"Per una vera competizione", di Giliberto Capano
Il governo Monti sembra intenzionato ad entrare nella «nebulosa» del valore legale dei titoli di studio universitari. Prima che gli alfieri dell’abolizione del valore legale si eccitino eccessivamente, cantando vittoria, è bene fissare alcuni punti fermi sulla questione. Cosa non facile perché si tratta proprio di una «nebulosa», come sottolineato dal massimo studioso di diritto amministrativo del nostro paese, il giudice costituzionale Sabino Cassese, alla fine di un suo illuminante saggio dedicato a questo tema, pubblicato dieci anni fa (Annali di storia delle università italiane 6/2002). Infatti, le soluzioni di cui il governo sta discutendo, stando ai resoconti di stampa, mostrano come la questione sia intricata e come non si tratti di abolire alcunché ma di approvare norme regolative. Il governo pare stia discutendo di almeno tre questioni: l’eliminazione del voto di laurea come criterio di valutazione ai concorsi pubblici; l’eliminazione del tipo di laurea (basterebbe, tranne che per i ruoli tecnici, un qualsiasi tipo di diploma di laurea); un “apprezzamento” della qualità delle università che hanno rilasciato il titolo. I primi due elementi non …