"Giornata della memoria. Una tazza di tè con gli ultimi sopravvissuti della Shoah", di Enrico Franceschini
Sembra un centro anziani come tanti. Ma Eva, David, Bella e gli altri trecento soci dell´Holocaust Survivors di Londra in comune non hanno soltanto l´età. Turchi, ungheresi, polacchi, sono ebrei passati per i campi di sterminio. E qui con fatica hanno imparato a non vergognarsi di essere stati salvati I nostri racconti. Nessuno voleva sentire la nostra esperienza. Quando raccontavo dei campi, la gente si ritraeva spaventata. Ma forse era vergogna. Perché non io? Ho perso la mia migliore amica che è stata catturata dalla Gestapo e spedita a Auschwitz. Lei è morta io sono sopravvissuta Perché lei e non io? Avevo due fratelli gemelli Il dottor Mengele li usò per i suoi folli esperimenti Mio fratello divideva il letto con un nanetto del circo, anche lui una cavia Credi in te stesso Come ho fatto a resistere? Devi credere in te, dicevo Sopravviverò, gridavo silenziosamente. E sono sopravvissuto. Ma tanti cedevano e sono morti LONDRA «Io mi dicevo: sopravviverò. Sopravviverò! E sono sopravvissuto. Ma tanti accanto a me si lasciavano vincere dalla fame, dal …