenti e il dirigente scolastico), non collegata a sviluppi di carriera, e soprattutto senza dimostrabili feedback idonei a migliorare la qualità del sistema educativo e i risultati degli apprendimenti. Con l’archiviazione del progetto, insomma è prevalso il buon senso.
Maggiori aperture si sono registrate invece sulla seconda sperimentazione proposta dal Miur, che in parte continua il progetto avviato l’anno scorso col nome di VSQ (Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole), e quest’anno prende il nome di Vales (Valutazione e Sviluppo Scuola), con alcuni significativi cambiamenti, fra cui l’introduzione di criteri, strumenti e metodologie per la valutazione dei dirigenti scolastici.
Secondo i sindacati, le finalità sono maggiormente condivisibili, soprattutto nel diffondere una cultura della valutazione esterna e della rendicontazione finalizzata al miglioramento dei servizi. Pare finita insomma l’era della “premialità selettiva di brunettiana memoria” o del “dare i voti alle scuole”. Inoltre, stimolando il ruolo e la leadership del dirigente, si può ottenere un impiego più efficace delle risorse a disposizione.
“Vales” sarà indirizzato a circa trecento scuole. Per l’adesione, serve la disponibilità del dirigente e la delibera del collegio dei docenti. Le scuole partecipanti avranno un finanziamento di 10-20mila euro in ragione del maggiore impegno profuso dalla comunità professionale coinvolta nel processo di valutazione.
Ci saranno comunque altri incontri Miur-Sindacati per cercare di individuare percorsi condivisibili finalizzati alla valorizzazione del personale docente, per definire una pluralità di fattori idonei a concorrere alla valutazione di sistema, e per contrattare l’attribuzione di risorse economiche al personale. Una specifica riunione è prevista per l’area V della dirigenza.
da La Tecnica della Scuola
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